La Strana Coppia e il piccione




Molti pensieri e dettagli, oggi, corrono in orbite parallele e sincrone: ci sono un anello nuziale, una frase letta in giro su scacchi e piccioni, i dualismi, i campi di forza e come sempre lo stare in equilibrio nel flusso del Tempo che continua a scorrere, accrescendo l'esperienza e quindi la nostra vastità e comprensione.

Tutto parte da un articolo di qualche tempo fa in cui Maria Popova, una scrittrice e blogger, mette in luce uno strano dualismo tra cui tutti ci dibatteremmo nel vivere, quello tra Pensiero Critico e Speranza.


Il nocciolo della tesi è che il solo Pensiero Critico conduce al Cinismo, la sola Speranza all'Ingenuità, e quindi dobbiamo mediare tra l'uno e l'altra, mantenere il giusto equilibrio. Vista così la tesi mostra una sua intuitiva correttezza, ciò che sorprende è l'appartenenza dei due poli ad altre dualità: il Pensiero Critico è il tentativo di raggiungere una visione oggettiva della realtà attraverso esperienza, razionalità ed analisi, quindi si contrappone all'esperienza di spinta vitale soggettiva ed irrazionale, una sorta di sottomissione al misterioso Flusso delle cose. In quest'ottica si vede come la Speranza diventi un elemento fondamentale per la navigazione perché corrisponde all'idea di Fede, la convinzione che tutto andrà bene perché sì. Il contrario di Speranza/Fede è Disperazione/Paura, quindi siamo nel contesto del fondamentale dualismo emozionale Amore/Paura che tempo fa descrivevo nel Reality Surfing.


"Il cervello è l'organo più importante che hai
secondo il cervello."


Un aspetto inquietante di questa situazione è che se mettiamo in equilibrio Pensiero Critico e Speranza, che potrebbe sembrare una buona idea, automaticamente stiamo riducendo l'affidamento al Flusso che presuppone la Fede cioè la Speranza, e perché dovremmo farlo? Per Paura che le cose vadano a rotoli a causa di troppa Ingenuità. Insomma, questa situazione sembra un cane che si morde la coda in cui, semplicemente, alcuni elementi sono nascosti alla vista: la realtà è che se hai Speranza hai automaticamente anche Paura, e se tenti di esercitare Pensiero Critico sei esposto agli stessi rischi di Ingenuità che se non lo fai, come in questo caso, in cui tutto il discorso - logico -  lascia esattamente il tempo che trova.

In altre parole, o non credi in niente (Cinismo e Nichilismo), oppure, se fai come dice lei:

1) pensi per evitare scemenze perché
2) hai paura di farne allora
3) speri che vada tutto bene, il che nutre la
4) Fede nel Flusso delle cose, ma per sicurezza [torna al punto 1)]

...il che nell'insieme è esattamente il modo di procedere che ci ha condotti fino a qui, creando la situazione che, osservata con Pensiero Critico, conduce al Cinismo. Aggiungendo Speranza, però, ricominciamo da capo.




Quello che ho appena fatto, di fronte al lavoro e al pensiero di questa brava scrittrice, è un esempio del discorso Scacchi&Piccione, che parte da una frase che recita più o meno:


Discutere con certe persone
è come giocare a scacchi con un piccione:
non importa quanto sei bravo,
il piccione farà cadere i pezzi, cagherà sulla scacchiera
e se ne andrà come se avesse vinto.

Splendida frase, situazione verosimile, e sarebbe un'esperienza da cui imparare. Il primo giocatore vedeva un Gioco (cioè un set di regole) dove l'altro vedeva un altro Gioco (cioè un diverso set di regole). In tutto questo, che appare una situazione di equilibrio, il più deluso è il primo giocatore, perché ha visto che il suo Gioco è stato devastato dal piccione, mentre il Gioco del Piccione no. Il Gioco del Piccione, infatti, non è frutto di Pensiero Critico, è semplicemente il suo essere piccione, così come viene. Quindi, fuori di metafora, il primo voleva discutere e vincere, il che ci richiama il discorso del Pensiero Critico e della Speranza, poi si è accorto che c'è chi può smontarlo completamente senza sforzo non avendo né Pensiero Critico né Speranza, ma solo essendo ciò che è. 

L'illuso era il primo giocatore, che voleva discutere come se ci fossero un senso nelle cose, una verità da scoprire e una vittoria da ottenere. Ma senso implica non-senso, verità implica errore e vittoria implica sconfitta.

Il problema quindi è l'Illusione, che è l'oggetto della Speranza.


"I Due - diventano Uno"


E arriviamo all'anello nuziale, visto inaspettatamente al dito di un amico. Che cos'è quell'anello? Certo, è una lega a dominanza aurea, ma è anche un simbolo, ha una forma e quindi una funzione. Apparentemente la sua funzione - da cui dipende la forma - è stare attaccato alla base di un dito, ma in realtà è ricordare e segnalare. Ricorda a lui di un impegno, e lo segnala agli altri. La sua forma è un Toro, e il Toro è una fondamentale struttura universale di flusso continuo, tipica dei campi di forza.




Simboleggia la presenza di un progetto riproduttivo a due, maschio/femmina, che nel suo sviluppo richiede unione, condivisione, durata nel tempo. Un progetto ha chiaramente un oggetto, uno scopo, un obiettivo, e nel caso della riproduzione questo è costituito da diversi livelli: essenza e continuità. Essenza è il fatto che il progetto ha già un suo senso nell'atto di esserci, continuità è il fatto che si prolunga nel tempo, è fatto di uno sviluppo ideale verso un fine e ha anche come tema di fondo sotteso la continuità (di se stesso, della Specie, della Storia).

L'anello al dito quindi è tutte queste cose insieme: è un campo di forza che serve a deflettere il comportamento del mondo esterno in vista della presenza di un progetto che tende ad un fine e ha dei presupposti di fondo. Può includere Speranza, cioè l'illusione che questo abbia un senso, oppure no, nel quale caso è solo un Gioco, a cui si è scelto di giocare anziché no.

Perché mai qualcuno dovrebbe giocare a questo Gioco? Ci possono essere tante ragioni, ci può essere grande Speranza (per la propria Felicità, per la Specie, per la Storia) oppure può essere solo Intrattenimento (perché qualcosa alla fine devi pur fare) e va da sé che minore è la Speranza, minore è la Paura, quindi se vuoi intrattenerti rilassato devi cercare di non farti illusioni, e vivere come il piccione: facendo cadere i pezzi, cagando sulla scacchiera e andandotene con l'aria di quello che ha vinto, mentre stai solo facendo il piccione.





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