Primo anno senza automobile






Nessuno ci credeva, eppure eccomi qua vivo, vegeto e in forma! Il mese scorso mi sono anche liberato del relitto dell'auto a costo zero e sono finalmente libero, per di più la bella stagione è ormai in piena esplosione per cui mi aspettano sei mesi in discesa. L'inverno è stato più impegnativo, ma è bastato organizzarsi senza compromessi, più sotto i dettagli.

In questo post voglio soddisfare le curiosità di chi è affascinato dall'idea, con tutti i dettagli e partendo dalle premesse strategiche, che sono forse l'aspetto più importante e d'ispirazione, perché la stessa logica può essere applicata da altri in chiave diversa con uguale successo.

.premesse strategiche

Di norma - e inconsapevolmente - la strategia di Vita della persona media è la seguente:

1) Devo avere una casa, un'auto, una TV, etc...
2) tutto questo mi costa X-mila euro al mese;
3) quindi devo guadagnare X-mila euro al mese, con un lavoro.

Questa strategia è talmente standard che nemmeno ti devi prendere la briga di pensarci; cominci dalla prima elementare un percorso che va a finire lì, tu devi solo eseguire scegliendo al massimo il colore della camicia, ma senza uscire troppo dal seminato, non vorrai mica fare l'eccentrico! Una cosa che è molto lontana dal campo visivo è che tutta questa costruzione è basata su quel primo "devo" al punto 1).

Ma in realtà non devi.

Una cosa che nessuno sognerebbe mai di dirti è che nella vita puoi scegliere tu che cosa è meglio, e non nel senso in cui "scegli" da chi essere governato, parlo di scelte vere, libere: osservi il mondo, capisci come funziona e poi scegli come vivere e che cosa ti serve veramente in modo che l'insieme della tua vita corrisponda a te e a non alla caricatura di uno spot in TV.

Seguono quindi alcune considerazioni avvedute:
1) la Vita è Tempo in cui fare esperienza;
2) dietro ad ogni cosa del mondo c'è la caccia al Denaro;
3) nessuno mi ha a cuore più di me stesso.

Allora nel momento in cui cominci a pensare alla Nuova Strategia, ricalcoli tutto in modo diverso; io - che sono un ragazzo un po' estremo - ho girato la faccenda di 180°, ho messo la mia Vita in cima e tutto il resto di conseguenza. Lo so, fa strano, di solito è l'ultima cosa.

Siccome la Vita è Tempo, vendere il proprio Tempo in cambio di denaro è vendere la propria Vita, e questo commercio si chiama Schiavitù. Chiamarlo Lavoro è solo un mascheramento verbale, il solito giochino delle parole.
Siccome la Schiavitù non mi piace ma ho comunque bisogno di un minimo di denaro, io faccio una cosa diversa: cerco di ottenere ciò che mi serve da ciò che mi piace fare. Il problema è che anche così ti accorgi che i predatori di denaro ti si attaccano come sanguisughe, e ti ritrovi invischiato in mille problemi ugualmente; l'unico modo di essere lasciato in pace è non essere attraente, cioè non avere denaro, o averne pochissimo, giusto quello che serve.

Quindi la questione diventa: "quanto della mia Vita sono disposto a sacrificare?"; non impieghi molto a capire che più tagli roba inutile e costosa più Vita guadagni, e arrivi poi alla consapevolezza che a quel punto non ti preoccupi nemmeno più di vivere 100 anni, perché quando hai un bel po' di tempo per te cambia tutto, ma questo te lo lascio da scoprire quando proverai.

Comunque l'automobile è un bene spaventosamente costoso, e mi rendo conto che non ci si pensa tutte le volte che parlando con le persone vedo gli occhi sgranarsi nel momento di presa di coscienza. Semplicemente non ci si pensa, il possesso dell'auto è dato per scontato. Una volta che hai l'auto tutte le scelte di vita, del lavoro etc vengono di conseguenza, ed ecco perché poi diventa difficile farne a meno: è una trappola ben articolata. Per molte persone, al fine di attuare il cambiamento ed uscire dalla schiavitù, diventa necessaria una riorganizzazione molto radicale del proprio assetto, altrimenti si rimane in trappola da cima a fondo.

