Condizionamento e liberazione




Di recente un amico e lettore mi ha raccontato di una sua esperienza di incontro/scontro con il proprio condizionamento culturale. Lo racconto come lui l'ha raccontato a me, non tanto per i contenuti specifici ma a titolo di esempio.

Lui proviene da un ambiente non-religioso, ma durante la crescita ha assorbito alcuni usi e costumi italiani che oggi ritiene non gli appartengano e non gli siano mai appartenuti, uno di questi era farsi il "segno della croce" entrando in una chiesa, per cui ha deciso di non farlo più. Questo non significa essere irrispettoso: potrebbe esserlo mettersi a gridare o correre in giro, ma il "segno della croce" è una cosa personale che indica una propria identificazione con la figura di Cristo e tutto il resto, e se questa non c'è non ha senso praticare il gesto.

Così, la prima volta in cui ha intenzionalmente impedito a se stesso di eseguire l'automatismo, ha sentito dentro di sé un moto di disagio, come se ci fosse un qualche giudice da qualche parte che avesse battuto il martello, o un arbitro che avesse fischiato.




Lui stesso si è stupito, perché non si aspettava una sensazione del genere, non sapeva di avere dentro il meccanismo che produce quella sensazione. Credeva di essere libero di fare o non fare quello che vuole, soggetto solo al proprio giudizio, invece ha trovato una resistenza dentro di sé che non sapeva di avere. Questo gli ha aperto gli occhi sulla potenza e l'invisibilità del condizionamento che noi qui abbiamo sempre chiamato Programmazione Culturale.

Questo del "segno della croce" è solo un esempio, è un caso che riguardi la religione di queste parti. Il condizionamento non si ferma alla religione ma è così esteso e radicato che è pressoché impossibile vederne i confini, così come è impossibile sradicarlo: arriva tanto in profondità da riguardare ogni aspetto di noi: il modo in cui camminiamo, il tono con cui parliamo - e la lingua stessa, ovviamente - il modo in cui pensiamo, ed è un sistema di repressioni e riflessi automatici in tutti i nostri comportamenti.




Un altro esempio è l'effetto della repressione sessuale nelle donne, che in qualche caso ha creato danni immensi. Conosco almeno un paio di casi in cui la poverina è incapace di avere un rapporto completo al di fuori della scatola mentale di una "relazione ufficiale". Se lo fa, il prezzo è un tremendo cortocircuito di auto-condanna per cui preferisce astenersi con cura. Il prezzo di questa situazione è che ha trascorso sola gran parte della sua vita e lo è tutt'ora, anche perché il mondo è cambiato nel frattempo. Come lei altre donne faticano molto per lasciarsi andare e godere dell'esperienza con la giusta spensieratezza, e altre vivono la stessa condizione in modo ancora più grave.




Io, nello scrivere nel Gregge, ho incontrato tutta una serie di muri successivi: il primo è stato al solo atto di creare il blog anziché tacere come nei 40 anni precedenti, e da lì in avanti ce ne sono stati parecchi altri. Dalla paura di esser preso per matto al violare certe idee mainstream sull'Amore e la Famiglia, poi sulla politica, poi sulla Scienza, poi sulla Religione, poi sul sesso, poi sugli allucinogeni, via via cercando sempre più di togliere il freno a mano, e ci sono voluti alcuni anni per spalancare la diga e vomitare fuori veramente la qualsiasi, trattenendo solo quello che voglio trattenere. E stiamo solo parlando di roba che scrivo e che leggono quattro gatti!




Mi ha sempre stupito e divertito l'incontrare italiani cristianissimi e vedere come non gli appaia strano neanche un po' l'essere così cristiani essendo nati in un paese cristiano, allo stesso modo di un islamico nato in un paese islamico o un buddista nato in un paese buddista. I monogami nascono tutti in paesi monogami e i poligami in paesi poligami.

Parliamo di coincidenze fortuite? O le Verità Assolute hanno comportamenti quantistici? O si tratta di compartimenti stagni, di una vita in fuga dalla logica elementare? Oppure ancora è tutta consapevole apparenza giusto per stare con gli altri, una recita teatrale tra attori che conoscono solo quella parte?




I meccanismi con cui il condizionamento si forma si intuiscono facilmente: vanno dalla più basilare impostazione del gruppo sociale di provenienza, alla sQuola, alla TV, alle altre persone in senso più generale. Il condizionamento si installa e fa leva sulla Paura, sulla sfera dell'accettazione sociale, sul senso di identità.

Diventa un sistema di controllo interno a cui l'animale fa costantemente riferimento in automatico per garantirsi una navigazione tranquilla nell'ambiente, per cui il risultato generale è che si forma un Giudice interiore che controlla istante per istante che l'animale si stia comportando "bene" e, se non lo fa, picchia il martello.




Di norma consideriamo il Giudice un'autorità sacra, pensiamo di essere il nostro Giudice, e odiamo quando l'animale vuole cose diverse da quelle che il Giudice è disposto ad ammettere. Molti conflitti nascono da questa divergenza tra gli istinti dell'animale, le intuizioni della Mente e le direttive del Giudice.

È un momento particolare, quindi, quello in cui nella vita ti capita di cominciare a vedere il Giudice non più come il tuo buon senso, ma come una struttura aliena che ti è stata installata da altri e che vuole farti comportare in un modo che non corrisponde al percorso della tua evoluzione. Dipenderà dal carattere, ma è una situazione che può farti andare in bestia! A me certamente ha fatto quell'effetto, e parte dei contenuti storici del blog sono proprio il mio sistematico smantellare ogni cazzata che mi sono trovato pre-installata nel software, ben sapendo che tante cose non sono eliminabili veramente, o perché non sono nemmeno visibili o perché in ogni caso l'ambiente sociale non permette di manifestare pacificamente certe liberazioni: ti conviene comunque mettere i pantaloni per portare fuori la spazzatura, anche se ci sono 40° all'ombra e in casa stai nudo.

Potresti certamente innescare una guerra di diritto sulla questione, ma difficilmente la spunteresti e poi a che pro tanto sbattimento? Di Don Chisciotte ne basta uno.




Però su tante altre cose le barriere che il Giudice ti impone vanno a tuo danno e non è così donchisciottesco farle saltare, sono solo delle limitazioni interne che ti tengono represso ed inespresso attraverso paure sproporzionate al reale impatto dell'abbatterle, e quando ti accorgi che sono muri emozionali, mentali, che paiono insormontabili prima di sfondarli ma si rivelano fatti di fumo una volta che ci sei passato attraverso, allora puoi cominciare a fare un'utile ristrutturazione interna.




Ci saranno proteste, stanne certo, ci sarà qualcuno che dovrà essere selezionato fuori dal tuo panorama sociale per ragioni di isteria incontrollata, ma sono pulizie che fai una volta e poi non ci pensi più. Devi avere compassione più che arrabbiarti: chi esige il consenso degli altri non è sicuro delle sue stesse ricette, come gli evangelizzatori religiosi e in generale tutti quelli che hanno operato le proprie scelte di vita solo sulla base di quello che facevano i vicini. Sono tutti vittime del Giudice, dell'imperativo COPIA!

Dopo che hai visto che il Giudice è solo un fantoccio meccanico, smontargli le braccia e ficcargli in bocca il martello diventa un piacere sopraffino, e tu sei libero come non avresti mai osato sognare di essere.


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