Chiang Mai





» 800 Km in pullman

In Thailandia il trasporto è libero, ogni mezzo può fungere da taxi, in sostanza chiunque sia in giro a spasso può contrattare con chiunque altro un prezzo per un passaggio, senza scontrini, ricevute o altro, quindi ci sono i professionisti come quelli dei Tuk-tuk o i Do-do, le agenzie di Taxi e i Taxi pubblici, le imprese di trasporto e i trasporti pubblici. Tutti lavorano fluidamente, quelli pubblici sono però più economici e molto efficienti e organizzati. Si intravede l'approccio "da formichine" attribuito agli orientali, che in buona parte però è immedesimazione: ti offrono un servizio user-friendly, ti accomodi e hanno pensato a tutto loro. Tanto personale poco retribuito, bassi prezzi, poco lusso, molta funzionalità, sorriso sempre smagliante. Puoi fare il biglietto a bordo, se il viaggio è lungo ti forniscono fermate, pranzo, cena, colazione, sono convenzionati con strutture tipo Autogrill lungo la strada, se è di notte ti danno la copertina per sopportare l'aria condizionata, fantastico.


» iperspazio

Nel trasferimento da Bangkok a Chiang Mai siamo nei posti di fronte al secondo piano del pullman, sopra l'autista: grande vetrata, la strada dall'alto, piedi appoggiati sul basso cruscotto, tutta la notte in viaggio per arrivare la mattina dopo. Scivoli nel sonno, di tanto in tanto riemergi qualche istante ad un barlume di coscienza tra i filamenti onirici dei neurormoni del sonno per vedere il nero, le strisce della strada che scorrono veloci sotto di te, le luci che sfrecciano e ondeggiano appena sopra, il motore ad alto regime, scopri un mondo di jungla e di tubi al neon nelle poche abitazioni sparse lungo la strada, tubi al neon bianco-azzurri appesi in ordine sparso ad ogni struttura senza che sia chiaro se siano funzionali o decorativi, e affiora alla mente Han Solo con il suo Millennium Falcon quelle volte in cui l'iperguida funzionava. Poi scivoli di nuovo nel sogno. Sosta in una specie di Autogrill, è notte, tutt'attorno è jungla e silenzio, i gechi affollano i muri vicino alla luce al neon che attira la loro cena. Intuisci, perché alcuni altri viaggiatori thai si premurano di spiegarti, che nel prezzo del biglietto è incluso un piatto in quella stazione di servizio. I thailandesi mediamente non parlano che qualche parola d'inglese, solo qualcuno capisce un po' di più e occasionalmente capita di riuscire a lanciarsi in qualcosa di più complesso di "one beer, please" che bene o male capiscono tutti. In molti casi quindi la comunicazione è a gesti e telepatica, perché sulla lingua non c'è da fare molto affidamento.


» Chiang Mai

La prima cosa che noti a Chiang Mai (si pronuncia Ciang-mai, o Sciang-mai) sono gli occidentali, i farang: tanti, di tutti i tipi e le età ma con un picco sulla sessantina. Per i giovani la sera è tutto locali, specie sulle vie principali, mentre all'interno dei quartieri la città mantiene ancora viva e vegeta la sua faccia più tradizionale. Rispetto a Bangkok ci sono meno estremi, la maggior parte delle persone vive in qualcosa di simile alle nostre abitazioni, pur se con tutte le piccole differenze dovute al clima e alla generale tendenza ad uno stile di vita essenziale, spartano. Ci sono posti in cui puoi mangiare veramente a poco, spesso più che bene, e che ricordano una mensa pubblica a conduzione famigliare, e l'edificio è spesso una tettoia su due pali di legno, ma funziona benissimo.
Molto in voga qui anche le guest-house, a volte spartane all'estremo ma placidamente funzionali per ciò che conta.

La seconda cosa che noti è l'incontro fisico con il quadrato perfetto dell'antica fortificazione della città vecchia, composto da fossati e mura in mattoni che parzialmente sono ancora lì da vedere. In alcuni punti vedi come il tempo ha piegato e curvato le file di mattoni formando come degli strati geologici.

Più in là lungo la lista delle cose di cui ti accorgi, ci sono le prese pubbliche di corrente. Fai caso una volta ad una scatoletta di prese attaccata ad un lampione, poi la rivedi altrove anche più malconcia, poi ancora e ancora, quindi realizzi che ce ne sono ovunque: puoi metterti dove vuoi a friggere o farti la barba, la corrente c'è.


