Grammar Nazi




Il Grammar Nazi è il Nazista della Grammatica, cioè colui che fa discriminazioni razziali sulla base dell'uso della grammatica, e in generale si dimostra estremamente intollerante verso la deviazione dalle regole. Se io sarei uno di cost'oro mi ponessi seri dubbi sul mio e cuilibrio mentale, ma qualche conclusione di sapore razzista in effetti a volte è ardua da evitare, per via dell'osservazione di altre caratteristiche spesso concomitanti.




Per quanto mi concerne, di strafalcioni ne avrò piazzati qua e là, ma nel corso del tempo ho raffinato via via la mia scrittura, studiando accenti, preposizioni, casi particolari e unicità come soqquadro. Tuttavia ogni tanto ancora qualche dubbio mi morde le chiappe, come la grafia di be', che ho sempre scritto così anziché nella più comune forma beh, in quanto troncamento di bene/ebbene, e ora verifico che la Treccani mi dà ragione (nota l'accento su - verbo dare, terza persona singolare, indicativo presente - che distingue da da - preposizione - e da', troncamento dell'imperativo dai). Linciaggio scampato!


Ascrivo questa mia attenzione non tanto ad un perfezionismo peloso da aspirante razzista quanto al mio sospetto ascendente Vergine; ma per i Rational Nazi qui lo nego, in quanto l'Astrologia è presunta superstizione, anche se la Quantistica di Bohm torna a darmi manforte, dimostrando che l'imprevedibilità delle particelle e il loro entanglement sono da ricondurre ad un'interconnessione universale iperdimensionale, che rende questi Rational Nazi solo dei poveri di Spirito. Il problema, a questo punto, è che loro non raccolgono l'offesa perché per loro Spirito è un termine vuoto di significato, non hanno ancora fatto in tempo ad indagare Bohm: hanno altro da fare, di molto più concreto. Terra-terra.




Comunque poco fa curiosavo un'interpretazione del monolite di 2001 - Odissea nello spazio, era un bell'articolo e l'analisi non stupida. Poi passo ai commenti, che stanno diventando una piccola passione passeggera, e questi si sono rivelati come al solito uno spaccato di varia umanità che pare dare ragione ai Grammar Nazi, ma al punto che perfino loro peccano per difetto nel definirsi Grammar Nazi, perché il problema ad un certo livello non è più nemmeno il congiuntivo, è la semantica. Che manca.




Riflettevo: uno che chiude ogni frase con,,,,....., magari sta prendendo la metro di corsa con le borse della spesa, sii flessibile. Però è possibile che stia prendendo la metro con la spesa mentre legge un'interpretazione di 2001 - Odissea nello spazio e commenta pure?

E la punteggiatura è il meno, il problema è quando ti trovi davanti quei papiri di cubismo fraseologico che incrociano in maniera apparentemente casuale coordinazione di numero, genere e ruoli logici delle parole in costruzioni del tutto oscure, da cui spiccano come cristalli delle keyword di alternativismo intellettuale, che ti fanno quasi vergognare di aver mai osato contraddire il Corriere su alcunché, solo per il fatto che qualcuno potrebbe mischiarti con costui.

Infine il colpo di grazia: lo strato a metà strada tra i corretti-gentili e i cubisti semantici è quello degli aggressivi con la Verità in pugno, che hanno da dispensare tanta Verità quanta punteggiatura!!1!!1.,..,,h...,,,




Io, come il buon vecchio Cristoforo Colombo, sono fermamente convinto che la realtà sia capace di sorpassare la più ardita immaginazione, e che ci possa essere quindi qualche spiegazione sensata per tutto questo, che io non riesco ad immaginare. Ma, vista così la situazione, quando Grillo dice "Uno vale Uno" - che lì per lì pare una buona idea, se riferita ai privilegi della Casta - viene da rispondergli: "Eh, no, cazzo. Grillo!".



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