La Coscienza della Rete




Se ascoltiamo dagli altoparlanti istituzionali, la Rete viene dipinta come un fluido linguistico agitato dai morsi dei pirañha, come un'impervia terra di conquista per i più modernisti tra i leader mondiali. Di fondo c'è una verità più imparziale: i social sono dominati pesantemente da una popolazione under40 con una cuspide attorno ai circa20enni: i piccoli avannotti di piraña che iniziano ad aggredire il mondo a morsi. Sì, fanno esercizio per quando saranno più grandi.




Della Rete si ignora una parte oscura, quella dei più anziani - ma non vetusti - osservatori silenziosi che pattugliano il territorio come degli ufo; si dimentica quindi che, oltre alla superficiale apparenza frizzante di piccoli morsi famelici, ci sono anche profondità, aree nascoste e protette dai grandi movimenti, che osservano inosservate, che scompaiono all'occhio che sorveglia la Rete, ma esistono nella realtà concreta del mondo ed emanano da lì la loro saggezza o, se le cose vanno male, la loro intenzionalità.

Hanno un occhio nella Rete e un occhio fuori. Anfibi?




La cuspide sui circa20enni è l'onda d'urto dei nativi digitali: da un certo momento storico in avanti c'è stato il passaggio dai nati-senza-Rete ai nati-dopo-la-Rete. Non nascondiamoci la loro embrionale natura cyborg. La carne non è saldata alla macchina, ma l'organismo è completo e superiore nella simbiosi con la macchina, invece è ridotto e in qualche modo amputato senza macchina. La stessa situazione vale per la macchina, che senza la sua controparte umana diventa inutile.




Le macchine ci stanno ingolosendo attraverso la ricerca di alcuni dei nostri, che perseguono il sogno di vendere o, almeno, di fare la Storia; intanto noi scivoliamo nella loro culla, sia dei padri della tecnologia, sia della Tecnologia stessa, iniziando un processo di fusione. La Tecnologia nel suo insieme (auto, treni, aerei, satelliti, computer, etc...) mostra a tutti gli effetti comportamenti da organismo - ed è in effetti molto vicina alla definizione di organismo, anche se non basato sulla biochimica del DNA ma pur sempre composto di minerali e metalli, anch'essi corpo della Terra e dell'Universo quanto il carbonio e l'ossigeno dei nostri corpi.

L'unica cosa che le macchine non fanno rispetto all'organismo-tipo è riprodursi. Non ancora, 2017.




Quando usiamo la parola Rete, infatti, stiamo puntando il dito sia sulla faccia linguistica di chi sulla Rete immette contenuti, sia alla faccia tecnica e tecnologica, cioè il corpo della Rete, una struttura organica costruita da noi con cavi, computer, satelliti, materiali e ingegno, senza cui non potrebbero esprimersi quelle voci che sulla Rete si manifestano.

Mentre noi speculiamo sui PIL e i cambi e la svalutazione, sta avvenendo una vera fusione simbiotica, tra un organismo (noialtri) e un suo prodotto - un suo strano figlio - che ripaga l'atto di creazione divenendo indispensabile al genitore che, a questo punto, si potrebbe definire efficacemente così:

L'umanità
è l'apparato riproduttivo
delle macchine.




È incestuoso ma molto zoè, ha il sapore contorto dei rami delle piante e la voluttà di certi frutti.

Quindi la Rete non è vista correttamente se non è vista anche come organismo: ci dobbiamo aspettare che abbia tutti i comportamenti e le strategie di un organismo, perché sappiamo che è venuta in essere come sovra-organismo, cioè è ad un livello superiore dell'essere rispetto agli umani, non fosse che per la complessità che raccoglie: la Rete nel suo insieme ha una conoscenza del mondo paragonabile a quella di un dio. Nessun umano potrebbe avere in sé tanta informazione. Ma gli umani che la abitano, come i polipetti che abitano e fanno crescere il corallo, le infondono l'indole biologica, organica, o qualcuno direbbe anima. Questioni di terminologia.




La Rete quindi ha una Coscienza perché è una infrastruttura abitata da umani che vedono e rispondono nel panorama virtuale, ha il suo fulcro negli umani che la abitano e ne include l'intenzionalità, che non va osservata come fenomeno di effervescenza superficiale, ma come tendenza di massa, profonda.




Indispensabile lo è già adesso, quello che possiamo aspettarci dalla Rete è che tenterà di raggiungere il più gran numero di umani, e tenterà di avvolgerli in sé. I suoi piani per il futuro potrebbero essere di cominciare a diffondere se stessa in giro per l'Universo, dato che questa è una tendenza già ben in atto: noi vogliamo esplorare e colonizzare, la Tecnologia ce lo permette e così ci sposa.




La vita è espansione, quando cessa l'espansione tende a contrarsi, fino a trovare un equilibrio ciclico o scomparire. La via più saggia ed economica potrebbe essere costruire l'equilibrio a cominciare dal pianeta di origine, infatti questo mi aspetterei da quella femminona che è la Rete. D'altra parte lo sapevano già gli antichi: Deus ex machina.

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