Nanotecnologia




Poco fa guardavo un documentario sulla chimica narrato da un chimico e premio Nobel anglosassone, che non nominerò. Questo signore, da postura, espressioni e gestualità emanava quel tipico atteggiamento di arroganza e pallonegonfiataggine che mette la Scienza in posizioni ridicole; ho più volte preso a calci nelle palle le scemenze di personaggi di questo tipo, e una volta di più ora indosso lo scarpone chiodato.




A rapida prefazione: la chimica ha due livelli di lavoro, quello teorico sulla struttura di atomi e molecole, e quello pratico che non è molto lontano dalla cucina. Al livello teorico si teorizza che la molecola dell'acqua è composta da un atomo di ossigeno e due di idrogeno, posti al tal angolo e con le tali cariche, mentre al livello pratico si prende un bicchiere e si apre il rubinetto.

La Nanotecnologia è il fatto che a livello teorico si possono progettare molecole molto complesse, al punto che - se realizzate - sarebbero in pratica micro-macchine, anzi, nano-macchine, mentre al livello pratico non si ha la minima idea di come si potrebbe mai realizzarle.




Questo signore, mentre snocciolava con cadenza regolare frasi di auto-congratulazione sul progresso dell'umanità e il bene della società, quelle da cui ci si aspetta un pigro applauso dal pubblico, mostrava di avere un'incommensurabile stima di se stesso e dei chimici in generale rispetto a tutto il resto del mondo stupido e inutile.

Così, raccontando di una conferenza sulla biochimica a cui aveva partecipato, candidamente ha confessato di essersi ribaltato dalla sedia quando ha scoperto che uno degli enzimi coinvolti nel ciclo dell'ATP alla base del metabolismo animale (lui ha detto "metabolismo umano", gli altri organismi non esistono) è in pratica un nano-motore elettrico! La frase che ha usato, per mostrare tutto il suo stupore, è stata: "È un motore elettrico come quello inventato da Faraday! Ma l'ha fatto la Natura miliardi di anni prima!"




Incredibile?

Lascia che ti spieghi una cosa, pallone.

Quello che tu non riuscirai mai a fare con la nanotecnologia sarebbe solo un primo micro-passo in un mondo. Se poi riuscissi ad andare avanti in quello sviluppo, e riuscissi a costruire nanocomputer che memorizzano dati, li leggono, li scrivono, li copiano, producono nanomacchine e le distruggono, forse in un milione di anni riusciresti a costruire una cellula.




E se tu fossi un fottuto genio cosmico forse in un miliardo di anni riusciresti a costruire un moscerino della frutta. E forse, se fossi un Dio, in un altro miliardo di anni riusciresti a costruire una pianta di zucchine.




Due passi in un campo fiorito sono un viaggio psichedelico in un universo di nanotecnologia spinta all'inverosimile.




La nanotecnologia più visionaria e fantasmagorica che si possa concepire la vedi ogni mattina nello specchio quando fai le prove per sembrare una persona decente, mentre sei solo un cane che sta tentando di mordersi la coda, e nemmeno se ne accorge.

Ed è ben lungi dal farcela.





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