Il fantastico mondo delle mamme "pancine"
La mia spiccata tendenza all'autarchia a volte mi fa sfuggire la nozione di intere aree della realtà umana, così solo di recente ho scoperto il fantastico mondo delle pancine. Le pancine sono mamme di un particolare tipo: quelle che emergono dai remoti recessi culturali del Paese, ferme ad un medioevo misto paganesimo, dotate di un italiano maccheronico e pressoché prive dell'uso dell'intelletto in qualsiasi forma. Sono incubatrici semoventi, uteri senza cervello allegato e, ahimè, connesse telematicamente.
Ahivoi, sono anche statisticamente le più prolifiche, fedelissime del papa e quindi produttrici della materia prima per la probabile, prossima apocalisse zombie che porrà termine alla Civiltà Occidentale e, speriamo, alla specie intera.
Se le ho scovate è solo grazie al Signor Distruggere (pagina Facebook), blogger e scrittore di un certo successo che preda su di loro come un avvoltoio, evitandosi così gran parte del fastidio di dover autogenerare i contenuti: le pancine sono così prolifiche di nonsense e disagio che è sufficiente strappare i pezzi migliori della loro produzione linguistica e gettarli in pasto ad un altro ambiente culturale abbastanza predatorio.
Come era previsto dai più attenti pensatori già una 30ina di anni fa, Internet ha impresso una vistosa accelerazione alla genesi linguistica, una vasta gamma di neologismi e acronimi gergali ha visto la luce in questi anni, pancine ne è un esempio, così come - dal mondo anglosassone - normie.
Il normie è quello che noi chiameremmo normaloide, qui nel Gregge spesso chiamato PersonaNormale™, cioè quel tipo che ha scelto di adottare nella vita la forma precisa che il momento storico-culturale ha coagulato come modello. Non è da confondere con la PersonaMedia: anche se i due hanno per forza di cose delle aree di sovrapposizione - perché uno tende all'altro - la PersonaMedia è un profilo che emerge dalla realtà, la PersonaNormale™ ha a che fare con l'idealizzazione, cioè è un prodotto di sintesi del pensiero, che si pone come attrattore sulla realtà: la PersonaMedia è un fatto statistico, la PersonaNormale™ è un ideale astratto a cui tendere.
La PersonaNormale™ è un ideale borghese: veste in completo giacca e cravatta con le scarpe lustre, è laureato, è sposato e ha due figli, lavora in un ufficio, crede nelle istituzioni e legge quotidianamente un quotidiano (sempre lo stesso, è importante), la sua visione del mondo è il download fedele del paradigma culturale del suo tempo che, nel nostro caso, è lo scientismo materialista; crede che solo il laureato nell'argomento X possa parlare dell'argomento X, crede che il mondo sia veramente fatto a settori proprio come è fatta a settori la conoscenza nel suo paradigma, e infatti la domenica va in chiesa anche se di lunedì torna a fare l'antropologo, nella cui qualità ci spiega come le religioni emergano dalla psiche delle scimmie Homo secondo precisi archetipi, il tutto senza la minima dissonanza cognitiva.
Cito questi due, pancine e normaloidi, perché i normaloidi sono esattamente coloro che predano con impareggiabile soddisfazione sulla demenza delle pancine, e dall'osservazione dei due mondi emergono tratti in comune che sarebbero di sicuro interesse per l'antropologo.
Le pancine trasudano ignoranza e stupidità ben oltre i confini del ritardo mentale e del verosimile, rivelando un mondo di superstizione e di terrore verso i più beceri tabù antropici e cattolici, e da questo terrore emergono le loro rabbiose reazioni a qualsiasi minima deviazione da quella che è la normalità nella loro dimensione culturale.
Ed è proprio questo il tratto che accomuna le pancine e i normaloidi: la ragione per cui i normaloidi sono così deliziati dalla demenza delle pancine, alla radice è lo stesso razzismo tribale. I normaloidi, giocando in casa ed essendo più borghesemente levigati nei modi e nel linguaggio, di fatto esercitano lo stesso ostracismo con lo stesso disprezzo, dimostrando come queste tendenze discriminatorie della scimmia Homo siano universali e inossidabili: il cannoneggiamento mediatico può inibirci una forma o un'altra di razzismo (colore della pelle, gusti sessuali, etc) ma non può scalfire il razzismo come tendenza comportamentale generale, perché è una caratteristica profonda e strutturale di tutte le scimmie, che, in realtà, in ogni soggetto è diretta verso qualsiasi cosa che non appartenga al suo paradigma tribale. Il razzismo o, meglio, la discriminazione, non ha forme precise che si possono contrastare, perché non è l'esclusione di un certo insieme di caratteristiche precise, ma è l'esclusione aggressiva di qualsiasi cosa che diverga dal modello tribale del soggetto.
Le scimmie sono mammiferi superiori perché hanno aggiunto alla selezione dell'ambiente quest'altro livello di selezione interna alle specie: si odiano a vicenda su scala di tribù, e se appena possono si massacrano a vicenda. Questo ha impresso loro una formidabile accelerazione evolutiva, ma è anche la principale causa delle loro sofferenze, e non possono togliersela. La civiltà è il tentativo di contenerla, da questo tentativo proviene il disagio della Civiltà di freudiana memoria, per cui quell'odio viene di solito o spostato - come nel PiDiota che non può odiare le razze diverse e allora sposta l'odio su chi odia le razze diverse - oppure represso, nel qual caso si rivolta contro l'individuo che, macerandosi nel proprio conflitto, diventa auto-distruttivo.
Comunque, sia chiaro: l'Uomo è perfetto, [la vita è meravigliosa™] quindi buon divertimento a tutti i figli delle pancine di tutto il pianeta - piatto o sferico che sia.