Ragazze che s'offrono
"Le brave ragazze sono cattive ragazze che non si sono mai fatte beccare" |
Tutti i precedenti post approfonditi e un po' astratti sull'Ego, la Programmazione Culturale, le reali inclinazioni e via discorrendo si possono tradurre in un'immagine più semplice che spiega molte cose che vediamo ovunque e di cui faremo tra un momento qualche esempio concreto:
abbiamo due strati.
Chi più chi meno, ed è comunque una grandiosa semplificazione, ma in sostanza uno strato è quello del come dovremmo essere, e l'altro, più sotto, è quello del come siamo. Alcuni credono di essere lo strato apparente, e vivono pieni di conflitti; altri sono in dubbio, e vivono pieni di conflitti; altri ancora sanno benissimo di avere una facciata e una realtà sottostante, e vivono bene con qualche complicazione logistica; infine ci sono quelli che non fanno nemmeno finta, e sono quelli che vivono meglio di tutti. Parlavo ieri con un'amica che mi raccontava di essere tampinata da un uomo sposato che ha appena avuto un figlio e che per questo lei definiva "stronzo", o "bastardo", ora non ricordo. Giudizi. Io, che come ho già detto cerco di astenermi da questi giudizi, osservo più che altro il dato in sé, e il dato in sé va in un grande calderone in cui si trovano altri milioni di casi del genere con la stessa quantità anche di donne che fanno più o meno le stesse cose o - dimostrando una netta superiorità sul genere maschile - anche di molto peggio.
Tra i casi di mirabolanti imprese femminili annovero:
1) quello della tizia che compra casa col fidanzato, organizza le nozze, arriva ad una settimana prima e rivela finalmente di avere da due anni una relazione con un collega e di averci ripensato; quante ne abbiamo sentite così?
2) quello della tizia che si sposa e, la sera stessa, dichiara di avere una relazione da 5 anni col suo capo e di voler quindi divorziare. Quante ne abbiamo sentite così?
3) quello della tizia che si fa comprare casa dalla famiglia benestante di lui, si sposa, dichiara l'altra relazione e il giorno dopo entra nella nuova casa con un fabbro, fa cambiare le serrature e si barrica dentro con l'amante;
4) quello della tizia che si sposa e in viaggio di nozze copula con un marinaio di colore sulla nave da crociera e scodella uno splendido bimbo caffelatte. Anti-sgamo proprio;
5) quell'amica di un amico che, mentre non ha mai smesso di vedersi e copulare con lui in tutti questi anni, si è sposata con un altro, ha divorziato, ed è attualmente fidanzata con un terzo. Lo stesso schema c'è due volte nella mia esperienza diretta.
Potrei continuare ma non so se i datacenter Google siano in grado di contenere un post così massiccio. I casi di questo genere sono un'infinità, io stesso ricordo solo quelli più divertenti, ma nel corso della vita ne ho viste tali e tante che rendono semplicemente ridicolo il pensiero che si tratti di casi isolati, di "stronzi" o "bastardi" o "zoccole" e via giudicando.
Giudizi. E i giudizi fanno riferimento a dei valori ideali, e quando i valori ideali sono sistematicamente violati in massa significa che sono solo scemenze, illusioni, sono catene, sono cose finte che non rappresentano la realtà e ne segue la domanda: ma perché tentiamo di vivere in modo diverso da quello che ci è naturale?
Ci sono due ragioni principali: i giudizi e la costrizione.
Voi donne siete le prime a darvi della "zoccola" l'una con l'altra, e non vi rendete conto - qui mi cadete! - di quanto sia un'abitudine autolesionista: state reiterando esattamente ciò che vi condanna a vivere metà della vita di nascosto, fingendo di essere una cosa quando siete o per lo meno vorreste essere un'altra. Se voi credete veramente che il vostro valore dipenda dal numero di uomini con cui passate delle ore piacevoli, vi create da sole un sacco di problemi, vi sentite male, vi autolimitate, passate lunghi periodi della vita in solitudine, vi legate a uomini di cui poi vi stancate e vi togliete la bellezza di godervi quelli che vi interessano in seguito, vi infilate in casini incredibili e tutto solo per mantenere - a volte ai vostri occhi, a volte solo a quelli degli altri - un'immagine di "brava ragazza" o "brava mogliettina" o "brava mamma", in modo che qualcuno vi sposi e vi dia così un aiuto logistico ed economico nel fare almeno una delle cose che volete perché vi hanno detto che lo dovete fare: riprodurvi. Quei giudizi risalgono a un tempo di oscurantismo e di repressione sessuale: liberatevi, basta!
La seconda ragione, che gioca di rimbalzo con la prima, è che per una donna non è facile farsi strada da sola e realizzare quello che desidera senza il suddetto supporto logistico ed economico: per via del modo obsoleto in cui è organizzata la società non è più una scelta, ma come dicevamo diventa una costrizione. Quindi all'età prestabilita cercate un uomo abbastanza pollo, che abbia una certa mentalità - cioè che creda ad una certa realtà virtuale - lo sposate, vi fate fecondare (non sempre il fecondatore effettivo è il marito; secondo statistiche, in Italia tra il 10% e il 20% dei casi i bambini sono figli di altri uomini) e finalmente siete pronte per la Depressione post-parto.
Un discorso simile, poste le dovute differenze, vale per gli uomini. Il problema è sempre quel doppio strato. Ho vissuto in prima persona e ho visto avvenire tante volte intorno a me il passaggio di fase, quando da cazzone diventi improvvisamente imbevuto di saggezza e di alti ideali, smetti di fischiare dietro ad ogni bel culo che passa, smetti di infilarci tutto quello che puoi alla minima occasione, e diventi all'improvviso un morto che cammina. Che, poi, è esattamente la ragione per cui tutto andrà a rotoli superata la fase che io chiamo "uomo sul divano": lei sarà sempre brillante ed eccitata finché non avrai messo le firme che t'incastrano, dopodiché ti puoi scordare il sesso innanzitutto - a meno che non cominci a parlare di figli - e una serie di altri benefit, mentre per converso dovrai trasformarti in massaia e donna delle pulizie oltre che tassista e una serie di altre mansioni di servitù. Del resto anche tu hai paura di "rimanere solo", come tutti ti hanno saggiamente minacciato, e quindi oltre agli alti ideali di cui cianci quando vuoi fare la figura dello splendido, dietro ci sono semplicemente delle paure culturali in cui non c'è nulla di vero tranne che sei un pollo; quello che non sai, perché non leggi attentamente i miei post e non clicchi sui link che con tanto sforzo ti metto a disposizione, è che il tuo matrimonio durerà molto meno di te, e quindi, dopo anni di sacrifici, astinenza e sopportazione del modello XXI secolo della paternità e della recita del "maritino", ti ritroverai esattamente come temevi, senza moglie, e solo allora scoprirai di non essere affatto solo, ma di esserlo stato negli anni precedenti.