Terrapiattisti: 3 ipotesi alternative
Tre giorni fa il solito amico è tornato alla carica con un nuovo video dei terrapiattisti, e così il tema è tornato in auge perfino qui dove la TV non arriva, anche perché il video che mi ha mostrato è ben fatto, c'è del lavoro dietro, c'è dell'impegno. Non ci sono prove, ovvio, ma continue suggestioni; il metodo espositivo è quello tipico del complottismo, del tutto orientato a smontare l'idea mainstream, per lo più in modi indiretti, e con una buona dose di persuasione comunicativa, cose come: "...ti pare ancora così credibile che la Terra sia una palla? Ma andiamo avanti..." e il video terminava in un tripudio di complotti vari, tra cui la questione delle scie chimiche.
Insomma c'era qualcosa che stonava, per lo stesso motivo per cui - anche se tutti produciamo gas intestinali - non ti aspetti le scoregge da Mozart.
Alla fine di questo post suggerirò un nuovo metodo - più impegnativo ma definitivo - per provare una volta per tutte la sfericità della Terra senza bisogno di andare nello spazio, ma prima vorrei illustrare alcune possibilità alternative sul significato di questa storia del terrapiattismo e in particolare sui personaggi che la generano: magari gli autori del video sono davvero convinti di ciò che fanno e sostengono, ma io vedo almeno 3 altri livelli di possibile intento dietro all'intero discorso, e vorrei suggerirli qui.
► 1 ◄ Abbiamo a che fare con dei geniali buontemponi,
cioè persone che fanno parte dell'estremo destro delle curve del QI e che si divertono come dei matti a seminare il caos, prendendo in giro il mondo attraverso la credulità di una certa quota di sprovveduti.
La cosa è tutt'altro che impossibile. Ricordo alcuni anni fa, quando ho pubblicato il video che a tutt'oggi è il più apprezzato del Gregge, in cui racconto Buddha e lancio qualche frecciatina alla Chiesa (frecciatine avvelenate, devo dire), dopo qualche mese è arrivato un commento minatorio, tutto a caratteri maiuscoli e privo di punteggiatura, fatto di ripetizioni ossessive di formule cristologiche e con l'ordine di pentirmi. Lì per lì sono stato spaventato dalla violenza e dall'evidente psicopatologia del mittente, ma mentre analizzavo la situazione e i possibili percorsi d'azione da intraprendere, ho realizzato che quel commento poteva benissimo essere l'opera di un Joker: qualcuno che, dall'alto di una cinica lucidità, aveva voluto fingersi un invasato.
Così ho risolto di dare una risposta che fosse efficace in entrambi i casi, e da allora mi gestisco sempre in questo modo: non assumo mai che chi scrive sia convinto di ciò che scrive, ma tengo presente che potrebbe anche essere qualcuno che vuole provocare un effetto in me, usando le parole come pedine su una scacchiera, e simulando una personalità e una posizione ideologica.
Questo profilo secondo gli psicologi è quello di uno psicopatico, cioè un antisociale, ma già dicendolo si vede che c'è del vizio: tutto ciò che è istituzionalizzato - come uno psicologo iscritto all'albo - bolla come patologico ciò che è antisociale, ma questo lascia il tempo che trova. Gli psicopatici esistono, e ce n'è uno in ognuno di noi, quindi mai stupirsi, anzi aspettarselo.
► 2 ◄ Abbiamo a che fare con dei geniali benefattori,
il cui intento è svegliare le masse dal torpore di tutto ciò che danno per scontato e da certa propaganda ideologica. Persone nella stessa parte della curva del QI, sempre Joker, ma motivate da un intento costruttivo anziché dalla malignità nichilista.
In questo caso l'intento non sarebbe affatto sostenere la tesi della Terra piatta, ma solo mettere il dubbio alla moltitudine che dà per scontate delle credenze di cui non solo non ha, ma non saprebbe come avere dimostrazione. Costringere le persone a pensarci, costringerle a rendersi conto che danno per scontate cose che non hanno mai verificato, metterle di fronte al fatto che non sanno come ribattere, eccetto con l'appellarsi alle convinzioni mainstream.
E dietro a tutto questo c'è la dimostrazione di quanto una certa abilità nelle argomentazioni può essere usata in qualsiasi direzione, quindi è necessario avere sempre attenzione e una certa dose di scetticismo.
Da un certo punto di vista, quindi, questa questione della Terra piatta potrebbe essere un cavallo di Troia per produrre un risveglio in una buona quota della popolazione, ravvivando l'esercizio del pensiero critico e trucidando l'atteggiamento politicamente corretto secondo cui tutte le opinioni sarebbero sullo stesso piano e andrebbero egualmente rispettate, pur assurde che siano.
► 3 ◄ Abbiamo a che fare con degli operatori esoterici.
La terza possibilità è così estrema che la menziono giusto per completezza, ma nemmeno io ci credo tanto. Diciamo che lo smontare convinzioni è qualcosa che mette di fronte al fatto che la realtà è co-creata dalla mente: ci sarà magari anche davvero qualcosa là fuori, ma tu non puoi saperlo perché ciò che vedi e che pensi del mondo è un'allucinazione costruita dal tuo cervello per rappresentarsi un qualcosa che deve essere là fuori.
Be', la verità è che anche l'idea stessa che ci siano un là fuori e un cervello che se lo rappresenta fa parte dell'allucinazione... il risultato è che esiste solo un piano su cui avvengono delle cose, e ciò che vi avviene crea l'idea di sé e del resto, osservatore e osservato, ma non puoi discernere che cosa sia davvero reale là fuori e che cosa sia nella mente: in un certo modo di rappresentarsi la situazione, c'è un piano che divide in due tutto quanto, il cielo e la terra, per così dire, ed è davvero un piano.
Non una sfera.
Come sopra, così sotto.
Quindi, in un senso molto metaforico, la Terra è davvero piatta, intendendo che tu del mondo non sai niente, nemmeno se esiste; tutto ciò che hai, nella migliore delle ipotesi, è una superficie che per metà è fatta di mondo e per metà è fatta di mente, ed è impossibile discernere tra le due parti.
► dimostrazione della sfericità ◄
Tornando coi piedi per Terra, se volessimo davvero metterci d'impegno e dimostrare che la superficie del pianeta su cui ci muoviamo è curva, potremmo fare così:
Percorriamo un grande triangolo equilatero, tipo di 1000 km di lato (potrebbero anche essere 10 Km, ma maggiore il valore, maggiore la precisione). Scegliamo una grande pianura - oppure facciamo l'esperimento in mare - e cominciamo a percorrere 1000 km in linea assolutamente retta. Percorsi i 1000 km ci giriamo a destra (o a sinistra) di 120° precisi e percorriamo altri 1000 km, e al termine ripetiamo nuovamente la stessa variazione di direzione a 120°, percorrendo gli ultimi 1000 km.
Se ci ritroveremo al punto di partenza, la Terra è piatta, altrimenti no.
A seconda di quanto ci troveremo altrove rispetto al punto di partenza, potremo anche calcolare la circonferenza della Terra.
E senza andare nello spazio.