Profeta no-profit
Sono nato incazzato.
Nelle foto da bambino ho sempre la fronte corrugata e lo sguardo severo... forse non sono incazzato, o non solo: sono riflessivo, curioso, contemplativo, e incazzato.
Chissà che cosa mi è successo nella vita appena precedente, oppure chissà che cosa ha prodotto la forma che ho ricevuto nell'attimo della mia formazione in esistenza, oppure ancora chissà che cosa sono venuto a fare qui, al centro esatto del mondo, a metà precisa tra Oriente e Occidente e su un 45° parallelo.
Tra varie peripezie mi ritrovo a fare qualcosa che sarebbe eccessivo dire che mi sono scelto, perché è più il frutto di una serie di esclusioni: non lavorerò mai più, non mi sposerò, non avrò figli, vivrò facendo quello che desidero e che mi sembra utile e sensato, spremendo il massimo dell'intensità da questa esperienza e condividendolo. Scrivere è qualcosa che è sfuggito per anni alla mia attenzione: ho sempre scritto, si può dire che ho passato l'adolescenza a scrivere, con la Bic su quaderni che ora devono essere accatastati in qualche scatolone da qualche parte. E non ho mai prodotto granché a livello di fiction, scrivo quello che penso e quello che penso riguarda quello che vedo e che vivo, masticato, digerito e riprocessato fino a produrne un output.
Questa è la mia cacca, e tu te la stai mangiando :)
Niente di male: tutto in Natura funziona così; è un principio che l'Economia - nella sua versione più illuminata, quella che recupera il senso originario di Risparmio - sta utilizzando facendo sì che lo scarto di produzione di uno diventi la materia prima di un altro, e va molto bene, è salutare e a ben guardare è l'unico modo possibile di stare sulla Terra senza distruggere il mondo che dovrà essere dei tuoi figli.
Nei miei momenti di più fulgido ottimismo mi illudo che la cosa abbia un senso, che il mio sia un ruolo sociale, che anche se non vado di porta in porta a consegnare la posta quello che faccio abbia una sua utilità impalpabile; che io sia l'equivalente padano dello Sciamano nelle società tribali: un personaggio che in ogni società deve esserci perché è colui che si spinge dove molti non hanno coraggio o interesse ad andare per riportare alla comunità informazioni e materiale vario che, anche se può non essere sempre granché utile per mangiarci, è sempre bene tenere in vista o archiviato da qualche parte, che non si sa mai: quando si parla di Fine del Mondo non si intende sempre qualcosa come l'arrivo di un meteorite di 10 Km di diametro, ci sono tante Fini del Mondo in senso lato, qualcuna la affrontiamo durante l'arco della nostra vita, qualcuna la affrontiamo come Società quando il Sistema di Idee a cui ci eravamo affidati vacilla e comincia a crollare.
È in questi momenti che il personaggio strano che è stato a sbirciare nell'iperspazio, riportando notizie quasi incomprensibili, può rivelarsi utile; il suo segreto è che lui conosce ciò che agli altri fa paura: lui sa che appena fuori da tutti i Sistemi di Idee c'è un mare oscuro di vacuità scintillante e magica, che il mondo ben formato e solido in cui vivono gli altri è una dimensione fittizia in cui noi - protrusioni dall'iperspazio - ci intrufoliamo aggregandoci addosso ciò che chiamiamo Materia, e qui dentro balliamo e sogniamo come esseri fisici, biologici e teatrali.
In questi momenti di ottimismo sfrenato penso che se mai resterà qualcosa di durevolmente buono del mio passaggio come meteora attraverso questa piccola porzione di Tempo, sarà qui, in questo Blog. Non sarà di certo nel lavoro che ho fatto quando ancora credevo che fosse necessario lavorare, non sarà nei piccoli gesti verso altre persone perché quello è un buono effimero, non sarà nel mettere al mondo altre meteore attraverso il Tempo, cosa di cui non vedo alcuna necessità dato che già lo stanno facendo molti altri con soddisfazione sicuramente maggiore di quella che avrei io: quella non è la mia strada.
Io sono mentale, sarà per questo che sono convinto che il Mondo intero sia mentale e che attraverso la Mente - e non attraverso la Materia - ci siano le vie che conducono in prossimità della Verità. La Verità in sé è impronunciabile, ne sono abbastanza sicuro, per questo chiunque pensi di poterla imporre a qualcun altro è doppiamente in errore, e credo anche che sia qualcosa più vicino ad una forma che ad un'idea, più un sapore che un fatto, più una sensazione che un dogma, e l'aspetto più imbarazzante è che il modo più semplice e vicino ad esprimerla è il Silenzio, il che appare come un paradosso; è meno paradossale se si ammette che il Silenzio sia equiparabile alla somma di tutto quello che si può dire, vedere, sentire, odorare, toccare, gustare, pensare, provare e così via.
È in questo modo che arrivo ad espressioni surreali tipo mappare una ipersfera ;)
La ipersfera è ciò di cui parliamo, è la tua vita, la mia e l'Universo intero, è lo sviluppo della Consapevolezza in livelli sempre nuovi e prima imprevedibili, che conducono fuori dall'esperienza immediata, certamente fuori dal [così fan tutti] e ti proiettano in una dimensione che contiene tutte le altre condensate in un'unica palla di Luce Bianca che è anche un Buco Nero.
In prossimità di questo Oggetto Trascendentale le idee e le parole acquistano la capacità di interconnettersi magicamente, di risuonare autentiche e vicine al senso della comune esperienza pur rimanendo astratte e tremendamente adattabili a qualunque situazione. E' un indizio di qualcosa?
Chi lo sa. Io continuo a lasciare la mia scia, si vedrà.