Illuminazione

Pubblicato in origine 1 feb 2019




No, non parliamo di interruttori e lampadine, ma di quel fantomatico momento psicologico culmine di cui si parla soprattutto nell'ambito della spiritualità orientale. Non è un fatto oggettivo, non è scientificamente dimostrabile, se ne parla in tanti modi diversi, a volte contraddittori, ed è per questo che, a distanza di anni da quando me ne interesso, ora provo a raccogliere le idee per rispondere alla domanda: che cos'è?

Una prima osservazione che vale la pena di fare è che, trattandosi di momento-culmine, ed avendo un nome così bello, l'Illuminazione può divenire oggetto di ricerca e di desiderio; ma molti di coloro che ne parlano avvertono che non è divertente né essere illuminati né, tanto meno, compiere il processo per arrivarci. Non è una conquista, è uno stato che deriva da un processo; il processo è doloroso e lo stato - soprattutto visto da "fuori" - è per lo più deprimente, quando non del tutto incomprensibile.

Riporto 3 belle citazioni per inquadrare la cosa:




"Se segui il filo di ciò che per te è importante, e lo fai con un atteggiamento onesto, ti ritroverai in un posto dove davvero non vorresti andare! E finché non ci vai non sarai mai in grado di risalire più in alto dall'altra parte. Quindi c'è una concreta difficoltà nel raggiungere l'illuminazione, perché per l'illuminazione c'è un prezzo da pagare. Se guardi le rappresentazioni archetipiche sul costo dell'illuminazione, troverai spesso che la persona che diventa illuminata è danneggiata in modo profondo."



"Mentre avanzi verso l'Illuminazione diventa via via più difficile per le persone capirti, e quando alla fine raggiungi l'Illuminazione non puoi più dire nulla, qualunque cosa tu dica a quel punto deve essere fraintesa: questa è la prova che sei Illuminato! Se sei un Buco Nero perfetto devi essere incomprensibile, nessuna informazione deve poter uscire da te."



"Quando si scorge la fine nel principio si va più in fretta del tempo. L'illuminazione, delusione folgorante, dispensa una certezza che trasforma il disingannato in liberato. [...] Dostoevskij lo dice: la sofferenza è la causa unica e sola della coscienza. Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che lo hanno capito, e gli altri."





Da queste parole emergono diversi elementi: c'è un viaggio, un percorso, un processo, che porta attraverso qualcosa di orrendo, da cui la sofferenza; ci sono gli elementi della comprensione e della delusione, la scoperta di un inganno, il cui premio finale è una liberazione, ma ciò che si vede da quella posizione finale è anche incomprensibile da "fuori".

Questa sintesi è tutto ciò che serve, anche se non è ancora una risposta alla domanda che cos'è?

Ma intanto vedi come, alla luce di questo schema, si rivela il significato di molte storie; la Divina Commedia di Dante è un esempio: nel mezzo della sua vita si ritrova molto confuso (la selva oscura) e inizia un viaggio attraverso l'Inferno che via via lo porterà alla Luce.

Gesù è un giovane fenomeno che vuole cambiare il mondo, ma finisce in croce, schiacciato dal Male del mondo; poi risorge, non più esattamente fatto di materia, e poco dopo è in cielo.

Vedi che la struttura è la stessa? Parlano tutti della stessa cosa, e ne parlano in questo modo perché è l'unico modo in cui se ne può parlare: farlo è di capitale importanza, ma, a quanto pare, non si può dire direttamente che cos'è l'illuminazione, allo stesso modo in cui non si può guardare fisso il Sole.

Però ci sono un paio di elementi interessanti ancora trascurati alla base del processo: l'inganno, in relazione con la comprensione. Ma che inganno? Cioran dice che l'illuminato è disingannato, e che l'illuminazione è una delusione folgorante. Ma quindi tutti gli altri vivono in un'illusione?




Quel che è certo è che il viaggio comincia con una condizione di confusione, cioè quando le tue certezze sul mondo e sulla vita vacillano. Ti era tutto così chiaro, quando avevi 20 anni! Sapevi di avere capito tutto, non era mica così difficile! L'unica domanda era: se è tutto così chiaro e semplice, perché il mondo non è perfetto? Perché non sono felice?

