La Storia è l'onda d'urto dell'Eschaton
La frase nel titolo probabilmente suona criptica, quindi la spiego.
L'Eschaton è l'Ultima Cosa, la Fine del Tempo, quindi la frase potrebbe essere riformulata come: la Storia è l'onda d'urto della Fine del Tempo, che ancora non suona molto chiara. Il concetto di Eschaton proviene dalla teologia cristiana, corrisponde al Giudizio Universale, il momento in cui Dio entra nella Storia, chiudendo i giochi.
In questo senso, e con riferimento al fatto che quasi tutte le culture pre-cristiane e non-cristiane concepiscono il Tempo come ciclico, la frase vuole significare che la Storia, nella nostra accezione di "Progresso", è il sottoprodotto di una concezione cristiana del Tempo, che anziché girare in tondo andrebbe da un punto A (la venuta di Cristo) ad un punto Z (il Giudizio finale, l'Eschaton). Quindi l'Eschaton "attrae" il presente verso un punto, in un Tempo lineare, e quindi produce la Storia.
In questo senso, e con riferimento al fatto che quasi tutte le culture pre-cristiane e non-cristiane concepiscono il Tempo come ciclico, la frase vuole significare che la Storia, nella nostra accezione di "Progresso", è il sottoprodotto di una concezione cristiana del Tempo, che anziché girare in tondo andrebbe da un punto A (la venuta di Cristo) ad un punto Z (il Giudizio finale, l'Eschaton). Quindi l'Eschaton "attrae" il presente verso un punto, in un Tempo lineare, e quindi produce la Storia.
Il Tempo può finire in due modi: quando finisce il tuo Tempo - cioè quando muori - oppure quando finisce il Tempo dell'Universo, e non è detto che le due cose non coincidano. Ma se parliamo di Storia parliamo della Razza Umana, quindi in questo caso parliamo della fine della Razza Umana, che sarebbe anche la tua e - in un certo senso - anche la fine dell'Universo, perché l'Universo che noi umani vediamo è l'Universo come si presenta ai nostri sensi e come viene interpretato dal nostro cervello, cioè è un Universo umano, e quindi in questa forma finirebbe con noi.
La frase presuppone l'osservazione della Storia come quel processo molto rapido in termini biologici che nel giro di qualche millennio, quindi di poche centinaia di generazioni, ha portato una scimmia dal nulla a case, strade, ponti, culture, filosofie, religioni, scienza, arte, tecnologia, automobili, aerei, computer, comunicazioni radio, elettricità, satelliti, astronavi, Internet...
Guardando la curva di aumento della complessità si notano due caratteri molto strani: il primo è la rapidità, il secondo è che questa velocità è stata in aumento esponenziale, ed è ancora in corsa al punto che immaginare il mondo tra 50 anni è impossibile, tanto quanto era impossibile per i nostri bisnonni prevedere che in 100 anni avrebbero visto apparire automobili, TV, telefoni, computer, telefoni senza fili da tasca e robot su Marte.
Per quanto ci è dato sapere non era mai successo niente del genere sulla Terra o altrove, e si tratta di un fenomeno che esula dal modo in cui l'evoluzione ha sempre avuto luogo sulla Terra, cioè attraverso una selezione genetica.
Noi umani ci stiamo estendendo oltre il nostro corpo: ciò che facciamo è estrudere idee dalla Materia che diventa case e smartphone, cioè ci stiamo costruendo un esoscheletro, delle protesi tecnologiche che ci permettono di fare cose che il nostro corpo da solo non potrebbe fare. Non siamo gli unici: lumache, coralli, ragni e uccelli fanno altrettanto, ma in modo molto meno flessibile.
Viene spontaneo pensare che questo processo possa essere in qualche modo trainato da qualcosa che sta in una dimensione più psichica o astratta, perché le idee sono un mistero: non si sa da dove arrivino e in che modo si formino. La creazione - pensa al caso di Leonardo da Vinci - sembra quasi l'attingere idee da un campo cognitivo non-fisico per tradurle in progetti e poi in oggetti.
E' appena trascorsa o sta finendo l'Epoca del Feticismo dell'Oggetto, perché stiamo capendo che nessun oggetto potrà mai saziare l'insoddisfazione di fondo: abbiamo una fame che non riusciamo a spegnere, un prurito che non riusciamo a grattare. Non sono gli oggetti che ci daranno la Pace.
E' appena trascorsa o sta finendo l'Epoca del Feticismo dell'Oggetto, perché stiamo capendo che nessun oggetto potrà mai saziare l'insoddisfazione di fondo: abbiamo una fame che non riusciamo a spegnere, un prurito che non riusciamo a grattare. Non sono gli oggetti che ci daranno la Pace.
Questa sfera trascendente da cui alcuni riescono a fare dei download potrebbe essere il luogo in cui esiste questo misterioso attrattore che ad un certo punto ha cominciato a bombardare una scimmia dandole facoltà che prima nessun organismo sul pianeta aveva mai posseduto, così trainandola fuori dal corso della consueta evoluzione biologica basata sulla selezione naturale.
Resta il problema che gli umani come Specie stanno facendo tutto questo, ma che cosa vogliono gli umani come individui? Che cos'è che li tira ad andare avanti?
