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Visualizzazione dei post da ottobre, 2016

Dal Festival della Scienza, Genova

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Porto è la città del Portogallo che resta nella Storia per il vino Porto, da cui è derivato il vino Marsala. Girando per Porto la scorsa estate, alcuni giorni dopo il campeggio naturista , avevo una netta sensazione di déjà-vu  con Genova, non stupirà quindi che a Genova abbia il senso di  déjà-vu  con Porto. A Genova però è il Pesto che regna. Un paio di giorni al Festival della Scienza , un bell'appuntamento annuale che mi piace bazzicare quando riesco, e andando al sodo di questo post ne vengo via con un aneddoto che spicca su tutto il resto per quanto può interessare al Gregge; ai piedi di questo picco ci sono le modalità particolari di una città che è da sempre porto di mare , luogo di gente dall'aspetto ruvido e con quell'accenno di eccentricità vagamente zingaresca che ti aspetti dal mondo di Popeye , il Bracciodiferro che non a caso era un marinaio. Città storicamente di sinistra , una delle roccaforti del vecchio Partito Comunista e patri

Dillo con un disegno

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Sì, al momento sono stanco di scrivere, di fare cose esposto alla gente, di preoccuparmi di quella dimensione delle cose. E mi sono reso conto, disegnando, di un paio di nessi interessanti. Il primo è che il linguaggio si conferma un pessimo metodo di comunicazione, perché contiene nelle sue strutture delle mosse obbligate che conducono verso certi sapori , diventa sempre qualcosa : prolisso, volgare, un attacco, una spiegazione con tesi e antitesi, e così via. È una scienza scacchistica muoversi nel linguaggio rimanendo a-giudiziale, a-intenzionale, a-qualsiasi-cosa , restando intanto efficace nella comunicazione. Il disegno, invece, ti mostra un conglomerato di entità e una rete di relazioni reciproche, ma lo fa senza dover fingere di andare da qualche parte, di avere una posizione su qualcosa, di avercela con qualcuno, di farmi esistere come [ qualcuno ] che dice [ qualcosa ], un Ego , insomma. La seconda scoperta - o dovrei dire: ri-scoperta - è che l'attività di d

Verso il Tempo Ciclico

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Avrai visto in qualche documentario quei fiori che attraggono l'ape e, quando questa si posa sulla rampa di accesso e penetra nel fiore, aziona un meccanismo per cui una parte del fiore si abbassa fino a toccare l'addome dell'insetto e deposita lì le sue cellule riproduttive, prelevando intanto quelle eventualmente lasciate da un precedente contatto. Una delle infinite meraviglie della Natura. Un meccanismo del genere impiega milioni di anni per definirsi e perfezionarsi, e implica che né l'ape né il fiore si mettano in testa di progredire fino ad andare sulla Luna. La loro vita e il ciclo delle loro generazioni è un anello perfetto, virtualmente eterno: hanno raggiunto una stabilità, un Equilibrio che - salvo cataclismi - potrebbe durare per sempre. Questo caso dell'ape e del fiore è solo un esempio tra milioni che si potrebbero fare nel mondo naturale, che è un'incredibile opera d'arte fatta di infiniti anelli di questo tipo, che

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...che poi Salcazzo. Si torna sempre a quanto costano le cipolle, ma proprio perché quel prezzo, in fondo, è un dettaglio molto piccolo di un molto grande, quello è un posto dove è più facile fare un'operazione politica "dal basso" - che detto così pare un invito alla Santa Rivoluzione, in realtà è un banale operare sui mercati, non nel senso di spolpare aziende ma nel senso di contribuire a produrre concretamente un'azione, che in reazione ottiene un riorientamento del Sistema ad una cosa piuttosto che a un'altra. Comprare le cipolle dal fruttivendolo sotto casa, che è un'anziana signora in un bugigattolo, è una di queste cose concrete da Rivoluzionari in pantofole. Certo, sullo sfondo la Deutsche Bank che piglia siluri e accusa gli USA mentre i paesi fuori dall'Euro se la ridono, a partire dagli inglesi, che ancora non sanno bene da cosa sono usciti, ma probabilmente guardano con divertita ammirazione l'implosione controllata dell

Unicredit ce l'ha più lungo?

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"Che scempio! Lo skyline di Milano dominato dallo stuzzicadenti di Unicredit! Una banca! Una volta era la madunina il simbolo di questa città..." "Che vuoi farci? I tempi cambiano, l'epoca dello Spirito è finita da un pezzo, questo oggi è il regno della Materia, delle cose, degli oggetti, e dato che per avere cose servono soldi, chi tiene le redini del denaro tiene le redini di tutto, et voilà! Eccoti il cazzo di Unicredit che svetta sopra la città e minaccia la SempreVergine." "Che schifo! Bisogna fare qualcosa!" "Ma che cosa vuoi fare? Le cose che succedono nel mondo sono riflesso di quello che il mondo è: la potenza del denaro viene da come la gente lo vive. In sé il denaro è solo un po' di materia con qualche simbolo, roba innocua." "Ah vuoi dire che è colpa nostra?!" "E di chi se no? Se tutti fossimo ossessionati dalla pittura avremmo la guglia di una galleria d'arte nello skyline."

Aforismi di stagione - autunno 2016

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Santità, presidenti, divinità? Non mi inchino. Al massimo mi inclino , e saluto con l'intestino. Ad oggi, l'argomentazione che trovo più convincente a favore dell'esistenza di Dio è la rucola. Mi divertono le persone quadrate, che pensano lineare su un pianeta sferico in un Universo frattale e iperdimensionale. A volte era talmente esaltato che diceva di voler scrivere la sua Diografia. Aiuto! Ho le allucinazioni collettive! Homo Sapiens, 2016: 7,4 miliardi di scimmie che si prendono a calci nei denti e si calpestano l'una l'altra nel tentativo di rendersi felici. E non ci riescono. Non ci serve barricarci nelle tradizioni. Ci serve essere avidi di conoscere quelle altrui, perché sono piene di ottimo software .