Attori e spettatori




La vita è un'occasione?

Penso che molti risponderebbero di sì, ma la domanda immediatamente successiva sarebbe: un'occasione di far che? e a questo punto le risposte sarebbero le più disparate, insieme ai silenzi di riflessione.

Tra i tanti temi sfiorati nell'ultimo periodo c'è quello del Modello Classico di vita, la sequenza [studilavorocasamatrimoniofigli], e la resistenza opposta dalla società a chi vi si sottrae. Questa resistenza è ciò che porta a vedere tutto questo come un circolo vizioso privo di libertà reale, perché arrivi al mondo come sottoprodotto dell'egoismo/automatismo dei tuoi, poi te la devi cavare come ti riesce e comunque devi ripetere la loro stessa vita. Ah: e sorridi intanto!

Alla luce di questo non sembra che la vita sia un'occasione, sembra più un incidente di percorso, in ogni caso è un giro di ruota che non prevede variazioni e, una volta finito, hai fatto solo il tuo dovere quindi ecco la tua pacca sulla bara, e voialtri accendete il forno che ce n'è un altro che va in fumo.




A meno che.

Dalla prospettiva di un outsider (= uno che sta fuori) il panorama potrebbe essere diverso. Potremmo dire che la vita è davvero un'occasione, puoi davvero essere un attore anziché uno spettatore, puoi davvero essere un autore anziché una comparsa, ma sta a te. Se non vuoi giocare sul serio c'è un programma di default, è quello che viene fornito a tutti come dotazione di partenza, giusto per non lasciarli lì a bighellonare in giro stupiti e senza una direzione. Il programma di default fa più o meno così:

Vedi c'è Dio che ha creato tutto e che ti ama se tu fai quello che vuole lui, poi gli uomini si sono dati un ordine su cui sono tutti d'accordo - compreso Dio - e quindi [studilavorocasamatrimoniofigli™].

Se ti accontenti così, quello basta. Se non ti accontenti c'è il BigBang e il Nichilismo. Se ancora non ti funziona sei un outsider, cioè sei per conto tuo bello, divertiti! Ma non spaventare quelli al programma di default!




Spaventare? Ah, sì: la Paura. La Paura è responsabile di quasi tutto nel mondo umano, ed è certamente responsabile dell'incredibile percentuale di adesione al programma di default. Però se non fosse così saremmo pieni di giocolieri, sarebbe il pubblico a scarseggiare.

E comunque qualche giocoliere ci vuole: ti immagini un mondo in cui, mentre tu ti giochi la tua Grande Occasione con [studilavorocasamatrimoniofigli™], non c'è nessuno che gira film, nessuno che sale sul palco di Zelig, nessuno che scrive libri, dipinge murales, si lancia dalla stratosfera, si immerge nella fossa delle Marianne?

Allora sì che diresti: ma che senso ha?




Così arriviamo al paradosso per cui il sottoscritto, che dedica ogni suo giorno a smantellare il programma di default, in realtà contribuisce a tenerlo in piedi! E in effetti, se provo ad immaginare il mio ruolo, mi vedo come un giocoliere che ha messo due cassette della frutta a mo' di palco nell'erba appena fuori dal teatro principale, e si è messo a far roteare e volteggiare le sue palle psichedeliche per intrattenere gli spettatori di passaggio. Il numero forte è quando lancio queste palle surreali verso il teatro principale e queste in volo si trasformano in pomodori e uova marce, esplodendo sui marmi candidi come fuochi d'artificio. Roba che neanche al CERN!




L'aspetto perverso del programma di default è che te lo fanno percepire come un must, per cui tanti tra i pochi che vorrebbero anche fare altro vivono sempre nel campo gravitazionale di questo Buco Bianco, vivono nell'idea che devono sbrigarsi a vivere perché non possono sottrarsi troppo a lungo al loro dovere di rientrare nella carreggiata del programma di default, e tutto solo perché non viene presentato come tale: default significa mancanza. Dovrebbero dirti:

se proprio non hai niente di meglio da fare, se proprio non te la vuoi giocare la Grande Occasione, puoi fare questo, cioè tu rinunci al tuo giro da protagonista ma almeno crea altri nuovi potenziali protagonisti.

Non ti funziona meglio vista così?




Cioè: hai la tua Grande Occasione di fare davvero qualcosa, di essere davvero qualcosa, di creare davvero qualcosa, e questo è lo scopo principale della faccenda, è questo che fa la differenza tra un animale come lo stercoraro e un animale come te. Se tu te la giochi l'Universo è felice, perché grazie alla tua follia il Gioco comincia ad avere senso! Altrimenti rinuncia pure, ma almeno dai un altro giro alla ruota, che magari il prossimo avrà più verve di te!

A me funziona. Vista così ha un senso. Mi torna in mente la frase di McKenna: "...la Cultura è un test di intelligenza: se credi che quella sia la realtà, hai fallito il test." e rende anche giustizia alla mia non-riproduzione. Su questo tema, tra l'altro, c'è un pensiero che mi frulla da qualche tempo, ha un aspetto inquietante ma mi suona in qualche modo corretto: "Io ho mangiato i miei figli."




Per qualche ragione, tra aspetto fisico ed energia, molti strabuzzano gli occhi quando rivelo la mia età, e non uso né farmaci né prodotti di alcun tipo, mi lavo con la saponetta ed è finita lì. Come è possibile? Magari è culo, magari è che avendo deciso di chiudere la mia linea biologica in me, quell'Energia che avrebbe potuto diventare qualcun altro è rimasta in me, quella voglia di giocare, di fare, di dire, di cercare si è riavvolta sul flusso principale e ora sta esprimendosi non nella forma di [altra persona] ma nella forma di adulto che appare agli altri con 10 anni di meno.

Al di là delle discussioni sul Ne vale la pena? e il rammarico di tutti per la mia non-riproduzione, io posso garantire che la prospettiva di cui si gode da questa posizione è assolutamente spettacolare, e hai anche il tempo per contemplarla. È veramente come vivere alle porte dell'Apocalisse, perché sai che tu potresti non esserci più anche domani e finito te nulla conterà più. L'aspetto più sorprendente in questo è che a quanto sembra io mi preoccupo del futuro dell'umanità molto più di quanto se ne preoccupino miliardi di genitori! ...ma la Gente Normale™ è strana, si sa.




Se tu diventi uno che decide di giocarsi la Grande Occasione, quindi usi l'energia della tua vita per viverla anziché per crearne altre nuove, diventi una specie di punto terminale sulla superficie della Storia Biologica della specie. È come se fossi una cellula epiteliale, diventi pelle, diventi ciò che si vede, che esiste grazie a ciò che non si vede, e che è destinato ad esfoliarsi e diventare cibo per gli acari mentre sotto la superficie altri lavorano per mandare avanti un altro che prenderà il tuo posto. Il tuo prossimo, non nel senso di vicino, ma di successivo.

Se la Specie ti ha fatto per essere cellula epiteliale si vede che è giusto così, non se la prendano le altre cellule! Tu puoi essere felice solo come cellula epiteliale, all'organismo-specie serve che tu faccia quello, l'Universo è contento e quindi alla via così.



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