Chi si offende è scemo

Pubblicato in origine 15 mag 2017




Quando non te ne frega più niente di niente scopri diverse cose importanti e profonde. La prima è la libertà, che non si può avere in alcun altro modo. La scopri proprio perché non te ne frega niente, e allora vedi che nessuno può fermare un uomo a cui non interessa di vivere o morire, perché lui non aspetta più che la libertà gli sia concessa da una qualche presunta autorità da cui lui dovrebbe sentirsi dominato. È ovvio, no? Non puoi avere libertà se credi che ci sia qualcuno che possiede il potere di dartela o meno, è paradossale. O fai quello che vuoi, oppure stai agli ordini, non ci sono vie di mezzo.

Un'altra cosa che scopri è che niente fa più paura alla gente di una persona libera. Si riempiono la bocca di frasi su chi è morto per la nostra libertà, come se non sapessero che non ne moriranno mai abbastanza per dare alla gente qualcosa che la gente non vuole. La gente non vuole essere libera, vuole essere sicura. E niente ti toglie sicurezza come un mondo dove gli altri sono liberi.

Una persona a cui non frega più niente di niente potrebbe in ogni momento dire qualcosa che non vorresti mai sentire: che cosa pensa di te, della vita, delle tue credenze nevrotiche, dei tuoi vestiti. Potrebbe guastare con una sola frase gli anni di educazione che hai impartito a tuo figlio perché non capisse subito che nulla ha senso, perché perdesse un po' di tempo nel labirinto delle cazzate che gli hai messo in testa, almeno abbastanza tempo perché mettesse anche lui al mondo qualcun altro. Il menefreghista potrebbe distruggere le tue disperate illusioni con un click, senza neanche parlare, solo con una piega della bocca, con un accenno di divertimento negli occhi.

Certi impercettibili movimenti dei muscoli del viso, piazzati nel momento giusto, possono essere più devastanti di una portaerei di Trump.

Un'altra cosa che scopri è l'invulnerabilità. Quando ti chiedono "Ti sei offeso?" vedi che la frase ha forma riflessiva: hai offeso te stesso? Perché in effetti è quello che succede. Se è possibile causarti una ferita nell'Ego significa che hai una falla, un buco, una debolezza, c'è qualcosa a cui sei attaccato e credi di doverlo o poterlo difendere. Nessuno può realmente offenderti, sei tu che ti offendi con i tuoi pensieri quando, per caso o volontariamente, qualcuno tocca qualche tasto su cui sei dolorante. E se sei dolorante da qualche parte è perché sei aggrappato a qualcosa, cioè credi ancora che qualcosa abbia senso o importanza.

Forse non ti è chiaro che sei morto.

Sì, certo, magari il tuo cuore pulsa ancora e respiri, ma è solo questione di tempo, è una situazione transitoria. Che il tuo decesso sia già avvenuto o meno è una mera formalità, presto sarai morto e come te qualunque altra persona, che sia un amico, un parente, una compagnia o un figlio: sono tutti cadaveri ambulanti in attesa di sepoltura.

Stessa cosa per gli oggetti, le opere, le città, le nazioni, le lingue, le religioni, la tua specie, le altre specie, il pianeta e la Galassia intera, che tra due miliardi di anni circa sarà investita da un'altra, Andromeda, molto prima quindi che il Sole si gonfi morendo e bruci Mercurio, Venere e Terra, mentre l'Universo si spegne nella morte termica.

Quindi capisci che, se ti offendi, sei scemo.

Per qualunque cosa, se ti offendi sei scemo. Ah, spero di non averti offeso dandoti dello scemo! Ti sei offeso? Scommetto di no, vero? Forse ti sei offeso di più quando ti ho detto che sei morto, magari non ci avevi ancora pensato. Oh, c'è un sacco di gente che non ha ancora messo a fuoco quest'ovvietà, sai? Un sacco di gente che va in giro e fa cose, si impegna, si arrabbia e combatte come se qualcosa contasse qualcosa.

Non sono scemi?



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