Il Vuoto

Il Vuoto di cui parlo qui non è quello dello Spazio siderale o delle confezioni di bresaola al supermercato, ma è una sensazione della psiche, della mente, dell'anima, chiamala come preferisci. Io qui la chiamerò Coscienza, e chiarisco che con questo termine non intendo la capacità di distinguere "bene" e "male", ma quel punto nella tua testa in cui sai di esistere.

Siccome ho notato che alcune persone hanno difficoltà a identificare con precisione di che cosa si tratti, se è il tuo caso fai così: chiudi gli occhi e pensa "Io". Facendo questo, se fai molta attenzione, ti accorgerai che ci sono due livelli molto ravvicinati: un livello è il punto in cui vedi che appare il pensiero, ed è la Mente, il secondo livello è l'"occhio" che guarda il pensiero che appare, e questo è la Coscienza. La Coscienza è a volte chiamata Osservatore Silenzioso, perché in effetti non è nemmeno un occhio, è semplicemente il testimone dei pensieri che appaiono. Non lo vedi, come non vedi i tuoi occhi mentre guardi in giro, ma ti rendi conto che c'è perché se non ci fosse non potresti vedere il pensiero, non ne saresti cosciente, ed è per questo che si chiama Coscienza.

E' fondamentale distinguere le due cose, Coscienza e Mente; capire che si tratta di due entità ben distinte e molto diverse tra loro: la Coscienza è la parte di te che guarda tutto ciò che c'è, vede i pensieri nella tua Mente, percepisce tutto ciò che i sensi le comunicano e percepisce le emozioni e i sentimenti. E, in ultima analisi, tu sei la tua Coscienza, perché è da lì che guardi tutto il resto.

Con Vuoto intendiamo quindi una sensazione, in particolare una sensazione molto spiacevole; alcuni lo chiamano anche baratro o in altri modi, ma è in sostanza quel terrore che ti prende in certi momenti in cui ti senti perduto e si scatena il panico, e tra i vari modi per sottrarvisi c'è il cercare altre persone, assumere sostanze rilassanti o anestetiche, distrarsi in qualche modo e altri stratagemmi vari ed eventuali. E' tipicamente una sensazione della solitudine, ma può anche manifestarsi in altre situazioni.

Se riconosci questa descrizione e pensi che il Vuoto sia un tuo problema, questo post è per te.


» La Mente fuori controllo

Il Vuoto è figlio della Mente.

Uno dei benefici di imparare a distinguere molto bene la Coscienza dalla Mente è che in questo modo ci si accorge che la Mente è qualcosa di esterno alla Coscienza, e se la Coscienza sei tu, la Mente non lo è. In altre parole: tu sei colui che osserva in silenzio, la Mente è un palcoscenico su cui avvengono delle cose (pensieri) e tu le guardi, ma le cose che avvengono su quel palcoscenico non sono te; sono all'interno della tua persona, certamente, ma non sono te.

Molte persone non riescono a fermare i pensieri nella Mente.

Vale per molte persone, e il mondo iper-stimolante intorno a noi di certo non aiuta, ma la mancanza di controllo sui pensieri è causa di molti problemi, e la ragione per cui non riusciamo a controllarli è che noi crediamo di essere i nostri pensieri, perché non sappiamo che noi siamo la Coscienza, l'Osservatore Silenzioso, e la Mente è invece uno strumento che serve essenzialmente a risolvere problemi, non necessariamente deve funzionare tutto il tempo, e soprattutto non necessariamente i pensieri che sta inseguendo hanno un qualsiasi valore. Spesso non hanno nemmeno molto senso, o meglio il senso che hanno è solo apparente, perché per lo più sono ripetizioni in loop di registrazioni culturali, frasi sentite, informazioni varie e il tutto si affolla per cercare di risolvere un problema.

Che problema?

A volte andiamo letteralmente in panico quando la Mente accelera spinta dalle emozioni che lei stessa genera con le sue registrazioni di voci che parlano di pericoli, giudizi, minacce, perdizione, e accelera sempre di più mano a mano che cresce il panico; ma il punto è che:

Non sai nemmeno qual è il problema.

