Note dall'Amerika - parte 1




Vieni, ti porto in Amerika. Florida, per l'esattezza, ci facciamo Orlando, Miami e dintorni.

Se vuoi, puoi anche metterti su una bella colonna sonora per la lettura:




Devo anticiparti che l'Amerika, vista da fuori, è un po' come portarsi a letto qualcuno dopo una serata di sbronza ed eccitazione; l'Amerika vista da dentro, invece, è come vedere la tua conquista al risveglio, la mattina dopo: non necessariamente un pentimento, ma di certo una lezione di sobrietà.

Una prima sensazione strana ce l'abbiamo entrando all'aeroporto, quando è ancora notte e abbiamo dormito poche ore perché mioddio i controlli! Meglio essere là 4 ore prima! E quando, appena entrato, vedi sul tabellone elettronico che il tuo volo è in ritardo di altre 4 ore - perché, dicono, l'aereo si è rotto e hanno dovuto sostituirlo - un brivido ti corre sulle espressioni che mescolano suini e divinità. Anche perché il volo dura altre 10 ore. E quando atterri a Miami devi prendere la macchina e guidare per altre 4 ore fino ad Orlando, dove ti aspetta il letto. Facendo due conti, quando raggiungerai il letto sarai sveglio da oltre 23 ore. Per fortuna in quel momento non sai ancora che, una volta atterrato a Miami, l'aereo resterà bloccato altri 40 minuti sulla pista perché il suo slot di sbarco passeggeri risulterà occupato da un altro volo, portando così il tempo di veglia a 24 ore tonde tonde.

Ma sono americani, mica svizzeri, giusto? Un po' di casino può capitare a tutti, guarda che combinano in politica estera!

In effetti anche l'auto non risulterà essere nella sua piazzola, ma in un'altra lì nei dintorni. In realtà alla fine saranno ben più di 24 ore di veglia, ma una volta che sarai in quel trip non importerà più.




Il volo American Airlines ti dà un'anteprima del modo americano. Ogni sedile ha il suo monitorino con un sofisticato telecomando, e puoi fare di tutto: vedere uno di tantissimi film recenti, giocare a videogiochi, seguire il volo con una dettagliatissima simulazione grafica, ascoltare musica e molte altre cose. Ma non fai in tempo ad esplorare il tutto perché parte una specie di videoclip in cui hostess e steward fanno uno spettacolino con intricata coreografia per spiegarti come si mette la cintura (sorridendo a 32 denti), come ci si salva in caso di ammaraggio (sorridendo a 32 denti) e tutte le solite cose che normalmente vengono spiegate da una voce e dal mimare di qualche hostess annoiata.

Ma, ehi! Questa è l'Amerika!


Un bel sorriso naturale


I controlli ci sono anche all'arrivo, ma niente di trascendentale, solo l'ennesima perdita di tempo; e tanto ormai abbiamo capito che sarà una giornata molto lunga. Intanto quel nuovo mondo continua a srotolarsi davanti a te, e vedi che interagisci più con le macchine che con le persone. L'Amerika sta diventando un luogo di automazione, robotica, integrazione informatica. Però è spesso inceppato perché una procedura non è chiara, perché finisce la carta della stampante, perché l'addetto non sa cosa fare, perché la macchina è andata in crisi per conto suo, e così via. È come le auto di una volta che potevi sempre avviarle con la manovella, mentre quelle moderne quando ti piantano in asso non capisci perché e ti ci vuole l'elicottero, un ingegnere e un computer per farle ripartire. Same-same.

Fatto quello, ci avviamo verso l'ala dell'immenso aeroporto dedicata alle auto a noleggio, talmente lontana che devi prendere un trenino robotico apposta, che viaggia da un punto all'altro su una rotaia sospesa, e ti scodella in un lungo corridoio fiancheggiato da pubblicità - altra onnipresenza in Amerika - al cui stile lì per lì tendi a non voler credere: davvero mi state dicendo di noleggiare una macchina che mi faccia sembrare ricco?!...




...eppure è vero, è lì da vedere. Noleggia una macchina che ti faccia sembrare ricco (ma che non ti renda povero).

Eccola l'Amerika: le parole-chiave onnipresenti sono credit, debit, pay, cash, rich, happy. Ah, e anche In God we trust, giusto per non apparire troppo superficiali.

In auto, sulla highway a svariate corsie, ancora incredulo per ciò che hai visto prima, vedi che non è affatto finita.


Incidente? Chiama gli avvocati AGGRESSIVI!



E nemmeno nelle zone abitate ti è risparmiata la rivelazione sempre più profonda di quel qualcosa che è l'Amerika.


Divorzio a soli 99 dollari?! Affarone!


Tutto sembra nuovo, tutto è lucido, splendente e riflettente, i prati perfetti, le aiuole curate, le palme decorate con spirali di led, le casettine sembrano quasi finte, di quei colori pastello uniformi, semplici e tutte uguali ma anche vezzosamente inclini alla colonna, al frontone da tempio greco, all'apparenza di ricchezza che poi si rivela fatta di cartongesso quando ci bussi.

Le auto sono quasi tutte grandi o enormi. Una Panda o una Clio sono inconcepibili dalla mente americana. La maggior parte delle auto ha il muso da bulldozer, e molte ne hanno anche la stazza. Alcuni pick-up giurassici, che non vedresti mai in Italia, fanno un suono più simile ad un aereo che ad un camion. E i camion... chettelodicoafare? Brontosauri della strada.

Ma l'Amerika è il contrario dell'Europa: qui siamo gigantesche aree abitate con piccole chiazze di Natura, là sono gigantesche aree selvagge con piccole chiazze abitate. Questo è un aspetto che spesso non si considera, in Europa, quando si parla della diffusione delle armi in Amerika. Non pensiamo al fatto che quelli hanno gli alligatori nel laghetto davanti a casa, dove giocano i bambini.


"Attenzione: stai lontano dall'acqua, potrebbero esserci alligatori e serprenti.
Non nutrire gli animali selvatici/Non diventare cibo per loro."


[ continua nei prossimi giorni ]

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