Le cose quindi nella tua vita disfunzionano, e ad un certo punto può succedere che disfunzionano così male che ti diventa chiaro che qualcosa non va nelle premesse. È l'inganno che scopri, la disperata congiura delle menzogne e delle mezze verità che gli uomini raccontano a sé stessi. Se qualcosa non va nelle premesse, sei a zero, caro mio, "ti crolla il mondo addosso". Non sai più niente. Ti tocca ripensare tutto dal principio, metterti in viaggio per ricostruire da GroundZero una comprensione del mondo, tutta nuova, tutta tua.

Sei da solo, e il mondo è tornato un Mistero.

Una selva oscura.




Ed ecco che entra in gioco anche l'elemento dell'onestà. Se vuoi capire (comprensione) il mondo e te stesso in modo nuovo, e vuoi evitare che ti crolli di nuovo tutto addosso, ti conviene essere estremamente onesto. Osservare le cose con estrema attenzione, per conoscerle e non per giudicarle. Niente auto-inganno, niente zucchero a ricoprire ciò che non ti piace, niente tappeti sotto cui scoparlo.

La merda è lì fumante che ti aspetta.

Buon appetito.




Il processo è essenzialmente fatto di comprensione, e la comprensione richiede conoscenza. In un certo senso questo processo è la creazione di un unico blocco di conoscenza che integri e armonizzi tutto (questo processo è sviluppato in dettaglio nel post Consapevolezza), il che, detto così, sembra facile; il problema è che il tuo precedente sistema di credenze, oggi crollato, era costruito com'era perché in ogni cosa c'è anche un LatoOscuro, e quella narrazione lo evitava sistematicamente, tentava di girargli intorno. Ora, invece, devi riconsiderare tutto del mondo, della vita, di te, ed è lì che trovi la vera merda.

Con merda intendiamo, ovviamente, la somma di tutti i Lati Oscuri.

D'altra parte non puoi procedere oltre se non te la mangi tutta e poi lecchi pure il piatto. Se scorri in alto e osservi la prima immagine di questo post, vedrai che la luce rivela il LatoOscuro, che altrimenti sarebbe invisibile sullo sfondo nero. L'effetto della Luce, propria dell'Illuminazione, è di vedere tutto, così com'è.

La realtà, nuda e cruda. Senza inganni.

Nota: io sono un furbetto e la metto giù anche per farti ridere, così la lattina di Real Shit qui sopra è praticamente un atto di censura. Ma la merda da ingoiare sulla realtà del mondo, della vita e di te stesso è tutt'altro che da ridere. Proprio il contrario. Andare ad abbracciarla, quindi, e portarla a far parte di sé, richiede il più grande atto di coraggio.




Quindi, come hai visto, questo post è l'ennesima volta in cui qualcuno ti parla dell'Illuminazione e dice cose, fa giri, ma alla fine non ti dice che cos'è. Sarà una cosa reale? Sarà ciarlataneria? Sarà che uno usa parole vuote per dare a intendere che lui sa qualcosa che tu non sai?

Mah.

Un elemento che abbiamo trascurato è quello del Maestro. Maestro è molto diverso da insegnante: l'insegnante è colui che ti passa le informazioni chiare che ti incasineranno la vita, il Maestro è colui che ti manda in confusione per farti svegliare.




Dante è sempre accompagnato da qualcuno nel suo viaggio, che gli dà indicazioni. Personalmente diffido di chi marca troppo questo aspetto, perché mi viene da pensare che o vogliano porsi come Maestri, o siano molto insicuri e passino la vita a cercare Maestri come metodo per procrastinare il momento dell'impatto. Penso che, nell'era telematica, i Maestri te li puoi cercare da solo dove trovi "ciccia" e prendere da loro tutto quello che ti serve, gratis e senza impegno. Sempre che non siano loro a venire da te quando è il momento.

Ma il vero lavoro è roba tua, la merda è la tua e la devi mangiare tu.

Il Maestro ti indica la Via, sei tu che devi percorrerla.




E se ancora dovessi insistere sul che cos'è, a questo punto ti potrei rispondere che, essendo l'Illuminazione fatta di comprensione, riguarda tutto, tutto insieme, per questo non si può dire. Forse può in qualche modo manifestarsi all'esterno, come un Buco Nero, che non puoi vedere, ma che puoi dedurre dagli effetti esterni. Il problema è che per poterlo dedurre dovresti sospettarne già l'esistenza e le caratteristiche generali, altrimenti non lo vedrai neanche se ti passa sotto il naso, ai tuoi occhi sarà solo uno strano fenomeno.

E, in fondo, diciamocelo... perché mai dovresti vedere la Luce, se non è ancora il momento in cui sei pronto a vederla?

Ti faresti solo un buco nella rétina.





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