Perché ci illudiamo
"Questo non posso accettarlo!" risponde il distinto, anziano signore al Guru indiano. Il Guru gli aveva detto: "La vita non ha alcun significato, nessuno scopo. Sei un corpo che vuole mangiare e scopare, nient'altro, e la Natura vuole solo riciclarti per fare altre cose."
L'anziano signore ha gli occhi lucidi, dalla camicia bianca con cravatta blu traspare che ha fatto tutto il suo percorso di vita secondo i canoni, ha lavorato, si è riprodotto, ha indagato e studiato tuttavia non ha trovato una risposta ed ora, avvicinandosi alla fine dei suoi giorni, è arrivato a cercare altri uomini - noti per la loro lucidità e saggezza - per avere quelle risposte che la vita non gli ha dato.
"Che cosa significa che non puoi accettarlo? Chi parla? Chi sceglie se accettare o no? Su quali basi?"
"Non puoi dirmi che la vita non ha scopo, non ha significato!"
"Queste domande vengono dalla tua mente, che ha già anche le risposte, per questo non accetti le mie. Che cosa ci fai qui allora? Che cosa vuoi da me? Vattene! Addio e buona fortuna!".
Ma il vecchio non se ne va, resta lì con gli occhi lucidi.
La vita è un'Energia, e questo è un fatto. Il nostro corpo ha i suoi bisogni e le sue pulsioni, altro fatto. E poi c'è l'immenso castello invisibile della mente, che cerca, disquisisce, domanda e si risponde - se riesce - ma non è neutro. La neutralità accetta tutto ciò che può avere senso, ma quando appare il rifiuto di accettare una possibilità e in particolare se il rifiuto è accompagnato da una carica emozionale, siamo in presenza di qualcosa di diverso da un'analisi razionale della situazione.
Nella mente c'è una distorsione, c'è una curvatura che rende alcune cose invisibili e ne fa apparire delle altre che non ci sono realmente: illusioni.
È come se quel getto di Energia da sotto, quello che alimenta la volontà di esistere e di combattere, con la sua pressione producesse questa deformazione nella mente rendendo invisibile il Punto Cieco di cui scrivevo tempo fa, l'Omega, producendo allucinazioni dal lato opposto, cose che devono essere vere altrimenti tutto quanto perde significato, il Gioco si svela per quello che è.
Queste illusioni, queste allucinazioni sono una necessità talmente comune che diventano Cultura, le Culture, per cui da quando nasci tutti non fanno altro che imbottirti la testa di queste costruzioni sbilenche, surreali, visibilmente curve; ma tu prima le prendi per buone, poi hai le stesse necessità degli altri di continuare a crederci, finché non ti capita - se ti capita - di svegliarti da quello stato di trance e vedere all'improvviso il reale panorama.
Questo momento in cui il reale panorama ti appare di colpo davanti agli occhi va sotto il nome di Illuminazione.
Questo momento in cui il reale panorama ti appare di colpo davanti agli occhi va sotto il nome di Illuminazione.
Il Guru rincara la dose: "Hai la testa piena di merda. Scusa il termine. Viviamo nella miseria e moriamo nella miseria, questa è la nostra condizione. Prenditela con quei bastardi, con quei pagliacci che per le loro carriere riempiono di spazzatura la testa della gente."
Le Illusioni riguardano tutte
la ricerca della Felicità e il rifiuto della Morte.
C'è una palese polarità, una direzione. Si fugge dal Buco Nero e si spinge verso il Buco Bianco. Tempo fa avevo realizzato un video molto chiaro su questa situazione:
Le persone si ritrovano al mondo, vedono tutto questo trambusto, sentono l'Energia dentro di sé, hanno paura di perdere se stesse e ciò a cui sono attaccate e per questo complesso quadro non possono accettare che sia tutto solo un ribollire fine a se stesso. Allo stesso tempo, vivendo nella penombra (quello stato che noi qui chiamiamo Grigio50) tendono alla Luce, alla Felicità, credendo che quello sia lo scopo di tutto, e che deve dipendere in qualche modo da quello che hai, da una qualche condizione, e allora ci provano in tutti i modi: sarò felice quando finirò gli studi. Sarò felice quando avrò un lavoro. Quando avrò una promozione. Un partner. Una famiglia. Una bella casa. Tanti soldi. Una bella macchina.
La realtà, che scopri quando le hai provate tutte o quasi, è che non sei mai felice. Qualche sprazzo, qualche flash, alternato con qualche black-out e qualche crisi. E alla fine sei sempre lì in mezzo, tra Felicità e Infelicità - una bella coppia di opposti - il Punto di Equilibrio è eternamente al centro tra i due: cambiano solo le situazioni, ma in ultima analisi niente è mai la risposta. Intanto, però, il tempo passa e fai cose, di cui alcune irreversibili.
Tutte le fasi e i conseguimenti della vita sono come una serie di arcobaleni successivi che tenti di raggiungere ma che scompaiono mano a mano che ti avvicini, e ad un certo punto ti accorgi che tanto correre non ti ha dato nemmeno un pugno di mosche: sono passati gli anni, a tutto ti sei abituato, e sei sempre rimasto fermo al Grigio50. Erano tutte illusioni, e tutto quello che credevi di aver costruito, soprattutto in termini di chi sei e che cosa hai fatto, è un fantoccio che ha solo affrontato crisi successive di assestamento dovute alla palese inadeguatezza dei modelli culturali alla reale situazione, e alla fine si dissolverà in cenere.
Può arrivare un momento, quindi, in cui ti siedi e guardi gli arcobaleni da seduto. È quando capisci il trucco e quindi non sei più il cane che corre dietro alla palla all'impazzata, con la lingua penzoloni schizzando saliva da tutte le parti. Hai capito il trucco, non ci caschi più.
E poi finisce che qualcuno molto più inquieto della media venga a chiederti che cosa hai capito di così fondamentale da permetterti di stare lì seduto pacifico a guardare mentre tutti gli altri corrono, abbaiano e salivano. Tu glielo dici e quelli si indignano.
Non lo vogliono sentire perché in questo modo gli hai distrutto tutta una serie di illusioni: la loro immortalità, l'importanza che attribuiscono a se stessi e ai loro cari, l'importanza e il merito di ciò che hanno fatto e di ciò a cui hanno resistito, e così via. Tutto inutile, tutto show, tutto destinato alla dissoluzione. Nessun significato, nessuno scopo, nessuna importanza.
"Non lo accetto." ripete stancamente il vecchio.
"Non accettarlo. Addio e buona fortuna." ripete stancamente il Guru.