Il Buco Dentro

Pubblicato in origine 9 set 2017




Di certo saprai che la parola animale viene dalla parola latina anima, e anima è un termine dal significato non ben definito, ma collegato all'idea di un principio della vita - per stare sull'astratto - o del movimento - per stare nel concreto.

Il fatto però che discriminiamo nettamente tra animali e piante - ne sanno qualcosa i vegetariani - nonostante siano entrambi chiaramente vivi, ci fa capire che il movimento è la caratteristica che ci appare più distintiva. Come dire che se ti muovi hai un'anima, se non ti muovi posso anche mangiarti perché sei un essere inferiore, e ho deciso che non soffri, o se soffri comunque non ne dai manifestazioni tali da mettermi a disagio. Già che non sanguini è una bellissima cosa.

Gli animali quindi si muovono, e potrebbe sembrare stupido chiedere perché, dato che lo fanno e morirebbero se non lo facessero, ma io lo chiedo lo stesso. Non tanto nel senso di a che scopo il movimento, ma per quale molla interna. Non so se è chiaro...

Sarò monista: lasciamo un attimo da parte la nostra voglia di credere che il corpo e la psiche siano cose diverse, entriamo per un minuto nell'idea che siano due facce di uno stesso fenomeno. Se è così, la necessità di movimento di quel corpo deve avere un riflesso psichico, in altre parole ci deve essere nella psiche qualcosa (una sensazione, un'emozione) che spinge il sistema al movimento, altrimenti se ne starebbe lì come una pianta, e morirebbe.




Conosciamo bene la voglia di giocare di cani e gatti - per citare animali di cui abbiamo di certo una qualche conoscenza diretta - e il gioco non è necessario alla sopravvivenza: un cane domestico, con la pappa sempre nella ciotola all'ora giusta, potrebbe anche dormire per il resto del tempo, invece non lo fa - non del tutto. Anche per noi vale la stessa situazione: abbiamo ore di veglia in cui dobbiamo sempre fare qualcosa, e qui già vediamo qualcosa di più, quel dobbiamo; il vantaggio è che conosciamo noi stessi anche meglio dei cani e dei gatti, ci conosciamo dall'interno e possiamo pure parlarne.

Quel dobbiamo, quindi, che cosa significa esattamente?

La risposta non riguarda il discorso lavoro/denaro/sopravvivenza, perché dobbiamo far qualcosa anche nei giorni non-lavorativi, e tutta la menata del lavoro è solo in parte una questione di sopravvivenza, per lo più è di nuovo la questione della necessità di far qualcosa.

Quindi torno a chiedere: che succede se non fai niente? Dovresti vedere dentro di te il meccanismo che mette in movimento ogni animale, dovresti sentirlo, dovresti poterlo riconoscere e descrivere, dargli un nome.

Io lo chiamerei: BucoDentro.




BucoDentro è un po' più simpatico di BucoNero, ma tu pensali pure allo stesso modo, perché hanno parecchio in comune, e ora te lo dimostro.

Intanto il movimento, di qualunque tipo sia, ha l'aspetto di un'espressione di intento, e l'intento pare implicare uno scopo. Niente di strano se l'azione è cercare cibo o accoppiarsi, ma quando balli? Quando cazzeggi su Fakebook? Quando vai a spasso? Quando rifletti sul perché mai la Storia sia un elenco di guerre e genocidi, nonostante i tentativi di evitarle, i Messia e le religioni? Queste azioni danno sempre l'idea che ci sia uno scopo, ma non c'è davvero. È uno scopo fantasma.

Lo scopo è non stare fermo a sentire il BucoDentro.




Ieri mi è capitato di leggere una frase di Sylvia Plath in cui parlava di questo senso di mancanza ineliminabile:

Sono solitaria come l'erba.
Che cos'è che mi manca?
Lo troverò mai, questo qualcosa che non so?

Non ho ben capito in che modo l'erba sia da considerarsi solitaria, ma la prendo come licenza poetica; il resto funziona, e la risposta che potremmo dare a Sylvia, con la nostra coscienza del BucoDentro, è un lapidario:

NO, MAI.

