...e sopravvive di sogni.



La frase completa e precisa di Flavio Insinna è:

L'uomo vive di ragioni, ma sopravvive di sogni.

Nella frase molti dettagli forniscono spunti di riflessione, come quella strana transizione dal vivere che pare già cosa fatta al sopravvivere, che implica difficoltà e stenti all'interno del precedente vivere, ed è legato ai sogni, posti in contrasto con le ragioni, cioè con la ragione. Nell'insieme, ciò che emerge è la difficoltà intrinseca del vivere adattandosi ad un equilibrio concreto e rigido, fatto per lo più di routine, e di fronte a questa difficoltà rompere la noia e la prevedibilità con l'inseguimento di sogni, chimere irrealizzabili o quasi.

Pensavo a questo in relazione a una conversazione di qualche tempo fa con un amico, in cui analizzando insieme un certo panorama lui stesso era giunto alla conclusione che un certo suo sogno era irrealizzabile. Nonostante questa epifania, non più di una settimana dopo era tornato esattamente al punto di partenza, era lo stesso di sempre, come se quella conversazione non avesse mai avuto luogo.

Nell'ottica del Reality Surfing vivere appare uno sport fatto di plasticità e spostamento continuo, ma non è certo l'unica situazione possibile, ci sono fasi in cui, raggiunto un equilibrio soddisfacente - o almeno vagamente stabile - ci si trova nell'imbarazzo della routine teoricamente eterna, e da questa emerge uno dei paradossi fondamentali dell'esistenza: quando cessi di essere in una situazione mutevole, passando ad un equilibrio più solido, entri anche in un automatismo che visto da lontano sembrava la Felicità, visto da dentro si chiama Routine e il problema della routine è:

a che serve che io sia vivo e cosciente
mentre il mio corpo esegue ciclicamente le operazioni di routine
necessarie a sopravvivere?

Ecco la necessità dei sogni irrealizzabili.

Quando sei in una routine da cui non puoi/vuoi spostarti perché ti permette di vivere, l'unico modo per sopravvivere alla noia è inseguire un sogno che - per essere efficace - deve essere irrealizzabile, deve essere una tensione destinata a rimanere per sempre tensione e mai a risolversi in un raggiungimento, in un successo, perché a quel punto tutto cambierebbe e bisognerebbe ristabilire un nuovo equilibrio, magari in una situazione più instabile, più precaria.

Come scrivevo tempo fa in Vivere intensamente, l'intensità della vita con la relativa dilatazione del Tempo è una funzione diretta della densità di novità, per cui la routine corrisponde ad una vita spenta in un tempo accelerato. D'altra parte la routine appare una chiave abbordabile per il vivere, mentre la caccia di novità è dispendiosa e distruttiva per gli equilibri acquisiti. Quindi ci troviamo sempre nello stesso scenario, stiamo guardando la stessa scena da angolazioni diverse.

Potremmo girare quella frase iniziale, partendo dall'ammissione che quando parliamo del modo in cui viviamo stiamo parlando in realtà di come sopravviviamo, mentre viviamo di sogni, cioè:

L'uomo sopravvive di ragione e vive di sogni.

Quello che ci resta allora è l'ammissione che nella maggior parte dei casi il Dono della Vita™ consiste nel cercare un equilibrio pratico e routinario che sia il minore dei mali, rassegnarsi a questo e sfogare la tentazione di spararsi un colpo per ammazzare la noia istituendo un qualche sogno, simbolico dell'aspirazione alla novità, che stia lassù da qualche parte nella nostra mente come una carota tutta d'oro con l'unica funzione reale di farci dire: Ne vale la pena™.

In questo senso quindi il sogno torna ad essere ciò che ci permette di sopravvivere alla noia, mentre di fatto viviamo di ragione, per cui la frase si rigira di nuovo nella forma originaria.

A questo punto il problema è che cosa succede quando diventi consapevole di questo meccanismo, come è successo a Flavio Insinna autore di quella frase, a me e forse a te che stai leggendo.

Per quanto mi riguarda - non conoscendo voialtri - la soluzione diventa fare cose come questo Blog e tutte le attività annesse e connesse, cioè pura espressione artistica, profonda e intensa, priva di qualsiasi aspirazione al di là della mera attività del curarle, in altre parole: Intrattenimento.

Come vedi la parola Intrattenimento è un link ad un altro post, che ti invito a leggere se già non l'hai fatto, perché questo concetto, una volta che ne hai colto tutta la reale profondità, è più potente della bomba di Hiroshima, di certo più devastante per il castello di illusioni in cui siamo avvolti.

A questo livello di comprensione della faccenda, il punto è che sei qui, non-volontario, e ti tocca starci quindi ti tocca comunque occuparti e preoccuparti del tuo sostentamento biologico; fatto questo ti resta la noia della routine e per non impazzire devi quindi intrattenerti, così se ne sei consapevole fai qualcosa come questo blog in cui alzi la gamba e pisci sul Dono della Vita™, altrimenti ti devi illudere seriamente di altre cose e passare la vita a dimenticare conversazioni e prese di coscienza per mantenere l'equilibrio e procedere, come il mio giovane amico, dritto e spedito verso la riproduzione - irrinunciabile pietra miliare della vita™ - cioè il mettere qualcun altro nella tua stessa situazione, quella che abbiamo descritto fin qui, convinto pure di essere un altruista e di aver fatto Dono della Vita™ ad un altro fortunato come te.

Non-sense ciclico.

E con questo ho finito di intrattenerti anche per oggi, vai con Dio, caro Lettore.

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