Knock-out game




Il Corriere della Sera - il quotidiano della BCE e dei Poteri Forti - ci dà un bell'esempio di come si mantiene il Potere, e ci offre anche lo spunto per una riflessione su certe dinamiche delle moderne società.

Questi sono i link agli articoli correlati:
» Knockout game - gioco folle
» Ubriaco uccide a pugni cameriere
» Knockout game - allarme in tutta Italia


» mantenere il Potere generando paura e insicurezza

E' da qualche tempo che il Corriere - da solo per quanto ho visto - sta facendo una bella campagna pubblicitaria allo Knock-out game. Con orgoglio e trepidazione lancia la proposta di una bella serie: "prima vittima in Italia?". Negli USA se ne contano già addirittura - tieniti forte! - TRE. Così dicono.

In Italia solo per gli incidenti stradali i morti sono oltre 5.000 ogni anno. Questo per dire che, anche ammesso che questa moda esista e si diffonda, il numero di morti è irrisorio, e strombazzandola in giro di certo non si fa che peggiorare le cose, senza ottenere nulla di buono. Queste cose dovrebbero semplicemente essere ignorate abbandonandole nel bidone delle fatalità; questa sarebbe la cosa più sensata ed intelligente da fare.

A meno che l'intento sia diverso.


Il Corriere ovviamente sa benissimo che per far diffondere una moda bisogna pubblicizzarla, e in questo si prodiga con impegno sbattendola addirittura in prima pagina. In questo modo ottiene due cose:

1) recluta candidati che sposino la moda;

2) diffonde il terrore tra i lettori in modo che chiedano più controlli, più restrizioni, più istituzioni, più Stato, più Potere, più Corriere.




Devi avere paura ad uscire di casa, paura a far uscire i tuoi figli, devi stare barricato dentro davanti alla TV così ti programmiamo per bene. Abbi paura in particolare dei giovani, non parlarci, giragli alla larga: il Mostro potrebbe essere chiunque! Puoi fidarti solo di Noi, i tuoi media preferiti, i tuoi Poteri preferiti, e Noi ci preoccupiamo per te, abbiamo cura di te, però devi esserci fedele.

I giovani sono gli elementi più freschi, moderni e creativi della società, non sono ancora stati piegati dal Sistema, sono coloro che oggi portano le migliori istanze per rovesciare lo status quo, quindi è bene che siano considerati stupidi, anzi pazzi, e che vengano inibiti in ogni modo; in particolare non devi ascoltare quello che hanno da dire, non si sa mai che poi ti convincono.

Piegati, chiuditi, barricati, e trema. Noi ti amiamo quando sei così.


» mode violente come rottura della Gabbia

Resta comunque il fatto che di tanto in tanto mode violente e pericolose si diffondono in certe frange di casi-limite specialmente giovanili, e hanno sempre una peculiarità, un carattere in comune: la casualità della Morte. Che si tratti del Knock-out game, dei massi lanciati dal cavalcavia, del saltare da un balcone all'altro, l'elemento roulette russa è sempre presente, che sia su un passante o su se stessi.

Questi giochi sono una caratteristica del nostro tempo ed esistono soprattutto per due ragioni:

1) perché i media le fanno - intenzionalmente - diffondere a macchia d'olio scovando tra milioni di persone i soggetti-limite sensibili all'idea;

2) perché i nostri tempi forniscono un tipo di pressione culturale che non c'era una volta e che costituisce la Gabbia che questi soggetti vogliono rompere.

La Gabbia in questione è l'idea che tutto si possa curare e che tutto il disordine del mondo si possa e si debba ricondurre all'ordine; la Gabbia è anche la nostra rimozione culturale dell'idea della Morte. Il primo aspetto è ciò che interessa al Potere perché andare verso l'ordine significa stringere le maglie del controllo sui cittadini fino a rendere ognuno un sorvegliato speciale che deve stare nelle regole. Il secondo aspetto, il terrore della Morte che proviene dalla strategia della rimozione, è ciò che fa sì che le persone accettino regole sempre più restrittive da parte del Potere nell'illusione di poterLe sfuggire.

Solo qualche decennio fa, quando la Morte era qualcosa di molto più presente nella Vita delle persone e quindi era più accettata come componente dell'esistenza, questi giochi non avevano terreno su cui svilupparsi. Oggi invece la zuccherosa idiozia, la mancanza di consapevolezza che deriva dal tentativo di ignorare tutto ciò che non è luminosamente gradevole, genera come rinculo in alcuni soggetti proprio l'irrefrenabile tentazione di affondare il dito esattamente in quel punto, perché - più o meno consapevolmente - hanno capito che la Rivoluzione ha a che fare con quella gobba sotto il tappeto della società: dai la Morte a caso e avrai generato il massimo disordine, il massimo panico, il massimo terrore.

Ovviamente questo meccanismo è ben noto ai padroni dei media, e infatti lo applicano con impegno, avendo solo l'accortezza di mettere tutto sul conto di giovani stupidi e violenti, che forse nemmeno esistono: i filmatini che ti mostrano potrebbero benissimo essere stati girati da zelanti agenti della NSA, che cos'è che non si può fare oggi con le immagini? Bel dubbio, eh?





» conclusioni

Il più importante lavoro culturale che abbiamo da fare è tornare a parlare con la Morte, smettere di fare i separati in casa, perché tanto Lei è lì che ci aspetta tutti alla fine del percorso, in un qualunque momento tra adesso e qualche decennio.

Questo significa che, ad esempio, rispetto a questi problemi dei giochini violenti la nostra reazione deve essere - oltre a capire che i media giocano un grosso ruolo per gli interessi dei loro padroni - esattamente niente: indifferenza totale. Non hanno soluzione, non possono essere prevenuti se non stroncando i media che ne promuovono la diffusione, e ci forniscono uno dei tanti spunti per riflettere sulla nostra caducità come componente costitutiva, radicale ed ineludibile dell'esistenza. Se accetti la Vita devi accettare la Morte.

E farci pace.


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