Se potessi vederti da fuori vedresti te stesso in una stanza tranquilla. Magari ti accorgeresti di una cimice, verde, con le sue sei zampette che lentamente, goffamente, si trascina col suo corpo a forma di disco volante risalendo lungo la gamba dell'attaccapanni a pavimento nell'angolo, vicino alla porta. Se potessi zoomare vedresti un filo di polvere sottilissimo, bianco e ritorto, impigliato in una sua antenna, che ondeggia al minimo spostamento d'aria. E vedresti microscopici acari bianchi trasparenti muoversi sotto le sue zampette, e capiresti al massimo che è ora di dare una pulita.

Il problema è che tu credi di essere i tuoi pensieri.

Credi che i tuoi pensieri abbiano senso, credi che quando riuscirai a venirne a capo avrai risolto il problema e puoi andare avanti così per anni, anche per tutta la Vita senza renderti conto che l'unico problema è il fatto che credi che ci sia un problema da risolvere. E invece no. Non c'è nessun problema da risolvere, c'è solo la realtà (qualunque cosa sia) lì davanti a te, e non sta succedendo proprio niente. O, meglio, sta succedendo proprio Tutto, ma tutto va avanti benissimo anche senza di te e tu vai avanti benissimo anche senza stare continuamente a far girare il frullatore della Mente.

Te lo sta dicendo uno che frulla mica male, ma ha imparato a frullare per piacere e non a subire la frullata; in altre parole, quando capisci che la Mente è uno strumento in mano tua, e non tu in mano sua, cominci ad usarla come serve a te anziché subirne la deriva caotica e distruttiva, e impari a fermarla e farla ripartire come e quando ti pare; scopri che appena la Mente si ferma, appare la realtà intorno a te esattamente come è, fatta di mille suoni, oggetti, dettagli, poesia, magia.

Quando invece credi di essere la tua Mente e che i tuoi pensieri siano la Realtà sei uno schiavo alla deriva nel caos, vivi tentando di emergere con la costante paura di affondare nel Vuoto.

Ma schiavo di chi? Chi è il tuo padrone?


» L'Ego

L'Ego è il personaggio che credi di essere.

L'Ego è essenzialmente la tua interfaccia sociale, un avatar, un fantoccio che hai creato rispecchiando gli altri attorno a te; è i vestiti che indossi, il taglio di capelli, il credo politico e/o religioso, l'insieme delle tue credenze, le tue aspirazioni in relazione alla società, etc; hai imparato come sono fatte le persone intorno a te e hai scelto dei pezzi che hai fatto tuoi definendo questo personaggio.

La cosa paradossale è che questo è quello che fanno tutti, per cui hai modellato il tuo Ego su altri Ego che si sono modellati gli uni sugli altri: questa è la ragione per cui nell'insieme le persone tendono ad assomigliarsi un po' tutte e fanno in massa grosso modo le stesse cose, soprattutto localmente in gruppi specifici.

Per intenderci, l'Ego è qualcosa che si dissolverebbe nel nulla se ti trovassi dimenticato su un'isola deserta: senza necessità o possibilità di interfacciarti con gli altri, emergerebbe quello che sei davvero sotto il fantoccio.

Come evidenziavo in Hai bisogno di certezze? tutto nella nostra Mente è un ammasso di registrazioni, la nostra realtà è composta dal mucchio di registrazioni che la Mente contiene e noi crediamo che quella struttura linguistica sia la Realtà, usiamo quella massa di informazioni come materiale e come bussola per fare delle scelte, secondo le polarizzazioni che percepiamo nei dati del mucchio. Siccome questi dati non sono numerici ma sono per la gran parte espressioni linguistiche, la nostra Mente è affollata di frammenti di registrazioni che si accavallano continuamente e da quelle tentiamo di trovare le vie "giuste" da seguire. In realtà così facendo agiamo in maniera praticamente casuale, ma nell'insieme la casualità ci porta ad orientarci secondo le polarizzazioni statistiche nelle registrazioni, in un continuo inseguimento di tendenze che prendiamo dagli altri.

