Attrazione e repulsione nelle relazioni
La principale causa di divorzio è il matrimonio.
Sembra una battuta stupida, basata su un'ovvietà (come: la principale causa di morte è la nascita), ma se osservata bene contiene livelli più profondi di analisi e di verità: non significa che non puoi divorziare se non ti sposi; significa che il fatto di legarsi ad un'altra persona codificando degli obblighi d'amore è ciò che può danneggiare e distruggere la relazione.
È bene ricordare che noi tutti esercitiamo una Repulsione verso chiunque altro, per escluderlo dal nostro spazio: dove esisto [io] non può esistere nessun altro, e al crescere della vicinanza cresce il disagio e potenzialmente la possibilità dell'aggressione difensiva. Per capirci bene, immagina di salire in treno e metterti a sedere su un sedile dove già è seduto qualcun altro: sperimenterai la sua Repulsione. Ovvio, no?
Quando entra in gioco l'Attrazione, quindi, ciò che facciamo è abbassare le difese per permettere all'altra persona di avvicinarsi - l'intimità fisica è un prerequisito per la continuazione della Specie. Quindi è chiaro che si tratta sempre una questione di bilanciamento tra Attrazione e Repulsione. Le due polarità sono sempre entrambe presenti, varia solo il loro rapporto, e questa variazione è continua nel tempo e influenzata dagli eventi esterni e interni alla persona, consci e inconsci.
Questa dinamica è naturale, non richiederebbe in sé né di essere conosciuta né - tanto meno - di essere controllata o gestita. Il problema insorge quando la dinamica naturale Attrazione/Repulsione viene ideologizzata, cioè, anziché essere vissuta di momento in momento, viene caricata di caratteristiche ed aspettative. A titolo di esempio: una caratteristica di cui può essere caricata può riguardare la sua durata e stabilità nel tempo (L'amore è eterno finché dura): una cosa è la situazione adesso (realtà), ben altra cosa è come sarà domani o fra 30 anni (idea). Un altro aspetto può essere la tentazione di credere che ci sia solo Attrazione assoluta in gioco, senza Repulsione.
Quando entra in gioco l'Attrazione, quindi, ciò che facciamo è abbassare le difese per permettere all'altra persona di avvicinarsi - l'intimità fisica è un prerequisito per la continuazione della Specie. Quindi è chiaro che si tratta sempre una questione di bilanciamento tra Attrazione e Repulsione. Le due polarità sono sempre entrambe presenti, varia solo il loro rapporto, e questa variazione è continua nel tempo e influenzata dagli eventi esterni e interni alla persona, consci e inconsci.
Questa dinamica è naturale, non richiederebbe in sé né di essere conosciuta né - tanto meno - di essere controllata o gestita. Il problema insorge quando la dinamica naturale Attrazione/Repulsione viene ideologizzata, cioè, anziché essere vissuta di momento in momento, viene caricata di caratteristiche ed aspettative. A titolo di esempio: una caratteristica di cui può essere caricata può riguardare la sua durata e stabilità nel tempo (L'amore è eterno finché dura): una cosa è la situazione adesso (realtà), ben altra cosa è come sarà domani o fra 30 anni (idea). Un altro aspetto può essere la tentazione di credere che ci sia solo Attrazione assoluta in gioco, senza Repulsione.
Esiste poi un'altra dimensione del problema, che può spiegare molto bene certe "stranezze" nelle dinamiche di relazione tra sessi, ed è il fatto che spesso, soprattutto in una certa fase della vita, dietro all'apparente Attrazione c'è un progetto di ben più ampio respiro, che riguarda l'investimento e la trasformazione più macroscopici della propria vita: il fine non è tanto il godere del piacere dello stare insieme, ma il portare a termine un piano ben preciso:
È chiaro che, se quell'intenzione non è presente allo stesso modo in entrambe le persone, si creeranno tensioni e problemi, che potrebbero anche non apparire direttamente collegate a quel progetto (ma lo sono). E, in tutti i casi, quell'attrazione verso un terzo punto, un terzo polo nella situazione, sarà costantemente ragione di tensioni, perché la questione non è tanto il [qui e ora] dei due, ma il [qui e ora] è perturbato dalla tensione strisciante verso quel fine. Insomma: non sono due le persone in gioco, sono almeno tre, solo che una non esiste (ancora).
