Fine della Storia


Nel discorso sull'Omega Point Pratico, o Punto di Equilibrio, o EMAS (Equilibrio Minimo di Auto-Sostentamento) un aspetto importante è forse sfuggito perché ho preferito dare più spazio agli esempi concreti di come si potrebbe realizzarlo dalle nostre parti; qui voglio metterlo in maggiore luce.

Noi per cultura tendiamo a ragionare nei termini di: ottenere un'entrata più o meno fissa a tempo indeterminato, basata sul nostro lavoro (più precisamente sulla vendita del nostro Tempo), con la prospettiva che negli anni questa entrata fissa vada ad aumentare, e con questo introito cerchiamo di comprare più che possiamo; se guadagno X posso permettermi una casa da X, un'auto da X e tutta una serie di accessori e piccoli lussi, e così via.

In altre parole noi puntiamo a stabilizzare una situazione basata su uno scambio continuo di Tempo per Denaro e utilizziamo quel Denaro per acquisire beni corrispondenti a quel livello di entrate.




Nota una cosa: se/quando le entrate aumentano, ciò che si fa è alzare il livello dei beni che si acquistano, e questo non ha fine; in altre parole non esiste l'uscita da questo loop, non è concepibile: seguendo questa strategia non si sta puntando a qualcosa, si dà per scontato che la situazione sarà sempre questa e alla meglio si può andare a girare su un livello più alto, che in sostanza corrisponde all'avere più cose più costose™, magari a fronte di più ore di Vita vendute. Il vago qualcosa a cui più o meno consciamente si punta è il di più™. Più cose più costose™. Siccome viviamo con questa perenne aspettativa di un di più™, viviamo perennemente insoddisfatti; siamo programmati per non riuscire a stare fermi, non ci è possibile pensare che le cose possano andare bene come sono.




Un altro aspetto preoccupante è che nessuno ti dice mai di partire decidendo che cosa vuoi, ma di partire dal trovarti un Lavoro. Quella è la prima cosa, è da quando vai a sQuola che tutto è puntato a questo obiettivo, e come mai? È stupido, perché se tu partissi dalle cose che vuoi, potresti bypassare tutto il perverso loop e magari ottenerle senza passare dal Lavoro oppure lavorare il minimo possibile fino a raggiungere il Punto di Equilibrio; ma se tu cominci dal Lavoro, poi ti ritrovi con un reddito, e quindi lo spendi, ti indebiti e tutto va come sappiamo bene. Sarà un caso, anche questo?

Non sto implicando necessariamente che sia un diabolico piano ordito da oscuri signori ai nostri danni, può anche essere il frutto di scarsa intelligenza nostra moltiplicata ed amplificata a livello di cultura intera. Potrebbe anche essere, qui non stiamo cercando colpevoli, non ce ne facciamo niente dei colpevoli; stiamo cercando soluzioni migliori e pronte all'uso.




Quella che abbiamo visto è una strategia. È solo una strategia, un approccio pratico alla vita - cioè alla sopravvivenza; non è l'unica e non è la migliore, è solo di gran lunga la più diffusa ed è incoraggiata da ogni parte, l'intero nostro sistema di valori è costruito per indurti, attraverso i sensi di colpa e il giudizio di sé, in questa direzione; ma si può anche pensare qualcosa di diverso.

Nel mio caso, qualche anno fa, il problema è stato reimpostato perché mi sono reso conto che se mi fossi ritrovato costretto ad andare ad elemosinare un posto da schiavo per sopravvivere, non valeva più la pena di sopravvivere per fare quella vita. Come ho già detto: meglio morto che schiavo. Quindi il problema andava reimpostato eliminando la vendita sistematica del mio Tempo dagli elementi del problema, perché non è tra le possibilità; qualunque successivo compromesso sarebbe stato accettabile, e quando sei disposto a mollare le cose che hai mentre tieni strette quelle che ti servono alla fine ti ritrovi seduto sul tuo Punto di Equilibrio, ovunque tu sia e chiunque tu sia.

Quello che io ho pensato per me e che ho condiviso in qualche post è una strategia di Vita che a differenza di quella standard punta a qualcosa di concreto e definibile, ad un Punto di Equilibrio virtualmente eterno perché non è situato in un Futuro lontanissimo né in cima alla curva esponenziale ed infinita del di più™, ma è un set di criteri che possono essere validi ovunque, in ogni tempo e qualsiasi situazione, basati sulla costruzione di un Equilibrio il più possibile definitivo e che, in caso venga destabilizzato, rimane comunque un punto teorico da ritrovare/ricostruire altrove in altro modo e su cui tornare a sedersi. Questi criteri sono ovviamente in contraddizione con la mentalità capitalistica del mondo occidentale: se tutti si sedessero su un Equilibrio, il sistema crollerebbe di botto. D'altra parte, caro Sistema, mors tua vita mea.

