Convertire il Mondo


Ieri pomeriggio mi trovo un ragazzino alla porta che mi offre - per solo 1 euro - una copia del giornale Lotta comunista.




Per un istante ho pensato di trovarmi in un wormhole, nel bel mezzo di una dislocazione spaziotemporale, ma poi ho visto che attorno era tutto come nel 2015 e sono tornato a lui, che nel frattempo era partito con il suo monologo sull'articolo 18 e un caleidoscopio di Se tutti facessero, Se tutti volessero, Se tutti sapessero.




Non gli ho comprato il giornale, ma abbiamo chiacchierato per quasi un'ora e l'ho mandato via con una lista di filmati da andare a cercare su YouTube, tra cui Venus Project, Zeitgeist - Moving forward e altri.




Una delle cose divertenti è stata mostrargli le contraddizioni con se stesso, non tanto sulle questioni politiche e di modelli sociali, ma sulle proprie aspirazioni personali, quando ad esempio - dopo che aveva solennemente dichiarato di volere una famiglia e lavorare per la comunità, facendo qualsiasi cosa si renda necessaria - gli ho fatto notare che aveva anche dichiarato, in momenti successivi della conversazione e con trasporto, di volere una donna diversa ogni giorno e di essere estremamente felice della fine della scuola e di essere finalmente in vacanza. Meraviglioso lo sguardo perso durante quelle improvvise epifanie, prima che la Programmazione riprendesse in mano il volante.

Dopo che abbiamo constatato come anche nel suo condominio fosse sistematicamente impossibile mettere d'accordo un piccolo gruppo di teste su qualsiasi cosa, non mi ha saputo rispondere concretamente sui metodi che avrebbe inteso applicare per gestire l'inevitabile dissenso in una quota del popolo dopo la Rivoluzione, quindi gli ho consigliato metodi già testati come il confinamento in campi di detenzione o l'eliminazione fisica, che funziona sempre egregiamente; ma lui era convinto che fosse solo questione di convincere le persone, di diffondere la Verità che, una volta vista, non può che essere creduta.





Abbiamo parlato delle macchine che in un futuro prossimo potrebbero sostituire l'uomo negli ultimi lavori che gli restano, da cui il paradosso: se le macchine arrivassero a fare quasi tutto e non ci fosse più nulla da fare per molti, che cosa sarebbe della loro vita senza lavoro? Vuoto e sconcerto.

Allora gli ho chiesto che cosa stesse facendo in queste vacanze, e si è illuminato parlando di gite in bicicletta con gli amici, approfondire le sue passioni, giocare. Quindi ecco che cosa faresti in un mondo senza lavoro, non era difficile, solo che stava in un compartimento diverso della Mente!




Una cosa che ancora non sa, e che non gli ho detto perché lo scoprirà da solo, andando di porta in porta a piazzare la sua Bibbia - o per l'esattezza la Bibbia del suo papà - è che di norma le persone hanno il loro set di credenze a cui stanno aggrappate come naufraghi ad uno scoglio mentre infuria la tempesta: quando tenti di staccargli anche solo un dito da quella roccia danno in escandescenze, perché dal loro punto di vista li vuoi distruggere, facendoli tornare ad annaspare nell'Ignoto, quando loro stavano così bene - o meglio così stabili, così così così - nel loro aggrappamento intransigente che non vuole sentire ragioni. L'uovo oggi.

Non ho voluto infierire dicendogli che la realtà della Realtà è che non c'è nessuna Realtà.

Ha 15 anni ed energia da vendere, se continua così, e sopratutto se nei prossimi anni farà un giro con gli amici ad Amsterdam ad incontrare per qualche ora la Mente di una Civiltà superiore, andrà oltre le attuali posizioni perché si accorgerà di quanto ancora gli manca da conoscere per arrivare alla consapevolezza dell'ignoranza che è precondizione per ogni Fede.

Tempo al Tempo.




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