Autointervista 5 - La Setta dell'intrattenimento




Ma di che cosa stai parlando? L'Uno? Vuoi fondare una setta?

Setta? E di che? Quello che dico è anti-settario per definizione: l'Uno è ad un qualche livello il più ovvio dei concetti - per lo meno esiste come tale - e consiste nell'inclusione assoluta. Setta significa divisione, Uno significa unità.

Sì? Tipo l'ex-quotidiano comunista? Giochi a fare il nuovo Marx?

No. Quella è un'unione di umani e si basa su un paradigma concettuale a livello sociale. Ciò di cui parlo io è su scala cosmica e include una dose di solipsismo, per cui ha solidi tratti dell'individualismo - mi citavi prima l'atomizzazione sociale. Inoltre non è concettuale: anche se noi ne possiamo parlare in termini apparentemente razionali, in realtà stiamo usando il linguaggio per indicare la direzione dell'oggetto, ma non possiamo parlare dell'oggetto in sé, perché più il linguaggio gli si avvicina, più è costretto a piegarsi fino a diventare paradossale. È un altro effetto di confine dell'Ipersfera. Riconosci le frasi profondamente vicine alla Verità perché sono marcate da questo strano sapore di paradosso. Come quando parliamo della necessità della repulsione per controbilanciare l'attrazione.

Se questo diventasse mentalità su larga scala, depotenzierebbe le grandi strutture di potere ma soprattutto le grandi tensioni ideologiche?

A livello sociale potrebbe avere, a seconda della sua diffusione, un effetto rilassante rispetto a certi problemi del mondo moderno e del suo immediato futuro, sui grandi movimenti di interessi e così via. Ma come avrai intuito io non penso in termini di società, considero quel livello una manifestazione superficiale, non un soggetto agente; a me interessa l'individuo, e penso che a livello personale uno sviluppo in questo senso sia più efficiente di molti altri; cioè tu te la cavi meglio a un livello molto profondo, sei più performante anche nei termini di startene tranquillo. E questo può avere un feedback sulle manifestazioni della "società" in generale.

Non ti pare che il mondo sia già abbastanza incasinato com'è? Ti pare così necessario contribuire al macello di idee che sono in giro?

Be', tanto ormai... Una volta che il processo è iniziato puoi solo tentare di tenerlo in pista continuando a fare macello, un po' come l'idea di spruzzare gas refrigeranti nell'atmosfera per contrastare il riscaldamento globale: non ti è bastato fare casino, ora vuoi rimediare facendone dell'altro!

Appunto.

Mah. L'idea è di immettere idee che facciano pulizia delle altre. Dei virus, che anziché installarsi e difendersi, vanno a caccia di altri virus e li risucchiano distruggendoli. Dei virus-BucoNero. Comunque non mi preoccuperei troppo: al di là del discorso evangelizzazione, è più facile vedere la cosa come una questione di sintonia: c'è chi vede una vista simile dalla propria finestra, e si ritrova. Visti i contenuti, non è una cosa così scontata. Puoi vederla anche come una manifestazione della [mente di stormo].

Un'altra delle tue idee strampalate.

No, è conseguente dalle altre. Se la realtà è una specie di boccia di vetro in cui tutto gira, sempre in equilibrio ma spumeggiando di sbilanciamenti tra tutte le dualità e tutti gli elementi, non esistono reali agenti influencer: ogni elemento è un punto arbitrario in uno sviluppo complessivo, unitario.  Cioè tu puoi fare quello che vuoi (libertà) ma quello che vuoi è quello che vuoi perché fa parte di un flusso unitario. Sei, comunque la giri, una cellula in un tentacolo di un polipo, e quello che stai facendo è quello che è logico aspettarsi, coerente e fluido con il contesto.

Ma quindi chi sono io?!

Non esisti.

?!?!

Forse ti suona meglio: sei quello che esiste, nel momento in cui esiste.

Un po' meglio, sì...

Come vedi non c'è scampo per l'Ego a questo punto. Hai scoperto che sei Dio, e contemporaneamente che non esisti. Ricordi che cosa dicevamo delle frasi con il gusto di paradosso?

Sì...

