Beeebè
Quando qualcuno pubblica su Facebook la foto di un pargoletto appena nato o di un pancione, ottiene il massimo numero di "mi piace" della sua vita, e ne avrebbe uno in più se tra i suoi amici ci fosse un altro al posto mio. La mia posizione in merito alla riproduzione non è un mistero, ma il punto qui è un altro.
L'entusiasmo per le nascite ai miei occhi suona sorprendente da sempre, da molto prima che maturassi la capacità di argomentare in modo ampio pro o contro la riproduzione; oggi la mia sorpresa è minore perché ne vedo la meccanica: i "mi piace" che si becca la Nascita sono dei "non mi piace" che spettano alla Morte.
Noi vediamo la Vita come un arco che parte con la Nascita (Evviva! Evviva!) e termina con la Morte (Buuu! Buuu!).
Un pensiero che raramente ho sentito esplicitare è che il posto in cui vai nel momento in cui trapassi è esattamente lo stesso da cui spunti nel momento in cui nasci; in mezzo c'è l'illusione del Tempo con tutte le cose che fai e soprattutto quelle che non fai per evitare di ritrovarti al trapasso anzitempo. Nota come il percorso dell'arco da un punto allo stesso punto sia un ennesimo schema presente nel simbolo dell'Omega Point.
Il gioco è questo, lo sappiamo tutti da sempre, quindi sappiamo bene che Nascita e Morte si equivalgono e dare la Vita a qualcuno è dargli all'istante anche la Morte, con in mezzo una Vita da trascorrere nella consapevolezza della propria finitezza.
Se fossimo persone equilibrate, che hanno fatto i loro ragionamenti sulla natura e la logica delle cose del mondo, sapremmo che non c'è ragione di gioire per una Nascita così come non c'è ragione di rattristarsi per una Morte: che cosa c'è di più stupido che non-accettare le regole dell'Esistenza? È il modo migliore per rovinarsi l'esperienza!
Ciò a cui arrivi quando superi illusioni, isterie, nevrosi e psicosi delle Scimmie Pazze con i loro auto-inganni è che ogni cosa ha un opposto per cui la somma di Tutto è Zero: per un bebè un catetere, per un vasino un'incontinenza, per una prima parola un Alzheimer, per ogni primo passo una sedia a rotelle, per ogni asilo un ospizio; e per quanto gli entusiasti della Nascita e della Vita si spertichino nelle loro infantili argomentazioni, alla fine si rivelano così facili da sbilanciare che cascherebbero come birilli di fronte ai fatti nella giusta prospettiva. La ragione per cui non gli si dice nulla in faccia ma al massimo si generalizza in un blog politicamente scorretto come questo, è che un leggero alito di sincerità investirebbe le loro illusioni come un uragano.
Per quanta sia la forza con cui tiri il carro della Vita, niente ti toglierà la Morte, e vivere nella non-accettazione della realtà delle cose è un atteggiamento stupido e auto-lesionista. Ciononostante è un atteggiamento molto diffuso, specie in Occidente, e le manifestazioni di questo sono innumerabili: dalle religioni al feticismo dell'oggetto, dal delirio di controllo all'entusiasmo per la riproduzione, dalla repressione sessuale alle strade deserte nelle serate dei quartieri ricchi.
Qualche volta è capitato perfino a me di mettere un ipocrita "mi piace" sulla foto del bimbo violaceo di qualcuno, digrignando i denti nella tensione del conflitto tra sincerità e partecipazione alla Giostra secondo i codici della Giostra, ma la mia diagnosi per chi mette quei "mi piace" convintamente è che non ha fatto i compiti, non ha ragionato veramente sulla Vita e vive nel terrore della Morte aggrappato a tutto e tutti come se potesse in qualche modo aggirare l'inevitabile non pensandoci o tifando per la metà che gli piace.
In ultima analisi è un problema di Consapevolezza; una tendenza, un trend come quello di questi picchi di "mi piace" dimostra solo che tanta gente non ha ancora capito o accettato la realtà della Vita, e ti dice anche chi sono costoro: nome e cognome, grazie a Facebook.