La fallacia delle dualità astratte

Pubblicato in origine 27 mar 2018



Sappiamo che il mondo sembra fatto di coppie di opposti, come uomo/donna e bene/male, ma non tutte queste coppie sono uguali: alcune hanno un riscontro concreto - come uomo/donna, luce/buio, etc. - mentre altre sono puramente astratte - come bene/male, giusto/sbagliato, etc.

Le coppie astratte esistono solo nella nostra dimensione mentale, di pensiero e di linguaggio, pende quindi su di loro un pregiudizio di fondo: della nostra mente e delle sue astrazioni possiamo davvero fidarci fino in fondo?




Come spiegavo già in un post sull'etica, la nostra essenza di organismi animali calati in uno spazio-tempo - che mirano alla propria sopravvivenza - origina molte se non tutte queste coppie. La realtà del dolore - fisico o emotivo che sia - e della morte, è una conseguenza della nostra natura, è parte delle coppie piacere/dolore e vita/morte, e da questa realtà ineliminabile discendono le coppie giusto/sbagliato, bene/male, utile/inutile e molte altre a cascata.

Nell'immediato intorno delle realtà fondamentali abbiamo anche la coppia io/mondo, e da questa discendono conseguenze: quando ragioniamo sulle cose, possiamo avere una centratura sull'[io] e guardare tutto dal punto di vista organismico-mammifero, oppure avere una centratura sul mondo e guardare quindi le cose in un modo impersonale, diremmo oggettivo, e forse qualcuno direbbe disumano.




Tuttavia il mondo è disumano: non possiamo giudicare eticamente la condotta di vita di una mantide (o qualsiasi altro predatore), dobbiamo riconoscere che la mantide, in quanto organismo con diversa struttura da noi, esiste con piena legittimità in una diversa configurazione, che può solo essere guardata in modo impersonale, oggettivo, disumano. Così i movimenti della Terra, così gli eventi astronomici, così ogni cosa: ogni elemento del Tutto non può essere considerato come avulso dal resto, perché è sensato solo se inserito nel suo contesto, così com'è.




Ecco quindi che molte coppie astratte e di derivazione organismica hanno una validità assolutamente relativa e - questo si rivela - soggettiva, cioè valida solo nel campo del singolo soggetto: una persona può compiere un'azione sbagliata, ma già un gruppo di persone è un sistema più vicino ad un fenomeno naturale che ad un soggetto agente. Un gruppo di persone non è un mammifero, e dal comportamento dei singoli individui nel gruppo può emergere un comportamento d'insieme - un comportamento di stormo - che non è etico ma non è imputabile a nessuno dei singoli soggetti o non a tutti, e più è grande e complesso il gruppo, più è marcato questo effetto, perché un grande gruppo di elementi in movimento è come un mare ondoso, con parti qui e là che fanno cose diverse ma inteconnesse, e nessuna parte compie l'azione dell'insieme.




Così, ad esempio, una nazione cristianissima può compiere massacri, oppure la pacifica condotta di vita di una persona in un continente può ricadere violentemente su un'altra, in un altro continente, per via delle connessioni che si snodano sul pianeta tra le azioni di una e la vita dell'altra, senza che in alcun punto ci sia un soggetto che agisce in modo platealmente o direttamente non-etico.

Siamo giunti nel campo delle dinamiche della complessità, delle teorie del caos, ma non è un problema perché non ci interessa qui fare previsioni in sistemi complessi, solo mettere a fuoco come certe coppie di opposti abbiano una natura tanto evanescente e relativa da essere valide solo come semplificazioni e solo in ambiti molto ristretti.




Quindi i ragionamenti basati sulle coppie bene/male, giusto/sbagliato, onesto/disonesto, buono/cattivo etc. sono pressoché inutili e potenzialmente fuorvianti in ogni contesto che non riguardi il comportamento o il punto di vista di un singolo individuo, e comunque non contengono alcun valore di verità o realtà.

In realtà sono utili solo nella dimensione di un Ego che, per distinguere sé stesso in meglio, li usa per giudicare qualcun altro negativamente, mentre il saggio guarda e tace, perché sa che i fatti sono solo fatti, le dinamiche solo dinamiche, i particolari solo dettagli del Tutto.




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