Cara Daniela Missaglia...
«Non giudicate e non sarete giudicati;
non condannate e non sarete condannati;
perdonate e vi sarà perdonato.»
(Luca 6,37)
Cara Daniela Missaglia, giornalista de ilGiornale, prima di oggi nemmeno sapevo che tu esistessi, e oggi che lo so il mondo mi piace ancora un pochino meno di prima - se possibile - perché hai scritto questa sbrodolata pericolosamente totalitarista:
I totalitaristi arroganti sono da reprimere sempre e comunque, che siano islamici, cattolici, comunisti, fascisti o materialisti-scientisti come te. La presunzione di avere la Verità in pugno, di avere così ragione che ce n'è per tutti, è da sempre il più grande nemico della Libertà - oltre che dell'intelligenza.
Al Giornale dovreste saperlo, dico bene?
La maggioranza non ha ipso facto ragione, e per questo il più grande sforzo di chi si preoccupa di difendere la Libertà dovrebbe essere la repressione dei tentativi dello Stato di penetrare ogni limite all'ingerenza nella vita della persona, dalla camera da letto alla gestione della vita. Quello che sta succedendo in Italia negli ultimi tempi è vergognoso, questo è un paese che sta affondando soprattutto per le scelte della maggioranza negli ultimi decenni, e questa, invece di arrossire e ritrarsi in un saggio silenzio, diviene sempre più arrogante.
Forse avevi scritto questo articolo per un'altra testata, magari Repubblica, dove il totalitarismo è di casa, ma se scendiamo appena sotto le ingenue illusioni sulla vera natura dello Stato, tu dimostri pienamente come questo, lungi dall'essere un'astratta emanazione della volontà delle persone, è in realtà un organismo a sé stante, autoreferenziale, che guarda ai cittadini come a capi di bestiame di sua proprietà, carne da fisco e all'occorrenza da cannone, nemmeno proprietari di sé stessi.
Mi disgusta il pensiero che lo Stato mi spreme i già pochi soldi anche per pagare il tuo stipendio.
E poi vi stupite che si facciano sempre meno figli? Magari quella metà scarsa della popolazione che non è analfabeta funzionale ne ha le tasche piene di vedere come questo organismo alieno tenti di impadronirsi della sua vita e del suo mondo, e di gestirli, appunto, come se fossero una proprietà privata dell'élite dominante, di cui tu fai parte.
Riassumendo, e in un linguaggio che non ti sarà ambiguo - nonostante l'annebbiamento logico che hai dimostrato in quest'articolo:
1. Tu non possiedi la Verità;
2. Pensa alla tua vita, che a quella degli altri ci pensano già loro.
Trovati un lavoro più adatto alle tue facoltà, che ne so, fai collanine: lavoreresti da casa, potresti gestire comodamente i tuoi tempi ma soprattutto non inonderesti l'infosfera di altre scemenze - ce ne sono già più che a sufficienza.
E non ti sognare di fare la vittima per questa risposta, che ricevi solo in reazione alla sparata che ti sei permessa da un megafono istituzionale: ti sei permessa il lusso sfrenato di parlare anche della mia vita e del mio mondo, ed è per questo che ti rispondo ciò che penso del tuo interessamento. Ti assicuro che la tua opinione sulla mia vita non mi interessa più della tua esistenza, della quale puoi fare assolutamente quel che ti pare, a pieno spettro, no-limits.
E se farai qualche (altra) cazzata, magari anche pericolosa per gli altri, per me rientrerà nella generale fatalità della vita: morire si muore comunque tutti, prima o poi, non te l'ha insegnato la vita? Sì, perché pensi con la paura.
E se farai qualche (altra) cazzata, magari anche pericolosa per gli altri, per me rientrerà nella generale fatalità della vita: morire si muore comunque tutti, prima o poi, non te l'ha insegnato la vita? Sì, perché pensi con la paura.
Io ci tengo alla tua libertà - cioè mi faccio i cazzi miei - ma non sorprenderti che difenda la mia.
Buon silenzio.