No babies

"Bambini? Niente da fare. In nessun modo. Mai."


Una caratteristica visibile in tutti gli aspetti dell'Universo, e della Vita in particolare, è la ciclicità, il continuo nascere dalle ceneri, il continuo morire per diventare cenere che darà luce a nuova Vita.

Una seconda caratteristica, affascinante e misteriosa, è la coscienza; qualcosa che in vari gradi pare pervadere ogni manifestazione della Vita e che secondo alcuni è l'essenza ultima della Realtà: l'Universo è coscienza, e questa coscienza è Una, che si soggettivizza in ogni essere vivente che a sua volta, più o meno consapevolmente, ne incarna un frammento; in altre parole, guardando negli occhi un'altra persona e percependo la connessione tra le due coscienze, ci troviamo non in presenza di due coscienze distinte, ma di una soltanto, la stessa, che si riconosce specchiandosi in due entità solo apparentemente distinte. In quest'ottica, noi tutti siamo Uno. O, meglio, Tutto è Uno.

Questa è un'immagine bellissima e molto poetica, ma poi dobbiamo scendere a compromessi con la realtà (notare la "r" minuscola) della nostra esperienza di vita reale, con il nostro mondo in questo momento storico, e qui la poesia si spegne.




Sul tema della riproduzione, del fare bambini, ci sono alcune considerazioni che andrebbero fatte per responsabilità, scavalcando la deprimente retorica del dono della vita o de la vita è meravigliosa e via farneticando. Con questo faccio seguito ovviamente all'articolo depressione post-parto ma ci colleghiamo anche a tanti altri post per l'inquadratura generale, e quindi passiamo in quella modalità politicamente Scorretta ma molto realistica e concreta che in qualche momento ci piace assai; perché noi tutti sappiamo che la Vita non è esattamente come viene dipinta nella pubblicità del Mulino Bianco, e qualche volta sentirlo dire a chiare lettere ci toglie un peso dal cuore.

Quindi, avendo ben chiaro in mente che il tema qui è il (non) fare bambini, vediamo alcune delle principali considerazioni.





1. La Vita è a somma zero

Tutto ciò che nasce morirà. Tutta l'energia e la spensieratezza dell'infanzia saranno annullate dal lento declino pre-morte. Per ogni gioia e piacere ci saranno altrettanti dispiaceri e dolori. Per ogni orgasmo un crampo, un mal di testa, una congestione. Per ogni sbornia un postumo. Per ogni amore una delusione. Per ogni amico un nemico. Per ogni lealtà un tradimento. Per ogni istante di pace un istante di angoscia. Per ogni successo un sacrificio. Passiamo tutta la Vita all'ombra della coscienza della Morte.
Tirando le somme, la Vita è a somma zero.
Io lo so, tu lo sai.
Per quanto ci sforziamo di convincerci che sia una cosa meravigliosa, sappiamo tutti bene che non è così. A volte è meravigliosa, a volte è orribile. C'è chi è più fortunato e chi lo è meno, e a volte è difficile stabilire quali siano i due casi. Ci prendiamo in giro, ce la raccontiamo, ma in fondo tutti lo sappiamo: la Vita è a somma zero.
Questo è l'equilibrio di tutte le cose dell'Universo: alla fine del ciclo tutto ciò che si è avuto lo si è anche dovuto rendere, senza mai aver saputo in anticipo il quando e il come. La fregatura del ciclo è questa; secondo i fisici se sommassimo tutta l'energia dell'Universo otterremmo proprio questo risultato: zero. L'Universo stesso è il risultato di localizzazione e sbilanciamento, è un insieme di oscillazioni la cui tendenza naturale è l'annullamento reciproco.
Avanti, butta nel cesso la retorica e l'ipocrisia e ammetti quello che già sai, che non è tutto oro quel che luccica, che non sei sempre sorridente come ti mostri spesso, che fuori e dentro sono due mondi diversi, perché lo sai: la Vita è a somma zero.
Ripeti con me: la Vita è a somma zero.
Non è pessimismo. Pessimismo è dire che la Vita è una tragedia, un dramma. Ottimismo è dire che è un meraviglioso dono. Realismo è ammettere l'ovvio: che la Vita è a somma zero.
Dillo a voce alta, fai risuonare la Verità nel mondo.
La Vita è a somma zero.
Quindi non sorprenderti quando ti dirò che l'aver messo al mondo un altro essere umano non è un dono, non è un regalo, non è amore e non è altruismo, non è bello, non è affascinante e non c'è nulla di cui gioire. Hai fatto una cosa inutile, e le ragioni, quali che siano, non sono certo le più nobili.
Niente di personale, caro Lettore, credimi. Semplicemente è un non-evento, un non-fatto che genera in me un non-sentimento.
Anzi, potrei permettermi il lusso di essere così neutro se vivessimo in condizioni ottimali, ma questo non è il caso nostro per le ragioni che ora ti spiegherò, e che peggiorano notevolmente le cose, e quindi il significato del tuo atto.



"Senso unico: smetti di riprodurti."


