Astrologia




Tra le mille ipotesi che si possono fare sulla natura dell'Universo una sensazione diffusa è che la Natura riutilizzi gli schemi che ha, a tutti i livelli in cui funzionano.

Per questo si può ipotizzare che l'Universo sia effettivamente come un organismo-macchina iperdimensionale che anche nel tempo costruisce forme che sarebbero visibili ad ampia scala in modo quadridimensionale e che ricorderebbero il modo in cui crescono i rami delle piante, in cui si snodano i fiumi e i vasi capillari, in cui si formano i cristalli, in cui girano gli ingranaggi.




Ecco perché, in questa concezione, le sincronie che si riscontrano a livello astronomico sono indizi della connessione con l'ordine più profondo che troviamo nell'Universo, non abbiamo alcun altro riferimento più solido dei corpi celesti e della nostra rappresentazione (comprensione) delle dinamiche di Tutto.




Da quelle grandi masse semplici delle stelle e delle galassie scendiamo fino alle alte complessità a bassa energia e piccola massa come siamo noi, che siamo sempre comunque parte di questo inimmaginabile meccanismo bio-meccano-armonico che ha un percorso di minima energia suo, e lungo quel percorso discende inesorabile come un fiume. Il fiume della Storia, e il fiume di una storia ancora più grande di cui quella umana è un dettaglio molto piccolo da ogni punto di vista.






Quindi se le coincidenze si riscontrano è una specie di prova che l'intuizione sul Cosmo è corretta e che in qualche modo ogni cosa che accade è un dettaglio nell'ordine più grande che, anche se non ha scopo, per lo meno ha eleganza, bellezza, equilibrio.




Una conseguenza di questa idea è che, in corrispondenza di grandi cicli del Cosmo, possano svilupparsi cambiamenti e innovazioni puntiformi ma con un impatto su larga scala, assimilabili, nella struttura quadridimensionale di cui parlavamo all'inizio, al punto di ramificazione lungo un ramo: fasi di passaggio evidenti, e in chiave genericamente evolutiva, cioè diretta verso una maggiore complessità.




L'idea è che tutto ciò che accade sia parte del disegno e quindi che tutto abbia un senso, almeno il senso che hanno un filo d'erba o un albero. Se le cose del mondo hanno almeno quel senso, non gli mancherà un certo gusto, un'estetica quadridimensionale, e in quest'ottica sale la curiosità di indagare eventuali parallelismi tra movimenti degli astri e riflessi nella sfera del Sé.




Sarebbe una specie di Grande Orologio o, più probabilmente, di grande biomeccanismo psichedelico. E proprio da qui passiamo al superamento del Materialismo nell'ottica che, se [Tutto è Uno], e questi fenomeni impattano tanto la sfera materiale quanto quella psichica, l'intero Universo non è più una grande massa che segue percorsi energetici, ma una grande proiezione, come un raggio di luce diffratta e filtrata attraverso un qualche indicibile cristallo ma, in essenza, tutta espressione di un unico "momento" fondamentale.




Ma già che ci spostiamo dal Materialismo inevitabilmente torniamo alla centralità dell'Osservatore e alla natura psichica della realtà basata sulle percezioni, per cui passiamo all'idea che il mondo sensibile sia una specie di superficie apparente, come un miraggio, che riflette una realtà più fondamentale, per cui il Sole e la Luna si presentano sì come una stella a combustione lenta e come un satellite grigio e arido, ma sono la proiezione psichica fondamentale del Maschile e del Femminile, infatti in cielo occupano praticamente la stessa area - nelle eclissi di Sole i due dischi hanno una sovrapposizione pressoché perfetta - e il ciclo della Luna ha durata di 28 giorni, identica al ciclo mestruale femminile, guarda un po' ;)






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