Leggere attraverso
Mia nonna era convinta che le persone più intelligenti fossero gli avvocati, i medici, gli ingegneri, e non aveva tutti i torti, perché quelle persone vedevano con chiarezza cose che lei non capiva, e non le capiva perché in buona parte non ne conosceva l'architettura né gran parte delle componenti. In effetti, se conosci un argomento, ti è più facile avere intuizione quando ti muovi al suo interno, in altre parole ci vedi dentro cose che gli altri non vedono e, come sappiamo:
Intelligenza = leggere dentro
Con questo, però, si pongono le basi per un tremendo errore.
Si potrebbe pensare che, quindi, basti disporre di informazioni su un argomento per essere intelligenti, e questa è in effetti l'opinione più diffusa, al punto che si può confondere il titolo di studio con la più generale intelligenza, quando la realtà è che le informazioni in sé sono cose morte e inattive senza un qualcosa che le manipola ed impiega in un modo piuttosto che in un altro. Questa facoltà fa la differenza, ad esempio, tra un luminare ed un semplice professionista, tra un grande avvocato e un avvocato perdente cronico, e così via.
Quell'X-factor che alcuni hanno ed altri no - a parità di informazioni in memoria - dipende da un altro fattore: il fuoriclasse usa nel suo settore di attività anche altre informazioni che non gli sono attinenti, perché il suo settore - lo dice la parola stessa - è una parte dell'intera realtà, e le formalizzazioni logico-linguistiche di cui quella scienza è fatta sono modelli, semplificazioni di un qualcosa che più o meno funziona in quel modo, ma è nella realtà molto più complesso, e soprattutto è interconnesso con tutto il resto.
Esempio: se una persona è raffreddata per tutto l'inverno, ogni inverno, potrebbe apparire ovvio che ha un sistema respiratorio fragile o già compromesso da precedenti eventi, e siccome dagli esami risulta la presenza di un certo batterio che infiamma la gola, può apparire ovvio risolvere con cure farmacologiche a vita. Però potrebbe essere più utile alla diagnosi sapere che la testiera del suo letto è appoggiata ad un muro sottile che dà sull'esterno, e che quindi ogni notte si raffredda molto, fa condensa, e l'aria freddo-umida scende sul suo cuscino.
In questo caso vedi come il medico che sa tutto di medicina potrebbe prescrivere il farmaco perfetto - da manuale - ma il medico che ha l'X-factor potrebbe intuire la vera causa e indicare una terapia molto più sicura, sana ed economica: spostare il letto.
Il primo medico ha sbagliato?
E se sì, come ha sbagliato?
E il batterio, poveretto, che cosa c'entrava? Era una causa o un effetto?
Ecco che cosa intendo quando parlo di ampiezza del campo visivo. Da questo esempio si comprende come il secondo medico sia stato più intelligente - cioè ha visto attraverso più dell'altro - pur disponendo delle stesse identiche conoscenze di medicina. Il primo medico è stato ottuso, anche se un ottuso molto ben istruito.
Cioè l'intelligenza non è l'istruzione.
Le due cose hanno una relazione tra loro, ma sono diverse tra loro come il maschio e la femmina, che pure - a volte - riescono ad avere una relazione.
L'istruzione nelle mani di uno stupido è un'arma non convenzionale, perché magari finisce in politica e fa il Ministro dell'Economia, oppure è il tuo medico di fiducia e tu ti accontenti di vedere la laurea appesa al muro. Vice versa puoi incontrare autentici genî che hanno sì e no la licenza media, magari perché detestavano l'imbecillità della sQuola, o non avevano alcun interesse a svolgere nella vita una di quelle professioni così pregiate nella società, magari perché il prestigio sociale a loro pare cosa di poco conto - se non nullo - hanno altre cose per la testa che non perdono neanche più tempo a tentare di spiegare agli altri.
...perché ci sono livelli su livelli di trasparenza: vedere attraverso gli oggetti è il primo che pensi e il più banale, ma a ciò che vedi attraverso le cose più mondane puoi ulteriormente vedere attraverso, e così via in modo frattale finché arrivi a vedere cose molto insolite rispetto al comune interpretare il mondo. E uno che dice cose insolite è percepito come insolente.
Il problema di una persona come Peppino, che vede facilmente attraverso, è il vedere attraverso qualsiasi cosa, da una vita, al punto che l'intero mondo in cui vive oggi è completamente diverso da quello che vedono gli altri, e grazie a questo disegno d'insieme vede anche le falle nei progetti di specialisti molto più preparati di lui in specifici settori, perché commettono palesemente l'errore del primo medico: persi nei formalismi della loro scienza, trascurano di riconnetterne gli esiti alla più grande realtà del mondo e della vita; paiono sensati nel mondo che vedono loro, che però non è un modello accurato, specialmente perché è incompleto.
Ma il povero Peppino come glielo spiega?
Quando quel progetto sarà messo ai voti, a Peppino sarà detto di tacere di fronte ad uno specialista, e comunque il progetto dello specialista è coerente con il modello del mondo mainstream, quindi l'esito del voto sarà umiliante per Peppino.
Il saggio Peppino, quindi, un giorno finirà per tacere, perché avrà già sofferto abbastanza in precedenza. Oltre un certo punto si limiterà a girare mentalmente la manovella che solleva un angolo della bocca verso lo zigomo e innalza il dito medio a mo' di bandiera.