La logica dell'Impero
Girando tra le rovine della Roma imperiale qualche semplice riflessione nasce spontanea. Ad esempio, ridotta all'osso, la meccanica di qualsiasi impero è: un grande territorio fatto per lo più di contadini e pastori che pagano le tasse, un centro di raccolta da cui queste risorse vengono redistribuite nei vari servizi, meno una cospicua quota che diventa mega-strutture in cui le persone a capo dell'Impero fanno una vita da re.
Resti del Palazzo dell'Imperatore, Roma, colle Palatino. |
Ecco come furono costruiti il Colosseo, i vari templi, l'incredibile reggia palatina, le terme di Caracalla e via discorrendo. Strutture che lontano da Roma e dai centri dell'Impero nessuno dei contribuenti avrebbe mai visto in tutta la propria vita, pur avendo contribuito a pagarle.
Ricostruzione Terme di Caracalla, Roma. |
Versi tributi e in cambio hai leggi, e ne esce anche abbastanza per opere immense ad uso e consumo di chi sta vicino al cuore dell'Impero.
Cambiano i tempi ma certi meccanismi restano identici: il Sacro Europeo Impero Bancario è esattamente la stessa idea, e gli edifici costruiti con le risorse dei cittadini spuntano come funghi: il nuovo palazzo della Regione a Milano, il triplo Parlamentum Europaeum a Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo, la EuroTower della BCE, ora il nuovo Palazzo del Consiglio Europeo da 321 milioni di euro e ci metterei dentro anche lo stuzzicadenti di Unicredit sempre a Milano, più chissà quante altre cose in giro per l'Europa.
Non c'è crisi quando si tratta di mega-strutture governative, se le risorse mancano si mette una nuova tassa o si taglia qualche pensione. E per quelli che dicono cose come queste - anziché unirsi al coro angelico dei pennivendoli euro-entusiasti - c'è una vasta scelta di appellativi squalificanti: folli anti-sistema, disfattisti, gufi, complottisti, populisti, gentisti, analfabeti funzionali, e via elencando.
Questo, naturalmente, finché non scendono dalle periferie dell'Impero mettendo tutto a ferro e fuoco, e realizzando così l'inizio di un nuovo ciclo. Come dicono a Roma: aridaje.
EuroTower a Bruxelles, sede della BCE |
Insomma è solo fino ad un certo punto che sembra impossibile opporsi al destino e alla splendente giustizia cosmica degli Juncker, degli Schulz, delle Merkel, dei Prodi, delle Lorenzin di turno; evidentemente noi comuni mortali non siamo in grado di capire la sublime elevazione di queste irrinunciabili istituzioni e la stupefacente precisione tecnica delle loro strategie democratiche.
Io, tuttavia, non mi rassegno alla mia presunta inadeguatezza intellettiva, e continuo a vedere la solita vecchia storia dell'Impero, con una classe di ricchi nobili col sangue blu e una vasta plebe che deve solo pagare e tacere.
Forse non sono il solo, a giudicare da come questa nobiltà alla Versailles sta perdendo la presa, oltre ai referendum e alle nazioni intere, nonostante spenda i soldi dei contribuenti per pubblicizzarsi presso loro stessi, come ha fatto per esempio con l'inutile campagna dei sì al referendum - chi credi che l'abbia pagata? - e come ha fatto per anni pubblicizzando il Parlamento Europeo - a Facebook ho intimato di non mostrarmi mai più quella merda, motivazione: "contenuto offensivo".
Questo patetico tentativo di Restaurazione chiamato UE è nato fallito, sta andando in pezzi prima ancora di completarsi, e io ne gioisco profondamente. Questi nobili alla Versailles farebbero bene a stare attenti, onde evitare di condividere con i loro predecessori settecenteschi anche la fine: cercate di non perdere la testa.