Il primo criterio è puntare all'Equilibrio ciclico anziché al di più™.
Il secondo criterio è di puntare al minimo necessario anziché al massimo possibile.
Il terzo criterio è l'automatismo del sostentamento.




Il fine di questa strategia è di liberarsi dal loop di vendita della propria Vita e di mettersi in una situazione più naturale, più vicina a come vive ogni altra forma di vita sul pianeta, confidando che questo faccia molto bene anche allo spirito perché i casi sono due: o noi umani siamo proprio fatti per lo stile di vita in cui ci siamo impegolati, oppure si tratta di un tragico errore in cui per inseguire beni, lussi e la boria dell'Ego che vuole svettare, ci siamo tirati addosso ogni maledizione: stress, ansia, depressione, infarti, ictus, furti, crimini, assassinii, suicidi, inquinamento, immigrazione, e chi più ne ha ne metta.

Incoraggiare la gente alla Fame Inestinguibile™ crea una Società odiosa.

Volendo allora rappresentare in un modo chiaro che cosa intendo, facciamo un esempio estremo: la scimmia tropicale che vive in una foresta tropicale non ha necessità di scaldarsi né di rendersi schiava per mangiare perché il suo ambiente le offre tutto ciò che le serve: dev'essere per questo che ci vive. Chiamala scema. Un esempio più vicino è il pastore che porta in giro le sue pecore e si veste con la loro lana, beve il loro latte e mangia la loro carne. Oppure il pescatore che con le sue mani costruisce una capanna e pesca il suo pesce. Oppure l'orso che aspetta i salmoni sullo scoglio lungo il torrente. Oppure il ragno che si sbatte per la sua tela e poi passa settimane immobile ad aspettare la sua cena.




In tutti questi casi il lavoro è mirato ad avere un rifugio semplice che una volta fatto è fatto, e poi quel minimo di impegno quotidiano - se inevitabile - per avere di che mangiare, il tutto con calma, nella Natura e senza padroni, senza paragonarsi, senza dover essere meglio di qualcun altro, senza il bisogno di avere sempre e comunque di più™, di più™, di più™!

Insomma la differenza sostanziale sta in una visione del Tempo: dal Tempo Lineare (e progressivo) in cui dal domani ci si aspetta di più™ di oggi, al Tempo Ciclico in cui la vita ruota attorno ad un Punto di Equilibrio statico in cui hai il necessario.

Un'altra differenza evidente è che viene distrutto l'Ego: tu cessi di essere qualcuno ma sparisci nel tuo Stato di Equilibrio ciclico, divenendo solo un occhio che vede l'Universo che danza in eterno.

Il Tempo a disposizione nel Tempo Ciclico si dilata enormemente, se il Punto di Equilibrio è ben studiato può addirittura diventare il 100%, e quindi la vita diventa contemplazione e creazione, completamente fuori dalla Storia e quindi proiettata verso l'Eternità del [Qui e Ora]. Ansia, stress e depressione non sono più nelle carte perché la vita è poggiata sull'assistere all'eterno ripetersi dei cicli naturali, con tutto il tempo per ascoltare la pioggia o il ruscello, gli uccelli o i grilli, osservare la rotazione delle stelle nel cielo la sera, quella che è stata la vita di migliaia e migliaia di generazioni prima della rivoluzione industriale ma soprattutto prima della Storia stessa.




Se dovessi dirlo in un modo più chiaro e definitivo direi che personalmente punto proprio a questo: uscire dalla Storia, nel senso che non credo più a quest'idea del Progresso, non credo che sia stata una buona idea perché ha reso le nostre vite infernali e io me ne sto sfilando; ho già abbandonato il Tempo Lineare e sono entrato quasi del tutto nel Tempo Ciclico; nel mio piccolo e incastrato nel cuore della Padania del Fare a pochi chilometri dall'Expo, ho costruito il primo prototipo di bolla de-linearizzata, da cui osservo ogni notte Orione che sfila inclinandosi e scomparendo ormai sdraiata a Ovest mentre giorno dopo giorno vedo gli alberi riempirsi di fiori e poi di foglie, le erbe spuntare e poi allungarsi e riempirsi di colori, venire tagliate e ricrescere, mentre a maggio attendo l'esplosione notturna delle lucciole, che già l'anno scorso mi hanno fatto vivere momenti di pura, totale magia quando, nel mio solito parchetto, in mezzo agli alberi, mi sono trovato immerso in migliaia di silenziose scintille lampeggianti. Pandora è qui, è solo che noi non siamo più capaci di vederla.




Piano piano sto chiudendo ogni pendenza rimasta e nel frattempo, intanto che scrivo leggo studio e cazzeggio, abbozzo piani alternativi ed eventualmente futuri per sfilarmi ancora di più ed ancora meglio da questa meraviglia di mondo moderno, per sparire un giorno in qualche posto in cui della Civiltà Occidentale e dei suoi deliri resterà solo un brutto ricordo, un vago retrogusto metallico come l'eco di un incubo che si dissolve nella luce del mattino.



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