Ecco quindi in che modo fidanzamenti e matrimoni agiscono in modo distruttivo sulle persone e sulle relazioni: il matrimonio di cui parliamo non è solo l'istituzione religiosa/civile, ma in generale l'abitudine di incapsulare linguisticamente sé stessi e un'altra persona in un concetto, che implica regole ed obblighi, di fatto molto simili a quelli del matrimonio: stare insieme, essere insieme, essere una coppia, essere fidanzati, sono tutte scatole mentali che noi tendiamo a metterci addosso per darci l'illusione della stabilità, ma mentre ci danno quest'illusione sviluppano anche altri effetti, solitamente dannosi.
Finché non usi quelle parole e fai semplicemente quello che ti va, la relazione si basa quasi esclusivamente sull'Attrazione: il desiderio di trascorrere del tempo con un'altra certa persona conduce a ritornarci, e finché tutto resta nel dominio dell'Indefinito, dell'Incertezza, l'Attrazione è l'unica forza rilevante in gioco: i due individui continuano a scegliere di passare del tempo insieme perché nulla li costringe a farlo; continuano ad essere sé stessi con piena libertà e potenzialità, e in questa condizione ripetono la scelta [qui ed ora] quando, quanto e finché lo desiderano; nessuno dei due può ricordare all'altro dei reciproci obblighi e non esistono delusioni rispetto ad aspettative basate su modelli culturali e astratti, ideologici.
Ma, se l'Incertezza diventa causa di stress, tendiamo a farci delle assicurazioni, cioè a metterci in scatolette concettuali che implicano regole e garanzie, che vincolano l'uno all'altro mentre forniscono modelli di comportamento che limitano la libertà individuale a delle forme codificate socialmente. Ciò che fanno realmente queste strutture mentali è autorizzare le persone a scavalcare i confini di rispetto della sfera personale - quelli che vigono nei rapporti di amicizia - e ad invadere più profondamente la sfera personale altrui.
Così la Repulsione ricomincia a crescere.
Così la Repulsione ricomincia a crescere.
Queste manette mentali invertono la polarità della situazione: ciò che prima era il piacere che rinforzava l'Attrazione diventa un obbligo, l'unione e certi comportamenti rituali e strutturati sono dati per scontati, per cui a questo punto il problema diventa quello di proteggere i confini della propria sfera individuale e della propria libertà di scelta e di evoluzione, difendendoli dall'altro per impedire che la fusione delle due identità distrugga l'individuo e la sua crescita, ed ecco quindi che il gioco si trasforma in una Repulsione controllata all'interno di un campo confinato di Attrazione forzosa, che alla lunga in molti casi condurrà alla fine del piacere, quindi alla fine dell'Attrazione spontanea, quindi alla fine della relazione.
Questa dinamica perversa non è sempre automatica perché i danni causati dalle scatole concettuali possono essere evitati dall'intelligenza delle persone coinvolte, ma sono un pericolo sempre presente, e d'altra parte è vero che non c'è alcuna necessità delle scatole concettuali perché un rapporto esista e funzioni; e, quando si ha abbastanza intelligenza da evitarne i danni, se ne ha abbastanza anche da comprendere l'inutilità della gabbia.
Chi accusa maggiormente lo stress da Incertezza è solitamente una persona molto poco centrata ed autonoma ed è quindi il tipo che più facilmente abuserà della situazione. Nel caso di una profonda insicurezza tenderà a soffocare l'altra assorbendone ogni energia, nel caso invece di mania del Controllo cercherà di confinare l'altra persona nella sfera del proprio Potere, tendendo virtualmente al paradosso di distruggerla per impedire che gli possa essere tolta.
Per approfondire vedi anche:
» Mai dire "TI AMO"!
» La Paura del Sesso
» Pur di avere qualcuno
» Relazioni e Buchi Neri
» Le facce dell'Amore
» Magia e Sincronicità nell'Amore
» La Madre eterna
» Gestione delle Relazioni
» L'Uomo Ideale
» Donne che parlano d'amore
» ...e uomini che parlano d'amore
» Depressione post-parto
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