» i cartelli del tempio

Vicino al centro della città vecchia campeggia il tempio Wat Phra Singh; si tratta di una struttura del XIV sec., di poco successivo alla fondazione della città, ed è uno dei 350 templi presenti a Chiang Mai. L'intera Thailandia è costellata di templi buddhisti, il centro di ogni città è più fitto di templi che di case, e questi svettano con i loro tetti spioventi a più falde, con le loro guglie e i loro colori sgargianti.

Su un lato all'interno del complesso del Wat Phra Singh c'è un parchetto fitto di alberi, e ad ogni albero è attaccato un cartello con un'indicazione per la Vita, una massima, senza particolari riferimenti ad una fede o un simbolo. Lo spirito che emana da ognuno e soprattutto dal loro insieme è in qualche modo uno dei germi della cultura thai, e rende più chiara la comprensione di questa gente che appare così diversa da noi.


"Quando il denaro parla, la verità sta in silenzio."


Ecco gli altri: Cartelli nel Wat Phra Singh a Chiang Mai


» caput mundi

Il senso di patria per alcune persone è un fondamento della percezione di sé e del mondo, ma anche a chi non ne ha fa un certo effetto incontrare qualcuno che non sa nemmeno che esiste la tua nazione, e neppure il tuo continente se è per questo. Così accade che ti trovi a chiacchierare con un personaggio del paese straniero in cui ti trovi e ad un certo punto la conversazione volge così:

"I'm from Italy!"
"Italy?"
"Yap, southern europe"
"Ahhh, Venice! Gondolahhh!"

Poco dopo, appena prima di scattare una foto insieme ad un giovane monaco buddista, proprio lui ti rivolge la stessa domanda, in mezzo ai suoi altri amici monaci, e questa volta va anche meglio:

"...from italy!"
"Uh?"
"Southern europe?"
"What?"


» discriminazione sessuale

Un'altra cosa che noti un po' ovunque è che non pare esserci alcuna particolare tendenza della gente a sentirsi a disagio o disturbata dal tuo orientamento sessuale: non così raramente capita di vedere persone il cui sesso non è chiaramente definito, sia nell'aspetto generale sia negli attributi, e ci sono persone in transizione tra i due sessi e persone che hanno già compiuto la transizione completa. Puoi trovarle ovunque: per strada, in impieghi pubblici, nel ruolo di imprenditori.

Gli omosessuali, uomini o donne che siano, si percepiscono come tali nell'aspetto e nei dettagli delle movenze, ma non sentono la necessità di caricare la manifestazione di ciò che sono perché non sono discriminati: non percependo un'ostilità verso di loro, loro non ne hanno verso gli altri, non sentono la necessità di nascondere né di esagerare l'apparenza della loro natura, semplicemente fanno ciò che sentono come lo sentono in perfetta integrazione con il resto delle persone.

In qualche occasione è capitato di vedere dei transessuali che da uomini sono diventati donne, e la cosa che colpisce è che hanno tutte le caratteristiche di super-organismi: sono estremamente energetici, molto intelligenti e presenti, sovra-culturali; l'impressione è che siano due volte più vivi, presenti e reali delle altre persone, e completamente in pace con se stessi e col mondo; questo fenomeno meriterebbe ulteriore approfondimento, ma non qui.


» U.F.O.

Una sera, andando a cenare, scorgiamo in cielo una costellazione di stelle brillanti, tremolanti e rossastre. Se ne stanno lì immobili, sono 5, e sono decisamente rosso-arancioni. Guardo attorno e non vedo altre stelle, è la fine del crepuscolo e c'è foschia, non si distingue che qualche debolissimo astro nel resto della volta, ma quella costellazione sconosciuta di brillanti stelle rosse è di fronte a noi e splende. Lentamente una si affievolisce, poi una seconda, poi le altre, e in pochi minuti la costellazione scompare senza lasciare traccia.

Più tardi rientrando ne vediamo altre due, ma questa volta sono in movimento compiendo una curva, e anche queste poco dopo spariscono.

Infine una terza luce rossa, intensissima, compare nello spicchio di cielo tra due case, compie la stessa curva e poi scompare.

Sono oggetti? Si.
Sono in cielo, volano? Si.
Sai che cosa sono? Proprio no.

Quindi sono a tutti gli effetti oggetti volanti non identificati, ma la storia di questi oggetti non finisce qui.






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