Le facce dell'Amore




Ieri sera parlavo con mia mamma che, riferendosi al nipotino di una decina d'anni, ad un certo punto fa: «...mamma mia se penso a quante gliene aspettano ancora [...] la scuola, l'adolescenza, gli scombussolamenti, gli amori, e tutto il resto...».


Dall'alto di quasi una settantina d'anni, al pensiero di ripercorrere tutto quanto ti senti già stanco. Anche dalla mia prospettiva di 43, se è per questo. Passi un'intera vita a fare senza capire (ma pensando di aver capito tutto), quando poi cominci a capire davvero qualcosa e tiri le somme ti rendi conto ma tanto ormai il grosso è alle spalle e ti ritrovi con un sacco di esperienza che a te non serve più e non serve nemmeno a chi sta arrivando adesso perché tanto non ti ascolta: come te pensa di aver capito tutto quando ancora non sa niente, così - nell'incoscienza - farà il grosso di quel che farà e, se gli andrà "bene" in modo del tutto casuale, sopravviverà e si sentirà moderatamente insoddisfatto, se invece gli andrà "male" non arriverà mai alla tua età o ci arriverà molto più malconcio e insoddisfatto.

That's it. La Vita.

In questo, come dicevo già, uno dei più grossi fattori di destabilizzazione e pericolo è proprio l'Amore, l'entità simbolica che rappresenta la tendenza delle cose nell'Universo ad avvicinarsi e danzare insieme.




Nota come l'ho espresso: è diverso da quello che ti aspettavi, vero? Probabilmente il primo pensiero è andato alla coppietta, e la tendenza ti sarebbe parsa quella delle cose ad unirsi. Se è così hai dimenticato che parlo dalla media altitudine dei miei 43 anni, e dopo aver fatto gli errori di tutti - e anche alcuni altri meno comuni - la mia visione della cosa si è raffinata e precisata fino a diventare quella che hai letto: non unione ma avvicinamento e danza. Non coppietta ma qualcosa di più universale, dove universale non significa di tutte le persone (umane), ma di tutto l'Universo, quindi Cielo e Terra, animali e piante, Sole e Luna, galassie e quasar; in pratica sto dicendo che non è la gravità che tiene il nostro pianeta in orbita attorno al Sole, ma l'Amore.





Ogni cosa che ti serva sapere è scritta in ogni dove, ma te ne accorgi quando ormai l'avevi capita per altre vie, sbagliando e correggendo, perché prima hai da superare la barriera delle panzane sociali e culturali, degli slogan piacioni, della mitologia; una delle risonanze più evidenti tra il Cosmo e la nostra vita è proprio che la strategia più distruttiva quando punti da qualche parte è mirare dritto al centro: così come puoi "vedere" l'Omega ma non ti conviene buttarti dentro perché dentro c'è l'annichilazione dell'Universo, così fa la Terra attorno al Sole (che ha esattamente lo stesso aspetto dell'Omega): non ci si butta dentro dove l'Energia sarebbe massima, ma gli orbita attorno, prendendone un po' d'Energia per alimentare tutti i suoi sogni (tutta la Vita sulla Terra), difendendosi dalle radiazioni e dal vento solare e permanendo in surfing più o meno sempre alla stessa distanza. In altre parole:

non unirti a ciò che ami, ma danzagli attorno.

Nel darti questa regola so di farti un preziosissimo regalo, ma so che in 99 casi su 100 non sarà percepita più che come ogni altra scemenza che si legge in giro tra cartelloni pubblicitari e slogan piacioni. Questa mia è meno piaciona di altre perché agli umani piacciono gli assoluti: l'Amore è una cosa meravigliosa, l'Amore è tutto, Tutto è Amore, ed è così che ci mettiamo nei casini e che finiamo per soffrire a tavoletta. Esattamente per l'assolutezza, cioè il buttarsi a capofitto nella Grande Luce per unircisi e rimanendo gravemente ustionati quando non vaporizzati all'istante.

Dato che - come per tutti gli opposti che compongono il Tutto - non esiste Luce senza Oscurità, la chiave è un misto di Attrazione e Resistenza, te lo dice anche il simbolo, guarda bene:


La Ω è nell'elettricità il simbolo dell'Ohm,
unità di misura della Resistenza.
Il punto è la Luce, il centro di gravità.
Il simbolo intero è anche un pianeta in orbita e mille altre cose.


