Quelli con la cannetta




In democrazia si fa quello che decide la maggioranza. Pare sensato: dato che nessuno ha la Verità in pugno, quello che ai più sembra sensato dovrebbe essere la cosa più sensata.

Con i più dissentono almeno due categorie: quelli che non capiscono le ragioni dei più, e quelli che le capiscono fin troppo bene. Stanno entrambe sulla stessa barca, ma vorrebbero non starci: i secondi non vorrebbero neanche avere a che fare con i primi, ma se i primi vedessero il mondo che costruirebbero i secondi ci si butterebbero a pesce, distruggendolo.

Da questo discende che il mondo che vediamo è il migliore dei mondi possibili, e questo può apparire una consolazione ad alcuni e una condanna ad altri. Questi ultimi sono i più inclini a dire: "Va bene, ragazzi, divertitevi voialtri. Noi ci sediamo là fuori dal campo, ci accendiamo una cannetta e vi guardiamo giocare."




Questo non è in generale ben accetto, per due ragioni: la prima è che perché il gioco funzioni al meglio devono giocare tutti - così prevede il piano della maggioranza - inoltre la cannetta non gli va bene.

Allora quelli con la cannetta si guardano e, dopo un attimo di riflessione, rispondono: "Ma scusate, questo è il vostro gioco, fatto con le vostre regole, avete deciso tutto voi e non vi abbiamo detto niente. Adesso noi ci sediamo lì per lasciarvi giocare e divertire in pace, e ancora non vi va bene?"

"No" rispondono "dovete giocare anche voi."

"Ma a noi il vostro gioco fa cacare. Non ve lo avremmo neanche detto, ma se venite a romperci i coglioni perché non giochiamo ve le cercate!"





Quelli con la cannetta sognano un'oligarchia illuminata, talmente illuminata che non c'è nessun altro. Sognano ad occhi aperti - aiutàti dall'alleanza col Regno Vegetale - e sognano un mondo più simile all'Eden che ad una gabbia di matti come quello reale. Sognano di ritirarsi da qualche parte dove si possa essere liberi e onorare la magnificenza potenziale della vita umana sul pianeta Terra, ma nessuno glielo lascerebbe fare. Se lo realizzassero, arriverebbero gli altri per goderne e lo farebbero naufragare di nuovo.

Quello è un ideale, che sta là, in un mondo che non sarà mai quello reale, perché quello reale è il pianeta della scimmie, un gioco scemo a cui si viene iscritti da altri senza il proprio esplicito assenso. Gli Estinzionisti sono un certo numero, non danno nell'occhio, e come per tutte le élite sono tendenzialmente ben educati e refrattari alla Programmazione Culturale.

Sono quelli che non ci saranno domani, quelli che non lasceranno carne, sangue, DNA e contro-cultura a questo mondo per il futuro. Di questo, quelli che li disapprovano gioiscono, e questa gioia è una ragione in più per uscire dal girone.




Di fatto si crea una spaccatura: da una parte ci sono i Riproduttivi, quelli a cui il mondo continua ad interessare perché, siccome la vita è meravigliosa™, i loro figli ci saranno e probabilmente continueranno a continuare la continuazione. Dall'altra parte gli Estinzionisti, che vivono con la tuta spaziale, pronti a decollare verso un a-mai-più-rivederci senza rimpianti, con l'unico problema concreto di girare nella loro ruota da criceti ancora per il tempo che sarà necessario, mentre di tutto l'insieme possono ridere per superare il disgusto.

Uno degli aspetti curiosi è che gli Estinzionisti appaiono molto vistosi nell'Occidente. Ne esistono e ne sono esistiti ovunque (Buddha era un Estinzionista già 2500 anni fa) ma in Occidente stanno diventando quasi una maggioranza. Si potrebbero fare tantissime considerazioni su questo, ma resta come fatto: nei paesi più ricchi e con più avanzata cultura, la quantità di persone che si trasformano nell'ultimo anello della catena biologica impenna.

Io chiamo questo fenomeno linea dell'Eschaton, cioè una soglia invisibile ed impalpabile nel percorso di sviluppo della Mente/Spirito superata la quale si cessa di adeguarsi al ciclo di ripetizione inconsapevole e si sceglie di essere l'ultima parola, di mettere la parola Fine.




La mia impressione è che quindi non esiste la minima possibilità che il mondo vada veramente a migliorare nel tempo: tutti coloro che potrebbero costituire la svolta nel Mondo Materiale svoltano invece verso l'uscita dal Mondo Materiale, lasciandoci dentro gli altri, che continueranno quindi a rotolarsi nelle stesse vecchie cose di cui la Storia è già piena.

È un bel modo di compensare il peccato di superbia:

Guardate, cari, mi sento così deluso da voi che vi lascio il mondo intero, andate avanti a divorarlo, è tutto vostro e dei vostri figli, divertitevi, massacratevi, soffrite, lottate, evitatevi le cose che vi servono, punitevi le cose che vi piacciono, mettetevi le catene che odiate, credete nelle cose dite, fate quello che volete.
Qualsiasi cosa.

Quindi alla fine quelli con la cannetta chiedono solo di essere lasciati in pace a sognare, ma alle scimmie nemmeno quello va bene: devi buttarti anche tu nella mischia ed azzuffarti per le noccioline come gli altri. O almeno fare finta.

Le scimmie non hanno grande spirito d'osservazione, sono abituate a seguire solo le cose grosse, luminose e lampeggianti, girano in tondo nello stesso girone da sempre e si illudono di poterne uscire alla grande. Pensano che il problema sia la cannetta, e ti dicono: "Allora, la vuoi spegnere o no? Guarda quante cose ci sono da sistemare nel mondo!"






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