2. Sette miliardi

Quando io sono nato - mio malgrado - nel lontano 1972, gli esseri umani sulla Terra erano 3,5 miliardi. In 40 anni siamo diventati 7 miliardi: il doppio. Con questo ritmo tra altri 40 anni saremo 14 miliardi.
Ci sono degli imbecilli che vanno in Africa a dire di non usare contraccettivi. Quale sarebbe la logica? Più siamo più ci divertiamo? Ma lo sanno questi che sono tutte bocche da sfamare, che poi magari vedono la pubblicità e vogliono anche loro il SUV per scorrazzare orgogliosamente in giro intanto che svendono la loro Vita per pagarne le rate?
Anche basta, grazie. A posto così. Prossimo obiettivo: educazione al controllo delle nascite per ridurre la popolazione del 90%, realizzare la prima vera civiltà tecnologica e godersi un pianeta incontaminato in giusto numero.
Qualcuno lo chiamava Eden.
Io comincio già adesso, nei limiti del possibile.



"Ho sempre pensato che il desiderio di procreare
mostri profonde debolezze personali"


3. Il fottuto Ego

I figli non si fanno per loro, si fanno per sé.
Nelle mie rudimentali statistiche ho messo a fuoco le poche ragioni (termine improprio) che inducono la gente a riprodursi.
La prima, che colpisce soprattutto (ma non solo) le donne, è la Programmazione Culturale: siamo cresciuti con l'idea che la Vita sia fare il filotto di studi » lavoro » casa » matrimonio » figli, e non c'è niente di peggio dei secchioni che devono assolutamente farle tutte, costi quel che costi, senza mai accendere il cervello nemmeno per un istante. Maledetto Ego. Non c'è nemmeno l'ombra di altruismo in chi fa figli per queste ragioni, fanno figli per sé, come successi personali, con la stessa lungimiranza e la stessa bramosia con cui si sperticano per una vettura di un certo costo e un telefonino di un certo marchio. La TV detta, e loro eseguono, sempre attenti a non farsi mancare niente che abbia anche il vicino.
Mulino Bianco über alles.
La seconda ragione è l'illusione di prolungarsi in qualche modo oltre la propria - inaccettata - morte naturale. Questa, neanche a dirlo, è una stronzata tutta maschile. Noi maschi quando si tratta di prolungarci siamo sempre pronti, ma in questo caso siamo noi che finiamo a pecora, perché i figli nascono come capita e crescono come vogliono; appena sono in grado di seguire un discorso intero senza vomitare o cagarsi nel pannolo cominciano a riempirsi di brufoli e a mandarti dove meriti, matusa, ma ormai è fatta da tempo. Anzi, ormai sei fatto da tempo. E anche tuo figlio, se guardi bene, spesso è fatto. Ma è roba sana, è la stessa erba che piace tanto anche a te, quindi adesso non fare l'ipocrita.
La terza ragione è l'idea di tramandare le cose che hai imparato per impedire a lui i tuoi errori e/o migliorare il mondo. Altra stronzata gigante: la Vita è fatta apposta per fare gli errori da cui imparare, e l'adolescenza è fatta apposta per sghignazzare della pedanteria dei matusa. Gli adolescenti sono incazzati neri perché cominciano a rendersi conto della merda in cui li hai ficcati per soddisfare il tuo Ego. Vedi punto precedente. Ognuno è unico, baby. Svegliati. Inoltre non credere di migliorare il mondo in questo modo: nella migliore delle ipotesi lo lascerai invariato, quindi il tuo maggior successo educativo è una sconfitta di fatto. Lascia perdere, goditi la Vita.
La quarta ragione - molto altruistica - è che ti preoccupi di chi ti sosterrà quando sarai vecchio. Quindi metti al mondo della gente perchè ti faccia da badante un giorno; potresti anche essere fortunato in questo, e ne avrai bisogno, perché tua moglie - che avevi sposato per la stessa romantica ragione - ha divorziato da te prima ancora che i figli uscissero di casa, fallito. Facevi più bella figura con l'eutanasia.





4. Schiavi moderni

Sembra che molti se ne stiano accorgendo, finalmente: questo pianeta si sta trasformando in un campo di concentramento sferico e azzurro, per via dei 3 cancri dell'Umanità: il Potere, il Sacro e il Dio Denaro.
La vita che attende quella povera creatura si articolerà così: qualche anno di pappa e mamma, poi comincia l'asilo perché i tuoi genitori si devono ammazzare di lavoro per garantirti il minimo; poi - nel pieno della tua esuberanza infantile - ti inchioderanno seduto tra quattro mura ad imparare tutto fuorchè l'essenziale molto prima che tu ne abbia l'interesse spontaneo; ma devi capire che a casa rompi le balle, anzi rompi le balle ovunque, perché dobbiamo lavorare e poi siamo stanchi, quindi stai lì seduto e zitto che le balle te le rompiamo noi e cominci subito a capire come gira il mondo; poi si fa più dura: sei sempre seduto e zitto fino a quando diventi adulto, ma intanto ti mettiamo sotto pressione, ti interroghiamo, ti valutiamo, cominciamo a lavorare ai fianchi la tua autostima e la tua intollerabile unicità per renderti un buon automa, docile e ben programmato, perché la vita (minuscolo) che ti aspetta è a lavorare, e se non lavori non mangi, e se il lavoro non c'è perché ormai siamo sempre più nella civiltà dell'automazione cazzi tuoi bello, muori di fame. Oppure puoi rassegnarti a diventare schiavo delle banche, se sei fortunato. Eh, sì, pensavi di avere tutto aggratis? Non sei mica una scimmia, che viene al mondo e trova i frutti sugli alberi. Nossignore, noi siamo evoluti, noi siamo civili, noi siamo intelligenti, quindi noi piuttosto la frutta la distruggiamo coi bulldozer a tonnellate; se tu non hai i soldi delle banche per comprarla muori di fame, cazzone.
Si chiama libertà.
Non te l'hanno insegnato a sQuola?








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