Atei vs credenti (e Bohsarkaz che li guarda)

Pubblicato in origine 1 gen 2020



Atei vs credenti è una delle tante divisioni in squadre degli umani, che - sia chiarito una volta per sempre - non si odiano per via delle squadre, si odiano a priori, e le divisioni in squadre sono solo un pretesto per darsele di santa ragione, che è il vero obiettivo. A questo si aggiunga, se si vuole, il fatto che ognuno vorrebbe dominare tutti gli altri, per cui l'appartenenza ad una squadra diventa anche un pretesto per tentare di imporsi, e questo alimenta ulteriormente l'odio e lo scontro.

Atei vs credenti è una polarizzazione attorno ad un centro, e questo centro è il Mistero di fatto dell'esistenza: al di là della squadra di appartenenza, il fatto di esistere resta comunque inspiegabile e paradossale, perché è qui da vedere ma non si capisce come possa essere: l'Universo esiste da sempre o è iniziato in un certo momento? E, comunque sia, può essere saltato fuori dal Nulla senza ragione? E dove sta? In che cosa? E come fa ad essere unitario (cioè ad avere le stesse leggi sia qui che lì)? E le sue leggi da dove saltano fuori?




Tentare di rispondere a queste domande conduce inevitabilmente a intravedere un qualcosa, diverso dal Nulla, che sta a fondamento di Tutto. Sarebbe folle pensare di poter dire qualsiasi cosa di questo qualcosa, ma gli assegneremo, per questo post, un nome usa&getta: Bohsarkaz.




Bohsarkaz quindi è il baricentro attorno a cui si dispongono atei e credenti, dove, ad un'analisi attenta, gli atei, più che avere una posizione filosofica, si oppongono ai credenti, alle Chiese, alle religioni come fenomeni sociali e come pretesti per imporsi sugli altri, e non ultima all'immagine di un Dio inteso come essere fondamentalmente umanoide e buono, che ci ha messi sì in una posizione di merda, ma ci adora e passa il tempo ad occuparsi dei nostri accidenti e a proteggerci dai casini tipici dell'Universo che Lui stesso avrebbe creato. Dal punto di vista di un ateo, questa cosmologia è talmente ingenua da non poter credere che esista qualcuno che se l'è davvero bevuta.

Quindi vediamo che l'ateo trae la sua ragion d'essere dai credenti, la sua è una posizione derivata come quella dell'anti-fascista: se sparisce il fascismo sparisce anche l'anti-fascista (tranne che in Italia, ma sappiamo il perché).




I credenti, a loro volta, sono il risultato dell'incontro tra furbi e polli: il fatto che sia evidente che c'è un Mistero di fondo e un Bohsarkaz che fa da fondamento a tutto, diviene un'ottima occasione di controllo per i furbi sugli spaventati dalla vita, ai quali si vende come il pane l'immagine del Dio buono e interessato a te di cui sopra, perché a loro, molto più che le sottigliezze filosofiche, interessa curarsi l'ansia. Questo rende anche chiaro perché, quando si parla di loro, è di norma considerato buona creanza l'essere delicati e non infierire: da una parte è vero che sono infiltrati in tutti i centri nevralgici delle istituzioni, per cui è furbo non inimicarseli per favorire la propria carriera; ma dall'altro lato tutti hanno la netta sensazione che fracassargli le illusioni sia un po' come rubare le caramelle ai bambini: sei proprio uno stronzo se lo fai, poverini, prenditela con quelli grossi come te!




Tutto questo era per farti sorridere ma anche per mostrarti che abbiamo 3 elementi in gioco: atei, credenti, e Bohsarkaz. Il Bohsarkaz resta lì anche una volta che abbiamo compreso le ragioni degli atei e l'equivoco dei credenti.

L'errore che spesso può capitare di fare è liquidare il Bohsarkaz insieme alle religioni, che è un po' come buttare il bambino insieme all'acqua sporca, e questo è l'errore degli atei. Dalla parte opposta i credenti sono portati, appena si parla del Bohsarkaz, a credere immediatamente che si stia parlando del Dio maschio, umanoide e buono della Chiesa, quello dei 10 comandamenti, proprio Lui, e questo è come bersi l'acqua sporca in cui si è lavato il bambino che si era cagato addosso.




Un ulteriore esercizio che potremmo fare, utile a distinguere bene il piano linguistico da quello semantico, è cambiare nome in corsa al Bohsarkaz, per cui dichiaro qui solennemente che, a partire da questo capoverso, il Bohsarkaz sarà chiamato Sarkephterixqway.

Visto? Magia. La magia di Sarkephterixqway.

Il post volge al termine, non potrò illustrarti in dettaglio in quanti modi diversi Sarkephterixqway potrebbe supportare questa curiosa esperienza dell'esistenza: potrebbe essere davvero un Universo fatto di cose, materia, spazio, tempo ed energia; ma potrebbe anche essere tutto un sogno, una bolla di rappresentazione che si apre in Sarkephterixqway con un solo Osservatore, oppure con tantissimi osservatori; potrebbe essere come un videogame oppure un software auto-modificante a controllo linguistico... le possibilità sono infinite! ...inclusa anche quella per cui la natura del gioco potrebbe cambiare in corsa tra diverse modalità!

Chi può saperlo?

...e, a proposito di Sarkephterixqway: qualcuno pensa che L3i s!a par3cchio stran.a.narts





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