Ciò che distingue la scrittrice da altri è il fatto di stare solitaria a riflettere sulle sensazioni e a farsi domande, anziché continuare a distrarsi col Fare e non pensarci. Così lei è arrivata ad accorgersi del BucoDentro, a riconoscerlo come una imprecisata mancanza. Le mancava - almeno in questa citazione - l'ultimo pezzo, la logica conclusione che il BucoDentro voleva che lei andasse a cercare qualcosa per soddisfare quella mancanza, e se l'avesse fatto sarebbe rimasta in eterno movimento, perché niente può riempire quel buco. In compenso, muovendosi, si sarebbe meritata appieno il titolo di animale.

Ora vedi come tutto il brulicare del mondo, che pare così carico di intento, e quindi cosi orientato verso uno scopo, è in realtà una specie di riflesso di grattamento: tutti gli animali hanno questo senso di mancanza e vanno in giro come pazzi a provare di tutto per scovare finalmente quella cosa che soddisferà la mancanza profonda. Ma la mancanza, il BucoDentro, è solo la molla che serve a far muovere gli animali, quindi lo scopo - che potremmo rappresentare genericamente come GrandeLuce - non esiste. La GrandeLuce che tutti cercano nel Futuro è solo un riflesso del BucoNero che li spinge avanti: Siccome vado, ci dev'essere uno scopo (radioso e meraviglioso, ça va sans dire).




Il Buco ha uno scopo, che è il movimento, ma il movimento non ha uno scopo, se non sopravvivere e riprodursi. E il sopravvivere e riprodursi non ha uno scopo, è solo un effetto finale del processo, che garantisce la continuità della vita, e la vita non ha uno scopo. È. Se non ci fosse non ne parleremmo.

Se come Sylvia stai fermo e lo osservi, questo strano non-oggetto, ti accorgi che da lì proviene tutto - perché sia richiede qualcosa, sia genera energia - e che non c'è nessuna GrandeLuce da trovare in fondo a qualsiasi percorso di azione. Il Buco è in realtà sia una cosa che l'altra. È già tutto lì.




Puoi fare di tutto: lanciarti col paracadute, sposarti, andare in vacanza alle Seychelles, fare 18 figli, diventare ricco sfondato, vincere un premio Nobel... comunque la sera a casa avrai ancora quel simpatico oggettino nero rotante sul fondo della tua psiche. Però, se avrai fatto 18 figli, avrai creato altri 18 simpatici BuchiNeri rotanti nuovi di pacca.




Cosi ciò che accade davvero durante la contemplazione del BucoNero è che diventi Nichilista, e non per partito preso o per posa, ma perché vedi come funzionano le cose: vedi che non c'è nessuno scopo anche se sembra, vedi che sei solo vittima della tua condizione animale, vedi che il mondo umano è una pazzesca cattedrale di illusioni, costruite per non ammettere che non stiamo andando da nessuna parte, ma stiamo solo scappando da un BucoNero, vedi che è tutto intrattenimento, e così via.

Quindi, in un certo senso, il BucoNero ha il potere di inghiottire Tutto o, meglio, la consapevolezza del BucoNero ce l'ha.




E qualcuno di fronte a questa verità non ce la fa, non può reggerne la vista, e quindi come una falena continua a svolazzare impazzito sbattendo su tutte le lampadine che trova!

Tu, per contro, se riesci a rimanertene lì a guardarlo ruotare abbastanza a lungo senza impazzire, potresti accorgerti che in definitiva puoi davvero tirare un gran bel sospiro di sollievo (Nirvana in sanscrito), puoi arrivare a smettere di essere una falena e in generale un animale, divenire più simile ad una pianta, così magari gli altri diranno che sei Illuminato - comunque indistinguibile dal depresso terminale - ma la cosa più importante è che in questo modo ridurrai di parecchio le tue emissioni di CO₂, il che è un'ottima cosa, visto che il pianeta si sta surriscaldando con tutta questa gente che cerca qualcosa che nemmeno sa! ;)





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