Hai bisogno di certezze?


Immagina di avere in mano una bella mela viola a strisce orizzontali gialle.

So che non esistono mele viola a strisce orizzontali gialle, lo so bene, ma tu immagina di averla in mano e di rigirarla, ammirandone ogni lato; immagina quel suo profumo dolce, la pelle liscia e lucida.
Fatto?

Ok, dimenticala.
Fatto?




No, non hai dimenticato la mela viola a strisce orizzontali gialle, perché io ti ho modificato fisicamente ed irreversibilmente: scrivendo qui in questo momento e venendo letto da te nel tuo adesso e nel luogo in cui ti trovi, io ti ho trasmesso un'immagine attraverso dei simboli associati a concetti che tu conosci ("mela", "viola", etc), e questa immagine ha prodotto cambiamenti fisici nel tuo cervello, molti neuroni hanno stabilito nuove sinapsi, e questo è irreversibile. Non puoi cancellare quel ricordo, e se ci provi non farai altro che rinforzarlo, perché più pensi alla mela viola a strisce gialle, più essa si fissa nella tua mente (e io sono un bastardo perché continuo a ripeterti mela viola a strisce gialle - mela viola a strisce gialle - mela viola a strisce gialle!!!).

Per quanti sforzi io faccia, comunque, ho una potenza molto limitata: sono solo un povero blogger che tu leggi per caso o per diletto, sei grande e vaccinato, e la situazione è sotto il tuo controllo.
Sarebbe una questione ben diversa se tu non sapessi bene da dove arriva una certa informazione, se fosse diversa la fonte (ad esempio se provenisse da una persona alla quale tu dai molto credito), se fosse diversa l'informazione in sé o se toccasse argomenti più sensibili, se tu non fossi in uno stato di totale veglia e controllo e soprattutto se tu non fossi grande e vaccinato ma magari bambino.

La mente di un bambino (di te bambino) è (era) una tela bianca. Attenzione: non sto dicendo che quel bambino non abbia un suo carattere, sue inclinazioni e dei comportamenti istintivi, innati. Dico solo che, in merito alla struttura logica attraverso cui vedere il mondo e alle reazioni pensate a date situazioni, non c'è "software" in quella mente, nulla è ancora stato installato.
La mente di un bambino è vergine, e lui ha curiosità, onestà, non ha tabù, vede e percepisce cose che agli adulti sfuggono, e una cosa che è importante mettere a fuoco è che tutte quelle capacità, quell'universalità e quella sensibilità non calano per natura durante la crescita, ma vengono sostituite dal "software" installato durante l'educazione, che rimpiazza la sua visione chiara e piena della realtà con una struttura di contenimento che gli fornirà risposte automatiche e condivisibili per ogni situazione comune nel nostro tempo e nella nostra area geografica; informazioni di ogni tipo, dai più minuti dettagli del comportamento ad un intero piano di vita, concetti di cose che non esistono nella realtà tangibile, oltre ad una serie enorme di risposte automatiche alla maggior parte delle questioni più comuni e/o spinose dell'esistenza; potremmo dire una struttura del mondo, una via ben tracciata per la vita e tutte le risposte a tutte le possibili ipotesi di deviazione.

Il "software" viene installato in vari modi, ma essenzialmente si tratta di cose che vengono dette e ripetute fin da prima che sia in grado di capirle, e in parte arrivano attraverso la dimensione umana che lui osserva nel mondo che inizia a scoprire.

Il risultato è una mente piena di voci.
Le voci sono frammenti di "registrazione" nel nostro cervello, attaccati ai relativi punti chiave; il solo pensiero di un certo argomento o situazione fa partire la riproduzione delle registrazioni, e noi chiamiamo queste voci registrate i nostri pensieri, le nostre idee, le nostre opinioni.

Sbagliato.

Non sono i tuoi pensieri. Sono le chiacchiere di tutta la gente che hai avuto intorno, i messaggi della TV, dei cartelloni pubblicitari, le parole della nonna (buonanima) che pescavano a loro volta da una cultura contadina vecchia di secoli, e così via. Ma le persone che hai avuto intorno stavano solo mettendo in riproduzione le loro registrazioni, quindi di che cosa stiamo parlando?




Parliamo della Libertà.
Parliamo del Potere.
Parliamo del giudizio altrui attraverso la nostra stessa mente che continuamente ci giudica e ci trova colpevoli o manchevoli, parliamo di tutto ciò che continuiamo a non sapere al di sotto di tutte le voci che sentenziano le loro certezze, parliamo delle etichette che ci mettiamo addosso da soli per definirci, per sentirci più reali, per essere dei bravi bambini; parliamo di una gabbia per criceti mentale in cui viviamo, correndo a perdifiato in una ruota e ripetendoci IO SONO LIBERO! ...perché così mi hanno detto.

