Economisti allo sbaraglio
Mentre cucinavo il mio riso basmati e la peperonata di accompagnamento, mi sono fatto un po' di video su Youtube tratti da programmi TV recenti in cui economisti, giornalisti e presentatori si azzuffano e si scontrano a suon di debito pubblico, deficit negativo e positivo, differenziali di cambio, crescita e consumi e chi più ne ha ne metta. Era da un po' che ero fuori da queste cose, e uno dei vantaggi di Youtube è che il premuroso pubblicatore dei video ha provveduto a tagliare tutte le pubblicità e le parti inutili.
Gli economisti e gli altri, parlando di una realtà complessa al di là del ragionevole, sono tutti preparatissimi, tutti intenti a snocciolare dati di cose che ai più dicono meno di niente, ognuno convinto della propria tesi e - questa è l'unica certezza - tutti in disaccordo l'uno con l'altro.
Di che cosa stanno parlando? Di niente. Di una cosa che non esiste: i soldi.
Mille anni fa le dispute di questo tipo erano sul sesso degli angeli: Sono maschi!!! Sono femmine!!!! Sono ermafroditi!!!! Sono di un terzo sesso che noi umani non possiamo neanche immaginare!!!! I sessi sono sette ma solo uno ha le tette!!!!
Cazzate, insomma. Ma bruciavano la gente per queste cazzate.
Capisci perché io tiro sempre in ballo la parola realtà? Perché ne abbiamo perso il senso, e adesso la gente non la bruciano, la fanno solo morire di fame, il che è considerato più civile. Ma la realtà non è nemmeno che qualcuno ti fa morire di fame, è solo che a nessuno frega niente di te, vige sempre la legge della giungla, e se alla fine non ti arrangi tu, be'...
Questi personaggi non sono molto diversi dagli stregoni o dai sacerdoti che hanno costellato tutti i tempi: parlano di qualcosa (l'Economia, una specie di divinità) che è imprevedibile, mutevole, irascibile, ostentando una conoscenza che intimidisce e una sicurezza che rassicura, ma all'atto pratico le cose vanno come vanno, e la divinità resta volubile. Queste trasmissioni sono la trappola nella trappola: oltre a darti l'illusione della sicurezza e la sensazione che tu non potresti apportare granché alla discussione, a furia di parlarne ti danno implicitamente la convinzione che la soluzione ai problemi della tua vita sia lì. E invece no.
Innanzitutto la parola stessa ECONOMIA che significa RISPARMIO, nel mondo di oggi stranamente significa CONSUMO, ed è già questo un paradosso che dovrebbe insospettirti. Ma perché mai dovrebbe essere avvenuta questa inversione di significato?
Perché tutta l'economia si basa sul profitto, che viene dalla vendita, che presuppone l'acquisto, che presuppone il pagamento, che presuppone l'introito, che presuppone il lavoro, che implica la produzione dei beni da vendere da pagare col denaro da guadagnare col lavoro da trovare presso un'azienda che deve vendere per denaro per generare un profitto etc, etc, etc, in un loop infinito ma nel quale sicuramente non ti sarà sfuggito che, perché tutto funzioni, c'è un surplus che deve saltar fuori da qualche parte: la Crescita.
Da dove salta fuori il surplus? Crescita che cosa significa?
Significa sempre più gente, che compra sempre più cose, che consuma sempre più cose. Tutto questo andrebbe benissimo, ma c'è un piccolo intoppo: il pianeta è quello che è, la gente è quella che è, la quantità di cazzate di cui si può riempire la casa è quella che è. E non parliamo poi dell'accumulo progressivo di rifiuti e inquinamento. Quindi?
Quindi Crisi.
La soluzione NON verrà dagli esperti di economia. Mettiti il cuore in pace.
E spegni quella cazzo di TV!!!!