Ti rivelo un piccolo segreto: c'è un po' di gente che sta seguendo questi discorsi attraverso le settimane, e sono sicuro che aspetteranno di inquadrare il punto del discorso. Un E quindi?! Ti pare sensato?

Può darsi.

E ti ricordi che cosa rispondo sistematicamente, io, a quella domanda? È uno dei memi a cui tengo di più, e ha un posto d'onore nella mappa psichica.

Rispondi sempre: ...e quindi un cazzo.

That's it. La Verità Ultima. Da cui l'intrattenimento.

Mi metti l'ansia quando fai così, non ti sopporto quando fai quadrare tutto che sembra quasi magia!

Come se fosse vero?

Maramaldo.

Il punto è che non c'è il punto o, meglio, il punto è tutt'attorno, è il fatto che stiamo facendo quello che stiamo facendo. Tutto è Uno. Non c'è niente da dire ma si può - ripetendosi ad un qualche livello - parlare per sempre. Dimostrazione del fatto che non c'è niente da dire.

Quindi perché stiamo facendo questa inutilissima intervista? E perché qualcuno la legge pure?

Tu hai i tuoi motivi, io i miei, e chi legge i suoi. Ho adottato da qualche tempo una strategia da anemone. Sai, da essere acquatico stupido come un sasso...

Chiarissimo. Sono curioso.

Tu puoi fare il predatore e andare a caccia di quello che vuoi. È una strategia. Ti fai male, fai male ad altri, ti fai una brutta reputazione in giro, però mangi e ci stai dentro. Ah, consumi anche un botto di energia, e sei bellissimo.

Bellissimo come il gambero mantide?

Quello è un cazzo di alieno psicopatico assassino! Una faccia molto interessante dell'Uno, ma capisco che ti turbi pensarlo bello. Eppure è bello. Anzi, divino, tanto quanto una tigre.

E invece la tua strategia dell'organismo stupido come la melma?

È che tu esponi i tuoi tentacoli e offri un certo flavour, poi lasci scorrere la corrente finché qualche pesciolino che gradisce non prende l'abitudine di tornare a trovarti. In effetti avrebbe funzionato ancora meglio l'immagine del fiore, ma forse inconsciamente mi faceva un po' bisex e sono rimasto, da vero macho, tra i predatori, come l'anemone è. O forse non volevo dare ai lettori il ruolo degli insetti. Chi lo sa.

Dubbi cosmici!

Già.

Quindi pesca al traino, chi cojo cojo. Bravo. Che cos'avrebbe questa strategia di interessante?

Ti fai poco male, fai poco male agli altri, hai una buona reputazione, voli basso quindi consumi pochissima energia, quindi campi con poco.

Capito. Però non sei bellissimo.

Eh, certo che no, è parte dello stile. Diciamo che sei un tipo. Il fascino sornione dello svitato, a volte funziona. Ti si affezionano come ad uno strano animale interattivo.

Quindi la sostanza è che non sei tu che scegli le prede?

Tecnicamente non sono prede, perché non c'è predazione. Questa è simbiosi. È un rapporto simbiotico. Puoi usarlo come atteggiamento generale nella vita. Qui io produco un'escrezione psichica nella canonica forma del linguaggio scritto, che veicola memi - unità di informazione - e li espone nella corrente del Web. A questo punto comincia a saltar fuori qualcuno a cui piace il sapore, e il gioco è fatto. Habemus intrattenimentum!

...la tua affezionatissima teoria dell'intrattenimento...

Certo, è uno dei memi più belli che abbia mai partorito!

Come no. La vita è intrattenimentodobbiamo solo riempire il tempo senza scopo, e così via. Giusto?

Diffamatore.

È tutto pubblico.

Hai diffamato con il tono, non con il falso. Le frasi sono vere, è il tono sarcastico che è inappropriato - oltre che poco professionale. Comunque la teoria dell'intrattenimento è un punto cardine anche nella mappa psichica insieme al tempo e al dolore. È un tassello importante quando incominci a toglierti dalla testa che nella vita c'è uno scopo nel futuro. Devi pur sostituire quel driver con un'altra strategia di gestione del tempo, no?

Se lo dici tu...

Esatto, lo dico io. Ti basti come prova.

Ullallà: ho udito la parola del Signore!?

È sempre la parola del Signore, idiota. Soprattutto quando si tace.



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