100 post su La forma del Gregge!

...e il centesimo è proprio questo, che è un post ma non lo è.

Incredibile. Soprattutto incredibile che non l'abbia fatto prima, dato che sono sempre stato un grafomane e chi ha avuto la dubbia fortuna di conoscermi abbastanza da vicino lo sa bene, e a sue proprie spese.


"Se non scrivo per svuotarmi la mente, impazzisco." Lord Byron


La forma del Gregge non è e non sarà mai un blog di grande pubblico come può esserlo un blog sullo sport o sulla cucina, per la semplice ragione che è politicamente scorretto, sregolato, basato su argomenti ostici, spinosi, facilmente urticanti verso molte identificazioni delle persone e così poco ruffiano verso chicchessia da dimostrare una cosa sopra a tutte: è libero.

Perché io sono libero. Da tutto.

Da Madre Natura ho avuto un grande dono: sono impermeabile ai tentativi di programmazione o - che forse è lo stesso - sono voracemente curioso della realtà più profonda delle cose. A programmarmi non sono riusciti i parenti, la scuola, i "capi", i preti, la politica, i media, e se in parte è sembrato che avessero un minimo di successo è stato solo in qualche fase in cui sono entrato in "modalità protetta" e ho tentato di assomigliare al mio ambiente per garantirmi la sopravvivenza, comunque senza significativo successo.

Prima dei 10 anni di età speculavo su come potesse esserci relazione tra gravità e tempo, poco oltre programmavo in Assembler il Commodore 64 avendo acquistato un manuale in inglese che ne illustrava il Linguaggio Macchina, mi serviva per le simulazioni dei processi naturali. Poco oltre ancora ambivo a scrivere un libro, un giorno, per spiegare alla gente che cosa avevo visto collegando i punti della Natura e della Storia, e mostrare quindi a tutti quante falsità ci fossero nelle visioni più comuni delle cose; non potevo immaginare né che poi sarebbe nata Internet, né che ci sarebbero stati i blog, né che al tempo conoscessi così poco l'animo umano da credere che una cosa del genere potesse fare una qualche differenza nel mondo, anche ammesso di trovare un editore.




Da allora ho imparato ancora molte cose e ascoltato molta gente in gamba, accumulando abbastanza attrezzi da poter sostenere o smontare qualsiasi tesi sul mondo e la realtà ad eccezione della logica pura e delle sue dirette applicazioni all'astratto. Negli ultimi due anni c'è stato il botto finale, quello in cui tutti i miei residui pezzi di credenze e identificazioni sono semplicemente bruciati mentre uscivo dall'atmosfera con la stessa violenta decisione con cui gli asteroidi ci entrano a migliaia ogni giorno.

Ora il problema che mi rimane è la noia mortale di dovermi interfacciare con il mondo del mio tempo e del mio luogo, le sue assurdità, le sue complicatissime ed inutilissime idiozie: il denaro, la burocrazia, lo Stato, le leggi fatte da sconosciuti che vorrebbero modellare la mia esistenza, gli ignoranti abbastanza ignoranti da credere di avere in mano una qualche Verità, e così via.


L'ultima che hai detto.


Metto il mio nome e cognome sotto ogni cosa che dico senza peli sulla lingua perché sono immune alla paura di coloro che si preoccupano della permanenza dei dati, dello sguardo del capoufficio, delle polizie segrete, del governo, dei parenti ed amici, del giudizio di vicini e colleghi. Sono immune alla paura perché - salvo rivoluzioni - non ho alcuna intenzione di rientrare nel Sistema in qualsivoglia modo o tempo: c'è un limite all'idiozia che posso tollerare e so che la mia scelta sarà sempre di starne il più fuori possibile, costi quel che costi: dal vivere sotto i ponti all'armarsi e sparire.

Ho divorziato dal mio contesto culturale perché non lo amo e non posso più farci l'amore.

Dal punto di vista intellettuale ora faccio cecchinaggio sui pilastri del Sistema per divertimento da una parte, e per dare un minimo di contributo - nelle forme che mi sono consone - al difficile progresso di questi 7 miliardi di primati parlanti, condannati dalla democrazia ad essere governati da mediocri e quindi a brancolare nella cantina buia dell'Esistenza quando potrebbero allungare una mano verso la porta ed uscire nella piena luce, solo che non lo sanno e sono convinti che il buio sia una gran figata, per cui lo difendono con le unghie e con i denti, mettendo a rischio se stessi e la sopravvivenza dei loro stessi figli nella convinzione di star facendo la Cosa Giusta, sempre la Cosa Giusta.

Per cui c'è un doppio binario nei miei progetti.

Se da una parte farò ogni sforzo per mettere nero su bianco e in video i frutti migliori dei miei 42 anni di ricerca, scoperta e collegamento tra i punti, a beneficio di questi 7 miliardi di primati parlanti che mio malgrado non riesco a non amare, dall'altra parte svilupperò la mia direzione individuale di progressiva esclusione da tutto ciò che pare attirare così tanto molti altri, perché su di me ha un effetto repellente: spesso mi dico che sono nato mostruosamente troppo presto o mostruosamente troppo tardi, ma ad ogni cosa c'è rimedio, basta ingegnarsi un po'. Nel mio caso due parole suonano particolarmente allettanti: eremitaggio e ascesi, che non sono ovviamente da intendersi in senso troppo tradizionale perché in quanto primate parlante sono un grande amante del sesso e delle chiacchierate, almeno tanto quanto sono incuriosito dagli arabeschi di questo fenomeno chiamato Esistenza, e non sposando alcun sistema prefabbricato di regole e credenze il monacato non fa per me; ciò che ne rimane è l'idea di ritiro dal mondo, mondo che ai miei occhi ha decisamente l'aspetto di una grande fiera medievale piena di creduloni, di ciarlatani e di prestigiatori di bassa lega, uno spettacolo che non mi diverte più, se mai lo ha fatto.

Ho di meglio in cui spendere il mio tempo, e una cosa è questo blog per pochi intimi.

Per il resto il Mondo vada come deve andare, non l'avrò sulla Coscienza perché avrò detto la mia nel modo migliore di cui sarò stato capace. Che i primati parlanti poi lancino la loro moneta in aria se credono, la guardino volteggiare e scintillare mentre col fiato sospeso ne attendono il responso.





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