La Madre Eterna

La tua coscienza sfuma nel passato; tutto quello che sai è che esisti, in un bozzolo caldo, e spesso nella luce rossastra senti suoni attutiti, suoni vicini, positivi, amichevoli. C'è un prima di questo momento? Sì, c'è, ma è come se sfumasse nel nulla all'indietro.
Ad un tratto tutto diventa convulso, e dopo un po' ti ritrovi invaso dalla luce, qualcosa in te si vuota e riempie di nuovo in modo più leggero. Non è stato piacevole ma è già finito. Ti ritrovi di nuovo avvolto in qualcosa di caldo, confortevole, protettivo. Benessere. Poi scivoli di nuovo in un limbo.




Un neonato è dotato di un ricco sistema di riflessi funzionali alla sua sopravvivenza: se inquadra un volto umano con lo sguardo, un apposito circuito nel suo cervello produce in risposta un pattern di contrazioni muscolari del volto che ad un adulto sembra un sorriso felice, molto utile perché spegne l'aggressività. Chi è stato genitore sa che quel sorriso è ciò che al bimbo ha più volte salvato la vita.
Se tocchi il palmo della mano di un bambino, la mano si chiuderà come le fauci di una pianta carnivora. Altro riflesso. Come descritto nell'articolo linkato qualche riga sopra, il bambino è in grado di reggere il peso del suo stesso corpo con la presa di una mano. L'immagine qui sotto spiega il perché.
Se il bambino viene cullato, cioè se sente un movimento sussultorio ritmico, smette di piangere e presto o tardi si addormenta. Questo accade perché noi siamo scimmie, veniamo dall'Africa e un tempo ci mettevamo al riparo dai predatori sugli alberi: lì il cucciolo poteva piangere a squarciagola e il grande felino o la iena di turno sarebbe rimasto a sbavare là sotto. Però, durante uno spostamento a terra alla ricerca di cibo, quando una scimmia è più esposta, non è il caso che il bimbo segnali a tutta la savana l'esatta ubicazione della preda, quindi, se sente che si è in cammino, tace. Bontà sua.




Oltre a questi semplici riflessi, ci sono altre strutture e dispositivi nel bambino che fanno sì che le cose funzionino: durante il primo periodo di vita un cucciolo umano è tutt'uno con la madre. Inizialmente lui non si percepisce come un essere distinto, si sente tutt'uno con lei. Dopo un po' comincia a riconoscere dei volti di altre persone, distingue quelli che vede più spesso da quelli che vede di rado, e comincia a sviluppare la percezione di sé come essere distinto dalla madre, la quale rimane comunque un porto sicuro insostituibile, imparagonabile ad ogni altro essere umano. C'è una distinzione netta: un volto che vedo spesso è un altro essere umano che può essere amichevole, ma la madre dapprima è parte di me, del mio corpo, della mia essenza. Poi si separa, ma c'è comunque una radicale differenza tra lei e chiunque altro. Il sistema madre-figlio è il più stretto nucleo umano concepibile, previsto così da Madre Natura e fatto per funzionare automaticamente. Nel bambino le strutture innate e la sua esperienza nei primi anni lasceranno un'impronta della figura e del rapporto con la madre nella sua psiche, impronta che rimarrà molto a lungo nel corso della sua vita, come una ferita che non si rimargina mai del tutto; e questa impronta è ciò che rimane di un lunghissimo, lentissimo e progressivo distacco, cioè una mancanza, un Vuoto che sarebbe consolante riempire.

Se il bambino dovesse descriverci la sua visione della Madre, direbbe qualcosa del genere:

E' un'entità superiore, che veglia su di me, che mi nutre e consola.
E' il pensiero più puro, è Amore Incondizionato; temo la sua ira ma lei è perdono.
A lei mi affido completamente, perché è onnipotente e onnisciente.

Ora rileggi le tre righe qui sopra pensando a come un adulto descriverebbe il suo Dio.


"Osservando, come in uno specchio, la Gloria di Dio
noi siamo trasformati nella stessa immagine - da gloria a gloria"

E' questo alloggiamento vuoto rimasto nella mente e nell'emotività, che è anche una mancanza, che quindi è anche un desiderio, che fa da supporto ad almeno un paio di altri fenomeni: costituisce il fondamento psicologico per l'attecchire di un pensiero di tipo religioso, perché di fatto la divinità surroga la madre biologica che come donna non incarna più compiutamente quella descrizione, ed è anche il fondamento del legame ad un'altra persona eletta, che - a rafforzare l'illusione - compensa un secondo aspetto fondamentale del rapporto con la madre: la fisicità.
E' probabilmente da questa sovrapposizione sporca tra la meccanica sessuale/riproduttiva e il tentativo di surrogare il ruolo materno per un affidamento totale di sé, che nascono alcune caratteristiche immotivate, come le idee di esclusività ed eternità, nei "rapporti di coppia" del Modello Classico.




Ecco quindi come si collegano uno all'altro una serie di fenomeni che di fatto caratterizzano moltissime culture. Ovviamente non finisce qui: il pensiero religioso, la creazione di divinità che ha caratterizzato tutta la Storia del primate umano fin dagli albori dell'intelletto, ha di certo anche un'altra causa, tra le principali, forte almeno quanto questa se non di più, che tratterò a parte in un prossimo post.





Quello che è importante notare è che quel Vuoto, in un essere umano adulto, dovrebbe chiudersi. Anzi potremmo dire che è essenziale per la maturazione della persona capire ed accettare che quel ruolo, quella figura, sia stata sì funzionale ad una fase della vita, ma ad un certo punto ogni individuo deve divenire autonomo, psicologicamente ed emotivamente, senza più dipendere da fattori esterni per il proprio equilibrio, in modo che possa affrontare la Vita, le relazioni e ogni altra cosa in modo pulito, senza mischiare tra loro cose che non dovrebbero essere mischiate, ed evitando così che questa sua debolezza sia sfruttata da altri per renderlo una marionetta.




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