Infatti con compiaciuta determinazione sono andato dal simpatico Vito, Signore-delle-Biciclette qui al paesello, e gli ho chiesto testualmente: "...il rottame più rottame che hai, purché funzionante." e con 35 euro ho avuto questo gioiello che è diventato la mia compagna di mille perlustrazioni del territorio circostante.


I 35 euro meglio spesi della mia Vita.


Io adesso faccio i miei giri, vado a trovare amici e parenti a volte in bici a volte in treno, ho scoperto tutte le stradine nei dintorni in cui posso evitare traffico e cemento passando per i campi, e il più bello di questi percorsi è proprio quello che mi serve per andare a fare la spesa con il mio zainetto in cui è insediato anche un secondo zainetto che si compatta quando è vuoto fino ad occupare le dimensioni di una pallina da tennis, ma che si rivela molto utile per contenere il pane e altre cose leggere che non stanno nello zainetto principale.


► under-zero bicycle hero

L'inverno è stato impegnativo, ma mi sono organizzato per tempo calcolando mesi prima come avrei costruito la mia armatura. Ovviamente la logica è stata in linea con la generale politica sull'abbiglamento: la massima parsimonia attraverso il massimo sfruttamento di ciò che già avevo, quindi del minimo acquisto, ma non avrei lesinato sull'efficienza termica.

Alla fine l'armatura da Robocop era così composta: scarponi da montagna, calzettoni di lana ultrapesanti su calze leggere, calzamaglia termica da snowboard, tuta felpata, maglietta, paille medio, paille pesante (la pecora) giacca a vento da montagna, due collari in paille, cappellino di lana, guanti termici.
Dotazione extra nello zaino: attrezzi riparazione gomme, luci, batterie di riserva, sovra-pantaloni anti-pioggia.

Sempre per la stessa politica di parsimonia, e dovendo anche recuperare le folli spese di riscaldamento dell'anno precedente in cui ancora la temperatura in casa era frutto di compromesso, l'inverno passato ho regolato il termostato a 15° come temperatura di base, occasionalmente facendola salire a 16 o 17 se ero in casa e sveglio, compensando con l'abbigliamento. È un'esperienza particolare stare in una casa in cui il tuo fiato fa condensa quando parli o sbadigli.

In tutto questo riconosco un atteggiamento bellicoso da parte mia. Mi sono reso conto che la libertà di cui si parla è una mera illusione: se vuoi quello che hanno gli schiavi devi renderti schiavo, ma a me interessa prima la mia libertà quindi è diventata una guerra, ed è una guerra che combatto con l'inesauribile energia della Passione e con infinita soddisfazione: ogni volta che passo davanti ad un benzinaio, ogni volta che sento qualcuno maledire il lunedì mattina, ogni volta che sono sdraiato sulla panchina al Sole nel mio parchetto osservando il volo degli insetti, mentre gli schiavi sono in ufficio sotto i neon per pagare le rate del SUV e forse qualche giorno di vita vera ad agosto, corrosi dalle invidie e dall'inestinguibile fame del prodotto di costo superiore, un sorriso mi affiora alle labbra, e penso a quant'è stato bello veder crollare il castello di condizionamenti che hanno rischiato di fagocitare la mia vita, e mi godo la mia sana povertà (che io chiamo vita spartana) e la serenità che porta con sé nell'oceano di Tempo che ti regala.

Vivere fuori dalla Schiavitù è vivere in guerra, ma è una guerra senza violenza e senza morti che, quindi, esalta i valori buoni del guerriero: equilibrio, determinazione, concentrazione, focalizzazione, disciplina (verso se stesso), forza d'animo, etc.

La posta in gioco è la tua Vita, il nemico è il Sistema, che non è fuori da te ma dentro di te, nella tua testa e nei confini virtuali che tu tieni in vita lì dentro.


"Attento a non sbagliare: l'Illuminazione è un processo distruttivo;
non ha niente a che fare col diventare migliore o l'essere più felice.
L'Illuminazione è il crollo delle falsità,
è vedere attraverso la cortina di apparenze,
è il completo sradicamento di tutto ciò che hai creduto esser vero."
Adyashanti.


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