Il mio Ego e il Blog




Ogni tanto faccio anch'io una verifica interna, un esame di coscienza: parlo di Ego, ma quanto Ego c'è nel mio parlare di Ego e di tutto il resto?

Immagino sia qualcosa che si chiedono occasionalmente anche altri che dovessero incappare nei miei deliri.

Usare i termini deliri o sproloqui per indicare le mie sbrodolate - aggiungi sbrodolate alla lista precedente - è uno dei miei esercizi anti-Ego. Auto-ironia, se vuoi, anche questa è un grande esercizio. Ripetere che la Saggezza tace per alludere al fatto che potrei anche non scrivere niente e non cambierebbe niente, altra cosa utile, per me soprattutto che del Silenzio della Saggezza sono un convinto sostenitore.




D'altra parte il mondo è pieno di gente che urla la propria Verità in tutti i megafoni che trova, per cui il mio umile blog, dove arrivi se vuoi e che non ti viene a bussare a casa mentre fai la doccia o ti stai masturbando felice, è un medium molto poco invasivo e lo considero pertanto umile, modesto e quindi tollerabile.

Al di là di questo mi attribuisco molto poco merito - se qualche merito c'è - per le ipotetiche riflessioni valide che dovessi aver partorito o partorirò, perché sono pienamente consapevole del fatto che provengono in larghissima parte da ciò che ho vissuto, visto, letto e ascoltato, al massimo il mio merito è l'aver lasciato che si formassero interconnessioni tra le informazioni e il produrre costantemente output per trasferire alcune di queste in un medium relativamente stabile, dove siano accessibili ad altri interessati e forse, in un futuro non lontano, a qualche intelligenza artificiale che potrebbe esplorare lo scibile umano in Rete per rappresentarsi la nostra realtà nel modo più completo possibile.




Io stesso, come entità psico-fisica, ho l'idea di essere come chiunque un'apertura tra due dimensioni, una materiale e l'altra spirituale (in mancanza di un termine migliore), quindi un buco più che qualcosa, un passaggio più che qualcuno, un mezzo più che un fine. Questo, se letto male, può apparire messianico, ma un Messia inteso come una grande personalità è una lettura egoica di qualcuno che spesso fa una brutta fine, e non ho tali aspirazioni, lo garantisco!

Dico mezzo per alludere al fatto che spesso ho la sensazione di non essere l'autore di alcune delle mie sparate - aggiungi alla lista - e alla mia idea che esista, in questa fantomatica iperdimensione non-fisica di cui ogni organismo sarebbe manifestazione, un campo di informazione e intenzione che va al di là del singolo individuo e probabilmente li interconnette tutti - non solo gli umani, tutti-tutti. 

Dico fantomatica ma in Natura ce ne sono molteplici manifestazioni, nel senso che molte cose non si spiegano diversamente da così quando migliaia o milioni di individui hanno comportamenti che sono replicabili in simulazione solo ammettendo che i singoli individui obbediscano ad un campo cognitivo condiviso, perché il comportamento individuale non può produrre quei risultati. Non può significa che non si riesce a riprodurre quell'effetto agendo sui comportamenti individuali.

The OverMind, dicono gli anglofoni.




La Sovra-Mente è la mente della biologia, la mente dell'Universo, la mente di Dio, ed è qualcosa che puoi ascoltare quando metti a dormire la tua mente locale, quella legata al tuo essere un singolo individuo, con una certa faccia, un certo nome e un certo estratto conto, in una parola: un Ego.

Ecco quindi la mia risposta al quesito sul mio Ego.

Quanto guadagno dal blog?
Zero.

Quanto ritorno ho dal blog?
Probabilmente molti mi pensano matto, alcuni un buon conoscitore della grammatica, altri forse qualcosa di più, ma non andiamo molto oltre questo.

Che aspettative ho dal blog?
Dire la mia (se è mia), incontrare qualcuno che mi dice che la lettura gli ha dato qualcosa di utile, di buono, di bello. Sarei spaventato da un'improvvisa esplosione di lettori - cosa infinitamente improbabile - perché è così che si inizia per poi finire sulla croce, e come ho detto non ho di queste fregole. Sarebbe bello vedere diffondere delle idee, nel senso di vederle riprese da altri e rimbalzate altrove, ma anche no. Del resto rimbalzare idee è anche quello che faccio io.




Penso che le idee siano come degli organismi in un ecosistema: non è questione di personalità del mittente o di volume di emissione, è questione di performance nell'aderire all'ambiente; le buone idee si difendono da sole e il loro successo è segnalato dalla proliferazione. Non conta la bocca da cui escono, contano le orecchie in cui entrano e il lavoro che svolgono nel relativo cervello; se poi escono di nuovo da quella nuova bocca, il ciclo è completo e la giostra universale va avanti con i suoi ecosistemi frattali: gli organismi tra gli organismi, le specie tra le specie, le civiltà tra le civiltà e le idee tra le idee.

Noi individui appariamo e ci dissolviamo, e questa è un'altra grande verità anti-Ego.





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