Quando il gioco diventa più saggio è tutto una questione di moderazione e dosaggio: prendi/lasci, dai/trattieni, avvicini/allontani, attacchi/stacchi, perché sai che il tuo Equilibrio dipende dal mantenimento dell'orbita: se l'orbita è stabile il gioco può continuare per un tempo lunghissimo, ma se ti butti dentro alla Luce il gioco finisce nell'istante in cui ci arrivi con un flash abbagliante e poi il Nulla. Questo atteggiamento, che è anche una strategia di vita applicabile a qualsiasi cosa, si può riassumere splendidamente con:

attaccamento distaccato

Comunque il nostro problema non è solo una questione di piacioneria degli slogan, ma è soprattutto una questione evolutiva - cioè legata all'andamento nel tempo, dalla nascita in avanti - del nostro rapporto con l'[Altro]: alla nascita la nostra mente è solo un plasma immerso in una Grande Luce Bianca, e l'[io] vive di totale affidamento all'[Altro] anche perché non distingue tra [io] e [Altro]. Nel tempo a seguire inizia a distinguersi la figura della Madre come [Altro] su cui fare totale affidamento, e da lì in avanti c'è una serie di passaggi in cui questo rapporto di Dipendenza/Possesso inizia a ridursi molto lentamente e a modellarsi in modo diverso. Questo argomento è meglio sviluppato nel post La Madre Eterna.

In questo caso, nella Dipendenza/Possesso che è qualcosa di totalizzante, noi usiamo sempre la stessa parola Amore che ci piace tanto ma è un uso quantomeno impreciso, se non di fatto molto fuorviante: noi proveniamo da uno stato di unione, di fusione, perché nasciamo come gemme su un altro organismo e poi ce ne separiamo, e per tutta la vita manteniamo questa sensazione/illusione che la Pace sia tornare ad unirci ad un qualche [Altro] ma questo non è possibile; la realtà è che una volta partito sei solo in compagnia di altri che sono soli; il ritorno all'unione totale con l'[Altro] e quindi la Pace si chiama Morte.




Ho fatto un grafico per rendere meglio l'idea che mi sono fatto finora dell'evoluzione di questa possente componente psicologica/emotiva che noi chiamiamo sempre Amore ma che non è affatto sempre la stessa cosa. L'idea che mi sto facendo è che puoi scoprire che cosa sia l'Amore puro quando sei arrivato all'Omega e ne hai fatto il tuo centro unico, il tuo terreno, il tuo territorio; in altre parole quando sei diventato autonomo nel senso che niente e nessuno hanno il potere di destabilizzarti, semplicemente le cose che ami attorno ti rendono più felice o meno infelice.




Nel grafico ho rappresentato l'andamento che la faccenda ha avuto per me integrando altri dati su ciò che non conosco per esperienza personale - come gli anni successivi - ma sempre per esperienza so che la curva è tutt'altro che scontata: so di persone che ben oltre i 60 anni sono ancora nella piena fase di Dipendenza/Possesso, e altri che a 20 sono spiaccicati nell'Aridità.

A complicare ulteriormente le cose c'è il Sesso, che non ha quasi niente a che fare con l'Amore ma appartiene al dominio degli istinti e delle funzioni fisiologiche, animali e riproduttive, ma viene comunque buttato nel calderone e contribuisce a fare parecchia confusione.

E a rincarare la dose la Programmazione Culturale con tutte le sue Regole Assolute che alla verifica dei fatti non hanno niente a che fare con ciò che è e che senti, né col come le cose mutano ed evolvono continuamente nel Tempo, a partire da come evolve l'[io].

Riassumendo la questione è: gli amori giovanili sono delle amicizie ricoperte di un misto di attrazione sessuale e prosecuzione della dipendenza dalla Madre, quindi di fatto sono rapporti di Dipendenza/Possesso e come tali sono caratterizzati da Gelosia, esigenza della Fedeltà - e relativo incubo del "Tradimento" - tendenza alla fusione in un'entità unica, inquietudine ed instabilità, breve durata, finali devastanti; simili per moltissimi versi alla dipendenza da oppiacei.

Se avviene una maturazione - non nel senso che diventi un bravo soldatino ma nel senso opposto che diventi autonomo da ogni punto di vista - il seguito non è più caratterizzato da Amori nel senso di coppietta ma da Amore nel senso più lato e quindi l'essere sospeso in una rete di relazioni con ogni cosa attorno: dalle piante agli insetti, dalle stelle alle stalle, e ovviamente con altre persone scelte per affinità e risonanza. In questo stato non hai bisogno di alcuna regola né confine né garanzia: la Luce deriva dal semplice coesistere in autonomia, risuonando reciprocamente senza vincoli, danzandosi intorno l'un l'altro, estaticamente, senza la Mente, le sue barriere e le sue proiezioni.


POST PIÙ LETTI DELL'ULTIMO MESE

Perché la figa sa di pesce

L'ultimo Messia - di Peter Wessel Zapffe

13 barzellette buddiste

22 frasi di Lao-Tzu su Vita, Morte e Felicità

W il Cazzo

Perché ci illudiamo

Perché le persone più intelligenti sono single

Legge di Attrazione, Sincronicità e Coincidenze

Nel campeggio nudista