Benvenuti nella Realtà Virtuale

Se provi a parlare con le altre persone di qualcuno dei temi che tratto qui (o altri a tua scelta che siano un po' controcorrente) ti accorgerai che la maggior parte di loro (ma non tutti) rispondono - obiettano con - le stesse cose, quasi con le stesse parole, anche su temi sui quali non hanno alcuna esperienza diretta.

Ad esempio, se io dico che non intendo sposarmi, sistematicamente chiunque mi risponde: "ma non hai paura di rimanere solo?".
Se io dico che non intendo avere figli, sistematicamente mi rispondono: "ma non hai paura di pentirtene poi?"
Se io dico che presto il lavoro sarà svolto interamente da macchine, sistematicamente: "allora noi non serviremo più a niente?"

E' un fenomeno curioso.
Ancora più curioso è il fatto che, andando a fondo di queste domande, si scopre che non c'è nessun ragionamento dietro, nessuna esperienza: si tratta di idee che risiedono nella mente di tutti senza che nessuno ci abbia mai ragionato veramente. E un'altra cosa importante da notare è che, come i Cani che compattano il Gregge, si tratta di paure. E' la paura che ci tiene in riga. Semplice.

Queste risposte automatiche provengono dalla Programmazione Culturale, sono quelle che l'anno scorso avevo definito "Cani Culturali", facendo riferimento al Gregge: noi siamo le Pecorelle, il Gregge è la società, e i Cani sono tutti quegli elementi che servono a tenere sotto controllo il Gregge e fare in modo che si comporti come serve ai Pastori.




Ciò che è importante capire per ognuno di noi, se si vuole cominciare a conoscere un po' di Libertà, è che tutte queste risposte automatiche che ci fanno finire tutti a fare le stesse cose chiusi in una gabbietta, sono come le scenografie finte di Hollywood, quelle facciate di edifici che se viste da dietro sono solo pannelli di legno sorretti da travi. Al di là di queste risposte finte che ci chiudono la visuale, c'è la vastità della Vita che non avremmo.

Questo fenomeno non riguarda solo la vita individuale o sentimentale, ma riguarda tutta la nostra visione del mondo, in ogni aspetto della sua complessità, almeno nei limiti di quelle informazioni che possono diventare di dominio pubblico, cioè sufficientemente diffuse.

L'aspetto preoccupante è che, durante il '900, l'approfondimento degli studi sulla psicologia e la sociologia e parallelamente lo sviluppo della tecnologia hanno partorito la possibilità per i governi - ma direi in generale per le élite dominanti - di arrivare a tutti con messaggi semplici, e soprattutto hanno fornito le conoscenze per nascondere questi messaggi in maniera che non ci si accorgesse del loro ingresso. E' il concetto di comunicazione subliminale.

Attraverso il controllo dei media, quindi, è stato possibile - e lo è ancora - influenzare interi popoli e indurli a pensare determinate cose. Ma se fosse tutto qui sarebbe ancora semplice: questi meccanismi non sono misteri, sono possibilità ben note a quasi tutti. Ciò che è meno noto è che c'è qualcosa di molto più efficace del far passare un messaggio semplice, ed è il ridurre la visuale ai soli elementi che si vogliono.




Se io per tutta la vita vedo il mondo attraverso la mia finestra, e non esco mai, per me il mondo sarà quell'albero, quella casa, quel lampione, quella strada. Nient'altro, perché non ho mai visto nient'altro. E se tutti vediamo il mondo dalla stessa finestra, tutti concorderemo sul fatto che la realtà sia composta esclusivamente da quegli elementi. Se, ancora meglio, i media mi mostrano tutti insieme che, per quanto si possa discutere sul lampione o sulla strada, comunque esistono solo quegli elementi, non immaginerò mai che esista altro, e anzi darò del matto a qualcuno che dica che esistono altre cose e non solo ciò che si vede dalla finestra.
Ancora meglio, se fingo una realtà complessa, in cui diverse correnti di opinione litigano furiosamente sul colore e l'altezza del lampione, che è molto importante, io finirò per dare ascolto ad una o all'altra parte, senza accorgermi che mi sta passando l'idea che il lampione sia importante, il che non è necessariamente vero. Anzi, il lampione potrebbe essere del tutto inutile, o addirittura dannoso; ma se nessuno solleva questa ipotesi, essa non esiste, e chi la dovesse sollevare al bar farebbe la figura dello scemo, dal momento che per tutti, belli e brutti, l'importanza del lampione è unanimemente riconosciuta.