Sarai libero quando interromperai un compunto discorso del Presidente della Repubblica avvicinandoti al suo podio, mettendogli una mano sulla spalla e dicendogli: "Dai, smettila. Andiamo a farci una birra."

Se tu fossi libero non ci sarebbe alcun presidente della repubblica, alcun papa, alcun amministratore delegato; quei personaggi siederebbero accanto a te in treno e farebbero la tua stessa fatica per vivere; ma in un mondo così vivere sarebbe molto meno faticoso.
La maggior parte delle registrazioni nella nostra mente serve a farci stare in una carreggiata. Sono norme.
Le norme servono all'ordine, l'ordine serve al controllo, il controllo serve al Potere.

Ma a me qui non interessa parlarti di politica o cose simili, mi interessa parlarti di te.
Mi interessa dirti che tutte le voci che senti nella tua testa e che scambi per pensieri tuoi sono solo ombre, echi, fantasmi, che ora sono in compagnia di una mela viola a strisce orizzontali gialle.
La maggior parte delle idee sul mondo e sulla vita che abitano la tua testa sono cose che non esistono, come la mia mela, e il fatto che tanta gente ne parli come di cose vere non dimostra niente: qualche secolo fa tutti sapevano che la Terra era piatta, eppure era falso. Il castello di cose invisibili che compongono la struttura del mondo a cui tu pieghi la tua vita non esiste; se distruggi quel castello immaginario comincerai a piegare il mondo a te.

Il giorno in cui riuscirai a far tacere le voci tu sarai libero.

Non è facile, e spiegavo all'inizio il perché, ma il cervello è una macchina complessa, e c'è sempre qualche trucco. Il primo passo può essere prendere l'abitudine di rispondere sistematicamente con un affettuoso mavaaaffanculo! tutte le volte che una voce parte nella tua testa per dirti di fare questo o - soprattutto - di non fare quello perché altrimenti anatema e dannazione a te!
Il secondo passo è scoprire che sotto a tutta quella massa di voci, in una scatola vetusta e impolverata con l'etichetta "FOLLIA!!!" c'è quello che sei veramente, con i tuoi desideri, i tuoi sogni, le tue aspirazioni e tutti gli strumenti per realizzarli.
Il terzo passo è comprendere che hai una vita, una soltanto, ed è la tua unica occasione per aprire quella scatola.

Ho sintetizzato molto, l'argomento è di una vastità spropositata e potrebbe riempire molti libri, ma io avevo solo una serata per buttare giù due righe e mezza boccia di vino rosso fermo, quindi accontentati e, se ti interessa, indaga ulteriormente.


Io attualmente vivo senza TV (nel senso che non c'è un televisore in casa mia), senza radio, senza automobile, sto sviluppando una certa allergia a Facebook, parlo molto con le persone ma dedico altrettanto tempo al silenzio; mi sono conquistato il silenzio nella mia mente, e ora gli unici pensieri che la abitano sono i miei, certificati e garantiti, e riguardano la realtà: ciò che si tocca, si vede, si respira, come la Terra, le piante, il cielo e le stelle. Non c'è passato né futuro: essi non sono problemi miei, qui, ora. Potrei essere morto domani, e non fa differenza.

Su qualunque cosa per cui senti la paura risalirti la schiena e la mente fino ad afferrarti la gola, per cui corri a cercare conforto nelle voci, nelle persone, nella TV, nella folla, nello shopping, nelle norme, sappi che il problema non è ciò che ti spaventa, ma il fatto che tu ci pensi e hai quella reazione, che ti induce a fare scelte che non faresti, giorno dopo giorno, una sopra l'altra, fino a costruire una vita intera che, oltre a non renderti felice, perché non ti rispecchia, è la gabbia con la ruota entro cui corri fino alla morte senza mai esserti mosso di un millimetro.

Volevi certezze, e hai trovato le catene.

Forse avresti fatto meglio ad avventurarti nel tuo bosco buio e scoprire con i tuoi occhi che cosa c'era nel mondo incantato che ci circonda, che cosa si nascondeva dietro alle figure di cartapesta che ti hanno messo davanti fin da quando eri in culla.

Ciò che faccio io qui nel blog spesso (avevo scritto sesso... ops!) pare composto di affermazioni nette e sicure, ma ad un'osservazione più attenta è solo smontare le figure di cartapesta, grandi mazzate sulle figure di cartapesta, perché esse servono solo a spegnerci la Vita trasformandola in vita, o sopravvivenza, nascondendoci il vero spettacolo dell'esistenza.
Non esistono certezze, su niente di niente. Ma niente proprio. E questo è tutto ciò che sappiamo (parola delle più grandi menti della Storia).

Rassegnati.


Il silenzio è meglio delle stronzate.

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