La risposta (sbagliata) del cuore




Ludovica chiede, e Maria le risponde su laStampa, una domanda e una risposta (sbagliata) nella posta del cuore.




Odio dovertelo dire, ma se non clicchi e leggi l'articolo nel link qui sopra non capirai quanto segue. Comunque la si rigiri, da istituzioni e media arriva sempre la stessa risposta: fai un figlio che ti passa. È la stessa risposta che ricevono le vacche nelle stalle, e ha dietro le stesse solide motivazioni.

Facciamo così: rispondo io a tutt'e due, prima a Ludovica, poi a Maria sulla sua risposta.


@Ludovica

Cara Ludovica, non c'è niente di sbagliato in come ti senti. Il fatto che la gente attorno sembri più entusiasta è l'effetto di quel divieto di negatività che, come noti alla fine della tua lettera, affligge il nostro tempo come un cancro a forma di smile ebete.

Quello che percepisci è normale a 40 anni: finisce la spinta fisiologica della giovinezza e vedi la desolazione del paesaggio per quel che è, la vita nel suo nonsense. Per quanto ne sa la Natura, a 40 anni ormai hai fatto quel che dovevi: ti sei ricavata il tuo posto al sole, hai sfornato qualche cucciolo e l'hai cresciuto abbastanza da cavarsela in qualche maniera. Compito esaurito, non servi più, sei come una cimice all'arrivo dell'inverno. L'energia cala, l'entusiasmo gratuito si spegne, il paesaggio ti si rivela per quel che è: il senso della vita è solo ripetere sé stessa, per nessun motivo e verso nessuna destinazione, è solo che è fatta così. Se non fosse fatta così non ci sarebbe, e nessuno avrebbe il problema.

Ti consiglierei, invece di fare domande alle istituzioni (preti, politici o giornalisti) che hanno come unico fine il mandare avanti la fattoria in cui la mandria umana è allevata, di rivolgerti a persone più qualificate e soprattutto già morte, che quindi non hanno interessi particolari nelle tue scelte. Chiedi a Schopenhauer, a Spinoza, a Nietzsche, a Buddha, a Lao-Tzu o tanti altri. Chiedi a National Geographic channel, chiedilo ai ragnetti negli angoli nascosti del tuo soggiorno o nelle tue fioriere. Chiedilo all'hamburger nel tuo piatto.

Insomma: non c'è niente di sbagliato in quel che vedi o senti; se ti sembra sbagliato è perché l'intera società raggira sé stessa dicendosi che ogni cosa gronda significato ed entusiasmo, e sorvola su fattarelli come quel 20% di italiani sotto anti-depressivi e tanti altri similari dettagliucci.

Tra l'altro, se ti senti così a 40 anni, pensa a come ti sentirai a 60. Mettiti il cuore in pace, è tutto normalissimo: stai scoprendo l'inganno di Madre Natura e la farsa di questa società.

In gamba, ti auguro una serena decadenza.




@Maria

Uh, che atmosfera di rimprovero! C'è sempre chi sta peggio, certamente, anzi, non c'è limite al peggio, e ognuno dovrebbe gioire di non essere proprio l'ultimo in classifica, schiacciato sotto il peso di tutti gli altri, sul fondo del barile. Ognuno, tranne il fortunato che è effettivamente in quella posizione, chiaramente.

Dici a Ludovica che le questioni che solleva sono "problemi che non esistono", e pensi che tanto basti per annichilire il Nichilismo? Negarlo, scacciarlo distrattamente come si scaccia una mosca?

Mia cara, il Nichilismo non è una mosca, il Nichilismo ti si mangia in un sol boccone intera, vestita e con tutta la tua supponenza, nella stessa boccata in cui inghiotte altre migliaia di glissatrici come te.

Il Nichilismo è una balena e tu sei plancton.

Ma la cosa più irritante è quell'idea suggerita di evitare il nonsense della propria esistenza rifilando l'esistenza a qualcun altro, così da propagare il problema senza fine, per puro egoismo.

Pensa che bello sapere di essere al mondo a godersi il vuoto della vita solo per riempire il vuoto della vita dei propri genitori...

Non sarebbe meglio guardare la realtà in faccia, come fa Ludovica, e porre fine a tutta la faccenda, senza scaricarne il peso su qualcun altro?

Tra l'altro, allevare un figlio non è una cosa "più importante", non è importante affatto, e se non te ne rendi conto può essere soltanto perché scegli di non vedere parecchie cose, a partire dal fatto che ogni neonato è già morto, è solo questione di tempo, e probabilmente morirà di cancro, dopo una vita passata a lottare per esattamente niente (eccetto mettere al mondo qualcun altro ancora per dare un senso alla propria vita, e così via fino all'estinzione umana).

Affronta la realtà, Maria, e diventa Estinzionista anche tu.





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