E' per questa ragione che nelle dittature conclamate Internet viene vietato: perché fornisce accesso libero a tutti i contenuti possibili ed immaginabili, vanificando i tentativi di controllo da parte delle élite, e minandone così il Potere.

Facciamo qualche esempio chiarificatore: se ci fai caso, per quanto furiosamente si detestino e si pongano come antitetiche l'una all'altra - in apparenza - le due principali squadre di politici (i Rossi e i Blu), tutti parlano della Crescita come di qualcosa di cui abbiamo gran bisogno per stare bene. Nessuno ha il minimo dubbio su questo, ne parlano come di qualcosa su cui siamo tutti d'accordo, che non è immaginabile discutere. Il trucco, infatti, è proprio questo: far passare certe idee semplicemente non parlandone, non discutendo delle fondamenta ma solo dei fiorellini alle finestre, nascondendole all'interno della discussione sui fiorellini.
Difficilmente vedrai, ad esempio, questo signore con le sue tesi:




...e se anche dovessi vederlo, stai certo che non vedrai mai le sue tesi raccolte e difese da qualcuno dei Rossi o dei Blu, e sai perché?
Perché queste tesi non producono profitto per nessuno, anzi lo riducono. Riducono i profitti delle aziende, delle banche e dei finanzieri, regalando in cambio una vita più sana, economica e fruibile a tutti gli altri. Se si consuma meno, servono meno soldi, quindi serve meno lavoro, quindi si vive di più, ma tutto questo non fa comodo a tutta quella schiera di personaggi che vivono sui grandi profitti, sui crediti e gli interessi, etc, cioè che vivono sulla schiena e sulla testa di quelli che timbrano il cartellino e lavorano davvero.

E' solo un esempio, il tema è immenso e non lo discuteremo qui.

Un altro esempio eclatante è la creazione dell'Unione Europea e della moneta unica: un'operazione voluta da banche, finanzieri, regnanti e politici, basata essenzialmente su parametri di carattere finanziario e portata avanti secondo gli stessi, che si sta rivelando un fallimento e che si prevedeva un fallimento per dire poco, eppure per 10 anni non c'è stata quasi una voce contraria in tutto il panorama mediatico: com'è possibile?
Basta cercare in Internet, e si trova tanto di quel materiale da seppellircisi, prodotto da economisti, premi Nobel, scienziati, giornalisti non allineati, di tutto e di più; ma nei media tradizionali nemmeno un fiato.
Qualche esempio tanto per gradire:










...ma basta cercare in Google: "dittatura europea", e ce n'è da leggere, vedere e ascoltare per anni, con tutti i riferimenti: interviste, articoli su testate internazionali, leggi approvate, normative, istituti creati, etc, etc, etc.
Ecco un assaggio, ma c'è un mondo intero da scoprire.

In definitiva la questione non è capire se la Crescita e/o l'Europa siano cose buone o cattive, ma capire che non ci si può fidare.
Capire che abbiamo vissuto in una Realtà Virtuale.
E' brutto perdere la speranza che ci sia qualcuno più in alto e più in gamba di noi che si preoccupa generosamente per il nostro bene, e dover scendere a compromessi con il fatto che ai nostri problemi e ai nostri bisogni dobbiamo pensarci noi, ma al tempo stesso può essere estremamente liberatorio.

Liberarsi di tutto, ripartire da zero e valutare quali siano le cose veramente importanti e se possiamo ottenerle cambiando stile di vita, pensando soluzioni innovative, tirandoci fuori da questo sistema in cui le informazioni e la conseguente visione del mondo ci viene spinta nella mente per farci fare quello che vogliono i Pastori, e andando noi, attivamente, alla ricerca di quello che ci interessa e delle soluzioni che vogliamo vedere adottate, e adottarle noi per primi.

Uscire dalla Realtà Virtuale.

Svegliarsi.




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