Nuove prospettive sul matrimonio
Era da qualche anno che non toccavo più l'argomento, e quando l'avevo fatto in precedenza era stato solo per manifestare le ragioni del mio rifiuto e la palese differenza tra la nostra natura e la forma a cui ci costringe il matrimonio, differenza che diviene causa di grandi inganni, sofferenze e disastri.
In questi anni ne ho approfondito una serie di aspetti al contorno, perciò posso mostrarne una nuova angolazione, che non cambia di una virgola quanto già discusso, ma spiega finalmente certi misteriosi comportamenti delle Pecorelle - ad esempio l'astio verso chi non si piega alla condanna matrimoniale e riproduttiva - e contribuisce a definire la necessità della causa Estinzionista.
Un primo indizio stava già in quella parolina che spesso affianca la parola matrimonio, inserendolo in una categoria più ampia:
L'istituzione del matrimonio.
Istituzione significa: fattore che opera in corrispondenza delle caratteristiche strutturali della società, inserendosi nell'ambito delle norme o delle consuetudini.
Detto così non sembra rivelarci granché, ma dobbiamo pensare che, etimologicamente, il matri-monio è il conferimento del ruolo di madre, cioè si tratta di una parola spaventosamente sessista che indica la trasformazione di una donna in una madre, un processo operato da parte di un uomo, per intercessione col divino da parte di un altro uomo (il prete).
L'immagine speculare al matrimonio (ruolo di madre) è il patrimonio (ruolo di padre), e qui il sessismo è veramente sfrenato, perché implica che la donna accetti di essere resa madre da un uomo che dispone di una ricchezza adeguata, come nei più beceri cliché, secondo cui entrare in scena alla guida di una Ferrari farebbe bagnare le gentili molto più di un sorriso alla Brad Pitt.
Cosa che, lo sappiamo tutti, è falsa come Giuda. Vero?
Da nazifemministi quali siamo, vediamo che, siccome uomini e donne sono identici, basta verificare se il meccanismo funziona anche al contrario: ti risulta che gli uomini abbiano erezioni vedendo una donna arrivare in Ferrari?
Ah-ah! Fin troppo facile smontare questi cliché maschilisti!!!1²
Tornando al nostro discorso, vediamo che il concetto di matrimonio è inscindibile dalla riproduzione: la donna diventa madre se sforna figli, quindi sposare una donna significa assumerla in carico con il proprio patrimonio, al preciso fine di ingravidarla e quindi di dare figli alla società. Ecco perché il matrimonio gay è una boiata pazzesca - almeno dal punto di vista etimologico e semantico: chi sarebbe, dei due, che diventa madre? E in che modo?
Ed ecco anche perché il matrimonio è un'istituzione, cioè una struttura fondamentale per la società: il matrimonio rappresenta l'impegno a creare il futuro di quella società.
Allora vedi perché le Pecorelle guardino con odio qualcuno che non si è sposato. Non è solo invidia, c'è dell'altro.
Se a una certa età non porti l'anello al dito, la Pecorella vede solo 3 possibilità:
1) sei un povero sfigato e nessuna ti ha voluto. Sentenza: assolto, ma adesso qualcuna te la troviamo noi, e non potrai rifiutare.
2) sei un degenerato, una bestia dalle sembianze umane, probabilmente ti droghi e ti sei fatto un po' di galera, tra le altre cose. Sentenza: condannato ed emarginato.
3) sei un parassita, uno che pensa di mangiare in questo piatto, ma fregandosene del piatto. Sentenza: disprezzato ed emarginato.
Da questo quadro discendono una serie di strategie di sopravvivenza.
A me personalmente non servono perché tendo all'eremitaggio, proprio in virtù del disprezzo che provo per la società e per la vita; il disprezzo giustifica il mio Estinzionismo (non rifilerò mai a nessun altro la stessa inculata) e l'eremitaggio mi scagiona almeno in parte dall'accusa di parassitismo, se non da quella di degenerazione - che io però chiamo sopravvivenza.
E va anche detto che oggi, in una civiltà come la nostra, in piena decadenza e allo sfascio, in cui si sono persi tutti i significati profondi e la società è frammentata in mille focolai ideologici deliranti e masochisti, nulla è più troppo strano, per cui non si corrono grossi rischi.
Ma, se il tuo lavoro ti porta a contatto con un certo tipo di persone, vicine al cuore della società e belle inquadrate, può essere conveniente procurarti una fedina finta da tenere al dito mentre gli sei esposto, per fargli credere che sei anche tu un fedele ed entusiasta membro della società, coinvolto nella sua missione di continuare sé stessa.
Alle domande sui figli - che sono poi la vera ciccia di tutto quanto - puoi mentire giulivamente dicendo che ne hai due, lo standard, senza infamia né lode, così il discorso finisce lì. Se vuoi fare lo splendido dì che ne hai tre: strapperai gridolini di entusiasmo, ma ti attirerai anche qualche domanda in più, quindi preparati qualche cazzata aggiuntiva, crea il tuo film, magari mettendo insieme frattaglie di storie altrui. Fai come le Pecorelle inquadrate: sorridi sempre mentre spari le tue cazzate e mostrati intenerito, commosso ed entusiasta.
Aiutali a credere alla loro stessa farsa: che la vita è meravigliosa, che tutto è perfetto, che la Creazione è l'opera di un Dio buono e sublime, non di un demone pazzo.
Ti ameranno.