Affrontare Alberoni con la motosega




Articolo (brevissimo) di Alberoni: ilGiornale » Dopo la famiglia vogliono cancellare l'innamoramento, leggilo, sennò di che parliamo?

Bene, hai visto dove parla degli UFO? Tanto per dire con che cosa abbiamo a che fare: l'articolo non parla degli UFO, ma parla di cose ugualmente surreali, la Famiglia™, l'innamoramento e anche di una terza cosa: loro. Loro quegli imprecisati cattivoni che stanno distruggendo le nostre sicurezze.

Be', non è proprio che loro non esistono: io sono uno di quelli, loro, e non sono sovvenzionato né indottrinato da nessuno. Se mai sono de-indottrinato. Le ragioni per cui smonto certe mitologie ingannevoli sono due: ho tempo e ho i coglioni girati. I coglioni sono girati perché anch'io una volta sono stato vittima di queste stupidaggini, e il tempo ce l'ho perché ho capito in tempo che erano stupidaggini.




Alberoni difende l'innamoramento a spada tratta, chiudendo l'articolo con un lapidario "...ma non ci riusciranno.", ed è l'unica cosa su cui mi trovo d'accordo: l'innamoramento è un meccanismo ormonale finalizzato alla riproduzione. Non è un dogma religioso, non è una legge dello Stato, non è un valore culturale. È un fatto: da giovani abbiamo dentro dei circuiti fatti per indurci ad azioni e scelte stupide al solo fine di regalare a Madre Natura - e alla Patria - un'altra marionetta per il giochino della biologia - e della Società.

Questo biomeccanismo è un fatto, ma parlarne come nell'articolo è la disonestà fondamentale di Alberoni e l'inganno in cui tanti allocchi cascano: l'innamoramento non dura, è un delirio transitorio, e quando sarà passato ti pentirai di ogni singola scelta compiuta mentre eri fatto come una scimmia.

Quando sei ragazzino e non hai esperienza - ma sei italiano quindi hai già imparato ad aver ragione sempre e comunque - queste cose non le vuoi nemmeno sentire, per questo fai di testa tua e poi raccogli i cocci. Fallo una volta, due, tre, prima o poi capirai che i nichilisti - che nel frattempo ti guardavano sogghignando - avevano proprio ragione. Loro.




Gli strombazzatori di scemenze di Sistema insistono, come hanno sempre fatto, con i loro per sempre, contando che ti fregherai con le tue mani prima di accorgerti della truffa, per questo sorvolano su certi dettagli. Alla Patria servono figli, carne da fisco e da cannone, altrimenti la Giostra si ferma. Come li si ottiene non importa.




E la Famiglia™, che nasce su questi presupposti falsi, com'è facile immaginare o si disfa poco dopo il danno o diventa il crogiolo da cui sono forgiate tutte le nevrosi, le frustrazioni e l'analfabetismo funzionale di cui la società è piena.

Ma non importa. A nessuno - tanto meno ad Alberoni - importa come stai tu. La Patria vuole la sua carne, si è svegliata alla realizzazione che c'è tanta insoddisfazione e incertezza che sempre meno gente riempie le culle, e ogni mezzo è buono per ottenere lo scopo. Se vuoi scrivere su un giornale, non puoi mica dire cose diverse da quelle.




Questo è uno di quei momenti in cui cogli in flagrante la società mentre mangia gli individui: questa entità astratta, la società, vuole sopravvivere, e per farlo inganna se stessa, si raggira, si mente, si spinge avanti in ogni modo. L'individuo che viene messo al mondo quindi non è una persona, non è un uomo libero, è un mattone. Deve essere squadrato e cotto e posizionato per fare la sua parte nella società, a nessuno importa di lui se non nei termini di come è utile alla società, fosse anche solo pagando l'IVA quando si compra da mangiare.




C'è anche il risvolto complottista, se ti va: esiste un cuore della società che campa egregiamente sui figli periferici che pagano molto più di ciò che ottengono in cambio. È sempre stato così da che mondo è mondo. E in questo cuore rientrano ovviamente i giornalisti e i commentatori allineati.

A questo punto mancherebbe solo la domanda: E vabbè ma quindi? Se è tutta illusione su che cosa dobbiamo contare?

E quindi un cazzo, lo dico da tempo. Più vedi la realtà delle cose - nel corso della vita - più capisci che non c'è proprio niente da fare. C'è solo un sacco di gente che tira l'acqua al proprio mulino e un altro sacco di gente che non capisce un tubo, cioè che - per dirla alla milanese - fai prima a metterglielo nel culo che nella testa.




La società ti insegna a pensare in termini di società. Come facciamo, come risolviamo, come sopravviviamo. Ma la società è un fenomeno emergente, è come una nuvola: bella, bianca e definita quando la guardi da lontano, ma indefinita, nebbiosa ed impalpabile quando ci sei dentro. Non esiste. Esistono solo gli individui.

Ciò che avviene nella crescita è che ad un certo punto ti accorgi dell'illusione, ti accorgi che sei da solo all'interno di una macchina delirante fatta di linguaggio, e a quel punto i danni che avrai fatto saranno i tuoi problemi da sbrogliare, e le scemenze a cui sarai sfuggito saranno le tue fortune.




Niente serve a niente, se esisti sei figlio di automatismi, e una volta al mondo sono cazzi tuoi. Puoi scassarti la vita per fare quello che ti hanno detto, inseguendo miraggi, oppure dare le dimissioni dal Grande Piano e tirartene fuori ghignando per farti gli affari tuoi, che non sono poi granché: la vita stessa è una grande illusione.




Lo diceva papale papale anche Buddha, niente di nuovo, io sono solo più caustico, perché ho capito che l'errore di Buddha è stato l'essere troppo intellettuale, troppo logico e formale, e la gente non capisce queste cose. Poteva mandare lo stesso messaggio così:

La vita è una cazzata, ti hanno messo al mondo ma c'è più che altro dolore, e ce n'è tanto di più quanto più tenti di dare un significato all'esistenza. Comprendi che è vero, evita ad altri lo stesso problema, non riprodurti e attendi ridendo la fine, che tanto il vuoto resta sempre vuoto.


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