La Grande Illusione




Uno dei riflessi del vivere nella Civiltà dell'Ego - che di conseguenza è anche quella in cui i metodi anticoncezionali funzionano meglio e la vita ha i costi più astronomici - è che nascere non è più un fatto accidentale ed inevitabile, ma il prodotto di [intenzione + investimento + aspettativa].

Ecco perché si parla di Dono della Vita™ - formula che di certo non era in voga nell'800 - e perché spesso ci si ritrova, dopo decenni passati in fase di apprendimento e dopo altre esperienze di vario genere, ad essere un po' in dubbio sul senso generale di tutto quello sbattimento.

A seconda della personalità questo dubbio può prendere due forme diverse: "Chi sono io?" e "Che cosa voglio?". Queste due forme sono differenti solo in apparenza, perché entrambe si fondano sull'Ego.




"Chi sono io?" è la formula di chi guarda più all'interno, cercando di identificare almeno qualche traccia di questa presunta identità unica, inconfondibile e meravigliosa che certamente deve essere da qualche parte, oltre ad apparire in superficie. È inquietante allora scoprire che questa pare manifestarsi solo in superficie, nella forma di comportamento costruito e controllato.

"Che cosa voglio?" è la formula di chi non ha alcun dubbio sulla propria natura unica, inconfondibile e meravigliosa, solo non riesce a capire quale forma precisa debba assumere la gloria di questa splendida identità divina nel Mondo Materiale: voglio essere una star del Rock? Di Hollywood? Voglio essere un TopManager? Voglio essere un grande imprenditore? Che cosa devo diventare per essere finalmente felice e realizzato? Qual era il Grande Compito a cui questo popò di personcina era destinata? E a questo punto, quali possibilità concrete ho di riuscire in una di queste strade?




È curioso pensare al contrasto di questo col fatto che in gran parte del mondo la gente o non fa nulla e tira a campare, o passa 70 anni di vita a coltivare e mangiare riso.

I dubbi esistenziali sono certamente un effetto della ricchezza e del contesto socioculturale descritto in apertura, per cui dapprima si forma questo incredibile Ego, e a quel punto nasce il dubbio su quale sia, effettivamente, il Grande Nobile Scopo a cui questo Ego è stato destinato, quale sia la Grandezza che gli spetta di diritto ad un certo punto della sua parabola.

Vaglielo a spiegare che la vita è una cazzata.


"La vita chiese alla morte:
Perché la gente mi ama e invece odia te?
La morte rispose:
Perché tu sei una splendida bugia mentre io sono una terribile verità."


Non ci crederà mai. Anzi si arrabbierà moltissimo, specie se ha figli, che come dicevamo sono frutto di [intenzione + investimento + aspettativa]. E poi? Che te ne fai?




In ultima analisi la questione è che devi mangiare e non morire per via del clima. Finito. Tutto ciò che c'è in più è il proverbiale grasso che cola, ma il vero punto traumatico è che non c'è nessun Ego da gonfiare, qualunque risultato sarà insoddisfacente ed effimero, perché niente dura di te, non il corpo, non i ricordi e nemmeno la memoria di te negli altri. Le tue grandi imprese saranno giusto tua soddisfazione, posto che siano qualcosa che tu stesso consideri inessenziale, un passatempo. Ma se ti prendi sul serio e cerchi qualcosa nel tentativo di colmare il vuoto dentro, sei in grossi guai.

La vita è una cazzata.

È un contenitore pressoché vuoto in cui puoi anche mettere qualcosa, se credi, ma non prendere troppo sul serio la faccenda perché la faccenda non è seria affatto.

La vita è una cazzata.

Questa è la stessa bestemmia di Ne vale la pena? Ambedue queste frasi sono dinamite piazzata nel costato della Civiltà Occidentale, cose che non si possono nemmeno pensare! Figurarsi dirle. Eppure, alla fine...

La vita è una cazzata.

Quando cominci a prendere veramente sul serio questa frase, cominci a capire che puoi fare qualsiasi cosa ma mai niente sul serio, perché è già follia così. Sei qui e stare qui ha un costo, ma non c'è niente da cercare né da ottenere, ogni cosa è un'illusione; puoi solo avere piaceri effimeri, compagnia nel passare il tempo, consolazione se necessario.

La vita è una cazzata.

Più neghi questa verità fondamentale, più la vita assume le tinte della tragedia. Più ritieni di doverci stipare dentro tutto il possibile, più diventa stressante, combattuta, sofferta. Più vuoi che abbia significato, più ne appare vuota. Più ci stai aggrappato, più vivi nell'ansia e nell'angoscia del fatto che inevitabilmente la perderai. Il Nichilismo è la Pace e la Libertà.

La vita è una cazzata.

Questo è l'antidoto a tutti i problemi del mondo, i tuoi e anche quelli degli altri. Se parti da questo assunto ogni cosa diventa divertente, pisolare la maggior parte del tempo diventa un buon passatempo, essere contento del minimo necessario viene naturale perché godere di quel poco è godere anziché soffrire.

La vita è una cazzata.

Tàtuatelo in fronte.





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