Facelift




Qualcuno potrebbe pensare di me che mi pongo come filosofo o intellettuale. Ma che io abbia veramente quella faccia ci credi più tu di me.

Io potrei dire che sono per hobby un anonimo produttore di artigianato filosofico, dipartimenti scrittura e multimedia. Clandestinamente, e nei miei prodotti, faccio hackeraggio e upgrade culturale con tecniche di programmazione neurolinguistica, sulla base del mio modello di intelligenza artificiale - che potrebbe anche essere campato in aria.




Comunque, nella realtà che vivo, io non ho una faccia: sono l'Occhio di un Dio che non esiste affacciato su un caleidoscopio allucinatorio che mi fornisce occasione di danzare e di sbellicarmi dalle risate.

Io sono Salcazzo Chiladetto, Chiunque, il Capitano Nemo,

Qualche Nessuno


Questa cosa fa letteralmente andar fuori di testa quei bigoli che si appesantiscono l'esistenza sentendosi eredi e responsabili di ogni foglia che si sia mossa e che si muova, salvo poi non fare assolutamente niente di concreto, a parte inalberarsi quando una delle stupide convinzioni attraverso cui definiscono il proprio Ego viene in contatto con un'idea o posizione diversa: da una parte si sentono i fortunati possessori della Verità Ultima, dall'altra si sentono delle nullità perché nella vita non sono diventati Steve Jobs o Brad Pitt.




Non riescono proprio a vedere che, se anche non fossero mai nati, niente sarebbe stato diverso, per cui non serve che facciano niente; al contempo la consapevolezza di non aver inciso minimamente nell'esistenza dell'Universo gli fa sembrare di aver sprecato la loro esistenza, e vivendo in questa costante frustrazione la stanno sprecando davvero.

Se sapessero quanto mi fanno pena e ridere insieme, ne verrebbero distrutti.

Ma la verità è che, dalla mia posizione, la cosa peggiore che posso fare è buttare lì le cose pazzerelle che mi zampettano nella mente. Chissà che cosa sono? Me le immagino come piccole scariche elettriche che aleggiano in uno spazio informazionale fatto di punti, nodi, entità, collegate tra loro da linee di forza.

Che è poi come l'Universo su larga scala è fatto:




Io sono il mio pensiero e il mio pensiero è il mio Universo? Solo che è anche il tuo: se davvero io e te siamo entità così diverse, perché vediamo lo stesso Universo?

L'Universo che vediamo è ciò che abbiamo in comune.

Questa dell'Universo pensato come oggetto fisico e reale è la sede della Scienza, dove io e te siamo di fronte all'oggettività, che è un campo di forza creato dalla nostra presenza di osservatori, il Piano Reale, maiuscolo perché è Solido. E poi intorno c'è lo Spazio, il Vuoto, il Nulla. l'Universo come Oggetto è una mente pulsante che ha condensato una realtà, in cui sono espresse delle possibilità.

C'è un modo in cui l'Universo è, la cosiddetta realtà è un modo oltre che una Kosa. È uno stile. Ecco apparire il fatto che il mondo è soprattutto tempo, perché solo nel tempo puoi avere eventi e dall'evolvere di questi, modi e stili. I modi e gli stili sono l'essenza dell'artigianato, dell'arte e quindi infine della bellezza.





Su un altro versante abbiamo il fatto che la Kosezza dell'Universo è in ultima analisi un gioco di forze, perché la Kosezza è forza, e si fonda su attrazioni, repulsioni e quindi legami. Ci sono legami perché c'è una forte connotazione di giramento, di ciclicità, anche se non strettamente immutabile. Evolve, l'Universo cresce, si espande, vedi che è una specie di ragnatela che si espande e fiorisce?




L'Universo è un Dio alieno che sbircia sé stesso da ogni poro, è l'Occhio che vede tutto e il suo fuoco è sia ciò che anima te e me, sia ciò che dà la Kosezza alle cose.

Quindi, se ci tieni tanto alla tua Kosezza, renditi conto che devi cercare di guardare al mondo attorno con la maggior flessibilità possibile, dato che, da questo discorso, emerge che tu sei l'Universo e l'Universo è te.

Puoi rilassarti.





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