Dubito degli acari
Qualcosa come 20 o 30 anni fa gli acari della polvere sono balzati all'attenzione pubblica per mezzo di pubblicità di prodotti per sterminarli: soluzioni commerciali per un problema invisibile che non esisteva prima di vedere la pubblicità.
Naturalmente gli acari provocano una ricca rosa di pericolosi effetti sulla salute, solo Satana è più pericoloso di questi ragnetti microscopici. La nostra fortuna è che abbiamo a disposizione sia la tecnologia per vederli che la tecnologia per debellarli, e così il problema è nato e morto nello stesso momento, al solo costo di pochi euro per la bomboletta giusta. L'unico dubbio che rimane riguarda gli effetti sulla salute dei veleni presenti nella bomboletta, ma tempo al tempo: con qualche decennio di test sugli umani/consumatori capiremo anche questi.
C'era qualcosa che non mi tornava già allora e aveva a che fare con le immagini che ritraevano questi micro-mostri, ma al tempo avevo altro per la testa per preoccuparmene troppo. Dopo tutto, chiunque di noi ha visto ad occhio nudo, una volta o l'altra, qualche minutissimo ragnetto correre sulla pietra; nell'immagine qui sopra, ad esempio, che pare una fotografia scattata con un potente obiettivo macro o con un microscopio ottico, vediamo degli acari in azione su un tessuto, e non c'è alcuno stupore.
L'anno scorso, però, ho messo a fuoco che cosa fosse che non mi tornava: le foto delle pubblicità erano immagini ottenute con un microscopio elettronico a scansione, uno strumento utilizzato per ciò che è davvero micro. Per intenderci: le cellule che compongono qualsiasi organismo sono già visibili con un normale microscopio ottico; il microscopio elettronico si usa per ciò che è ancora più piccolo, così piccolo che la luce non permette di averne un'immagine sufficientemente dettagliata.
Ora: un ragnetto, per quanto piccolo, ha un corpo, 8 zampe, un sistema digerente, un cervello, un sistema nervoso, muscoli, un sistema riproduttivo, etc. Tutto questo deve essere composto di cellule e, per quanto piccolo sia il ragnetto, queste devono comunque essere un bel po'.
Così settimana scorsa ho fatto una rapida ricerca, e da questa emerge che un acaro della polvere medio misurerebbe 200 micrometri (millesimi di millimetro, simbolo: µm), mentre una cellula animale media misura 10 micrometri; ad esempio un globulo rosso umano misura 8 micrometri. Questo significherebbe che l'acaro è lungo 20 cellule. Prendendo anche il dato minimo per le dimensioni di una cellula animale, cioè 1 o 2 micrometri (a seconda delle fonti), arriviamo a 100 o 200 cellule di lunghezza.
Sembra un po' pochino per un animale di quella complessità.
Osservando bene le dettagliatissime immagini al microscopio elettronico dei piccoli mostri, si vedono corpi con superfici lisce ed uniformi, nessuna traccia di grana delle cellule, ma questo potrebbe essere l'effetto dei tessuti di copertura prodotti da secrezioni. Si vedono anche, però, sottilissimi peli, troppo sottili per essere fatti di cellule. Le immagini sono nitide e molte superfici sono levigate come se fossero immagini create al computer più che fotografie di animali reali.
Siamo al limite del credibile, proprio a cavallo del confine. Magari qualcuno saprà spiegarmi come tutto questo possa essere reale, resto aperto a delucidazioni. Ma al momento, soprattutto pensando al livello in cui si trovava la grafica computerizzata al tempo della loro scoperta, quelle immagini mi paiono proprio una bella bufala commerciale per vendere bombolette di innocua acqua profumata a cifre notevoli!