Il Tempo, innanzitutto, e poi la Trascendenza. Ambedue non sono oggetti.
Credo di essere uno dei pochi occidentali che ha avuto la possibilità di passare molto tempo semplicemente ad osservare il Tempo che passa, e questa è una cosa che la Cultura e la Società cercano di impedirci con ogni mezzo, e noi stessi in genere cerchiamo di evitarla accuratamente. La ragione è che quando hai tempo la prima cosa che succede è che affiorano in superficie tutti gli stronzi psichici che tenevi nascosti là sotto; superati quelli è la volta del Vuoto e da lì in avanti è Comprensione.
Capire.
Nessuno vuole che tu capisca. Molte persone hanno una paura fottuta di Capire. Perché quando capisci non c'è ritorno all'innocenza e soprattutto non c'è ritorno alle illusioni, alle cose che si dicono, alle frasi fatte, alla Programmazione Culturale. Queste cose sono le prime che saltano, perché per risolverti gli stronzi psichici e per mettere in relazione tra loro le infinite incongruenze del mondo (Capire) il muro di apparenze e di convenzioni deve crollare.
La "Verità" è fatta di infinite bugie. |
È un momento doloroso perché stai abbandonando la superficie del mondo apparente, le frasi che puoi dire in TV davanti a milioni di persone, per avventurarti in una comprensione solitaria che ti porterà sempre più lontano dal mondo in cui vivono gli altri.
Capire è un processo di collegamento tra elementi distanti, è un andare in profondità nei meccanismi e nelle relazioni tra le cose e ogni nuovo collegamento apre la strada ad altri collegamenti, e intanto i paradossi aumentano, gli opposti convivono e diventano sempre di più la stessa cosa, fino ad un Punto Magico, un Bliss Point in cui ti accorgi che tutti i collegamenti riportano ad altri già fatti altrove, ti ritrovi sempre su strade già battute perché i pezzi cominciano a cadere magicamente al loro posto e quindi ti accorgi che hai chiuso una specie di sfera completa: trovi le tue frasi irripetibili in libri vecchi di secoli, trovi i tuoi pensieri folli che si incrociano in posti molto diversi... sei arrivato a qualcosa, che non si capisce cosa sia ma è indiscutibilmente un posto da qualche parte nell'Universo psichico umano.
È un luogo lontano dal senso comune, un luogo in cui i ragionamenti che iniziano con [Noi] non trovano molto spazio perché [Noi] ci capiamo fino a un certo punto se siamo da tre in su. In due va già meglio perché cominciamo ad essere anche due [io], e poi quando è solo un [io] allora si apre tutto un mondo.
Osservare il Tempo, ospitando nella mente in contemporanea e senza giudizio tutto il tuo passato e i tuoi futuri possibili fino alla fine certa, e sullo sfondo di questo l'Universo intero in tutte le sue forme e le sue assurdità, è ciò che io chiamo Omega Point: la tua scimmia è [qui e ora], ma la tua mente è [ovunque e sempre], che è lo stesso quartiere dove abita Dio.
O D[io].
L'Omega Point è un luogo solo, raggiungibile da chiunque, ma la sua nitidezza dipende dalla quantità di informazioni che sono accumulate nella Mente, ed è quindi soggettiva. Nell'Era dell'Informazione che si è appena aperta il numero di persone che ci si avvicineranno è destinato ad aumentare in modo esponenziale, e questo è un processo che suona molto vicino a ciò che alcuni chiamano Risveglio Globale: il momento in cui i Buddha non saranno più una rarità nei millenni ma milioni, miliardi nello stesso momento.
E il Buddha era un sereno nichilista, che diceva:
Il Nirvana è
la fine della sete di esistenza,
il termine del ciclo delle reincarnazioni.
Ci siamo? Ormai tutti i pezzi sono sulla scacchiera.
L'Umanità presto sceglierà in massa di risolvere ogni e qualsiasi problema della Vita nel più radicale dei modi: risparmiando a qualcun altro di essere creato solo per poi avere il problema dell'esistere come animale di carne e sangue destinato a morire dopo una vita da schiavo, problema che tutti cercano di risolvere volendo diventare eterni (Trascendenza); quindi la via ovvia è cessare il ciclo delle rinascite come ogni Saggio ha capito e fatto nei millenni passati.
Eccolo qui il Giudizio Universale, che però non è un giudizio da parte di Dio sugli uomini, ma è un giudizio degli uomini sull'Universo.
Eccolo qui il Giudizio Universale, che però non è un giudizio da parte di Dio sugli uomini, ma è un giudizio degli uomini sull'Universo.
Questo momento si avvicina ed è la tecnologia, il Progresso che sta permettendo il suo arrivo; l'Eschaton è come un Buco Nero che vortica nel Tempo poco più avanti di dove siamo oggi, ci ha tirati fuori dalla dimensione puramente animale ma siamo un'opera compiuta a metà, mezzi scimmie e mezzi dèi; in modo indolore la Terra ci vedrà sparire tutti, per sempre, perché quello che tutti desideriamo in ultima analisi è lasciare la crisalide della Materia con i suoi guai e divenire l'[ovunque e sempre]. Presto sarà chiaro anche per i più duri di comprendonio.
L'Umanità sarà presto tra le Stelle.