Dall'India con sudore - parte 6




» 20 agosto 2015, Varanasi

Varanasi, finalmente. Questa città è la capitale spirituale dell'India, è il luogo in cui gli induisti vengono per immergersi nelle acque del Gange (che loro chiamano Ganga) ed avere così lavati via i propri peccati - da un fiume anziché da un sacerdote - ed è anche il luogo in cui molti vengono a morire, per essere bruciati su delle pire poggiate su altari di pietra in riva al Gange, ed avere le ceneri disperse nelle acque.




Questo è un tratto tipico dell'induismo e in generale di tutti gli antichi culti dell'umanità: gli indù pregano alle acque, alla terra, al cielo e al vento, molte loro divinità sono animali, per loro ogni cosa è sacra perché ogni cosa è un frammento del mondo in cui vivono.




La prima cena, dalla terrazza della guesthouse, si svolge con i bagliori delle fiamme e il fumo dei roghi a qualche centinaio di metri più sotto, e con i canti e i tamburi che si levano da altre zone della città. Qui il ciclo della vita e della morte è tangibile, concreto, sempre evidente perché ogni giorno ed ogni sera i fuochi ardono e il fumo si leva: difficile dimenticarsi certi dettagli scomodi della Giostra.


Fumo e bagliori arancioni sulle case durante una cremazione.

Da sopra i tetti di Varanasi, città vecchia.
Osserva i dettagli...


La città vecchia, affacciata e stipata sulla riva occidentale del Gange, è un dedalo di viuzze strettissime popolate da gente di ogni tipo, età, religione, sveglia o appisolata, oltre che da mucche, tori, capre, cani, mendicanti, asceti, negozianti, artigiani, biciclette, scooter... di tutto si muove sui pavimenti di pietra di questi vicoli angusti pieni di rifiuti, feci, e chi più ne ha ne metta. L'odore delle stradine è un misto di piscio, incenso, merda, cibo, gente, smog.


Tempietto deformato e conquistato da un albero che gli sta crescendo dentro.





Scimmia che bighellona tra i cavi della corrente.


Le vie più grandi invece sono il consueto delirio di clacson e groviglio frenetico di moto, biciclette, risciò, vacche, pedoni, bancarelle, auto. Donne vestite di veli sgargianti, donne vestite di nero di cui si vedono solo gli occhi, donne vestite all'occidentale. Uomini in camicia e pantaloni, uomini con shashia e abito lungo e bianco, Sadhu vestiti di arancione.




Per me la più bella di tutte le cose, però, è che il bagno nel Gange per gli induisti serve soprattutto per ottenere la Moksha, cioè la fine delle reincarnazioni. Quant'è strano il mondo... il Cristianesimo è tutto poggiato sull'ottenimento della Vita Eterna, l'induismo - come il buddismo che ne è una derivazione - al contrario è poggiato sul porre termine alla vita eterna! Non è incredibile?




Qui la gente viene per dire: "per carità basta così! Non fatemi fare un altro giro, miseriaccia!" eppure sono le stesse persone che sfornano figli a più non posso, costringendo quindi qualcun altro a ripresentarsi nella stessa situazione. Qualcuno che potrebbero essere loro stessi. Mah.


Dipinto di Ganesh sul muro proprio di fronte all'uscita della nostra Guesthouse.


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