Particolarmente importanti sono le registrazioni di monito, quelle che indicano i rischi del non fare le scelte della massa, perché queste registrazioni mettono ansia, e continuano a ripresentarsi finché non fai la scelta di "tutti". A meno che, naturalmente, non spegni il frullatore della Mente o capisci che sono solo registrazioni, e che per fare le tue scelte devi basarti su dati più concreti e possibilmente numerici e statistici, e una volta acquisiti questi, osservare quale sia la tua reale inclinazione.

Perché parlo di reale inclinazione?

Perché tu non sei il tuo Ego. Questo è il punto. Tecnicamente si parla di identificazione quando non sai di non essere il tuo Ego. Tu credi veramente di essere il tuo avatar, il fantoccio, e lo credi perché credi di essere i tuoi pensieri, ma i tuoi pensieri sono le registrazioni nella tua Mente, e tu non sei né la tua Mente, né le registrazioni in essa che provengono dall'esterno. Non sei le etichette che ti sei dato, non sei le scelte che hai fatto copiando gli altri ed ottenendone l'approvazione, non sei niente di tutto questo.

Se fossi nato in un altro luogo e in un altro tempo, avresti assorbito registrazioni diverse e avresti fatto scelte diverse "normali" in quella realtà, ma saresti sempre stato tu, con le tue reali inclinazioni. Quindi ciò che accade quando capisci di non essere il tuo Ego né la tua Mente, è che cominci ad ascoltare le tue reali inclinazioni, quindi fai scelte diverse che corrispondono a te, e - sorpresa! - sono le scelte migliori, perché ti portano dove vuoi andare, che è diverso da dove vanno tutti.


» Il Vuoto è il polo negativo dell'Ego

L'Ego è un'interfaccia sociale, quindi per esistere si paragona continuamente agli altri Ego.

Dagli altri assume un insieme di parametri, una scala di valori in cui può posizionarsi nella norma, al di sopra, o al di sotto. Dalle voci della folla prende le sue regole e le sue paure. Il suo grado di somiglianza agli altri definisce quanto si sente OK. Se l'Ego diventa ipertrofico e vuole eccellere ha necessità di collocarsi al di sopra degli altri secondo quei parametri, e di conseguenza comincia a vacillare quando si rende conto di aver accumulato una differenza in negativo rispetto agli altri nella loro scala di valori apparente, e a seconda di come e dove si sente fuori assetto, comincia ad attivare nella Mente le registrazioni dei moniti e dei giudizi corrispondenti. I moniti generano ansia, paura; i giudizi frustrazione, bassa auto-stima, e continuano a ripresentarsi fintantoché l'Ego si sente fuori assetto e fintantoché la Coscienza (cioè tu) gli dà credito.

Questo è ciò che intendo per polo negativo dell'Ego, e la ragione per cui questo viene percepito come Vuoto o Baratro è che non esiste altro riferimento nella Mente: scivolare nei valori negativi della scala di valori del gruppo ed essere fuori dai percorsi e dalle scelte della massa è trovarsi in un Vuoto senza fondo, buio e pieno di moniti e giudizi. E' una dimensione astratta in cui viene richiamato il terrore archetipico della pecorella che sta rimanendo indietro rispetto al Gregge, e pensa che sarà quella attaccata dai Cani, che in questo caso sono Cani Culturali.

Parallelamente, se il tuo Ego è allineato con gli altri ma l'allineamento è diverso dalle tue reali inclinazioni, provi un grado di disagio dovuto all'essere in una posizione che è sì conforme al contorno sociale, ma è lontana dalla tua natura, e questo disagio ti risulta molto difficilmente identificabile perché tu credi veramente di essere il tuo Ego, quindi non capisci la causa dei problemi, allora ti si definisce genericamente "depresso" e ti si cura con i farmaci: droghe legali e remunerative (non per te).
In casi estremi il quadro può sfociare in schizofrenia, in altri casi in cancro e altre malattie gravi.

Tutto questo spiega perché le situazioni di disagio e frustrazione siano statisticamente molto diffuse: la causa è l'omologazione.

In assenza di altri riferimenti, l'unica possibilità per sentirti bene è avere la fortuna di essere per natura adatto al modello sociale e allo stesso tempo di trovarti nell'area OK+ nella scala di valori del gruppo. Ogni altra combinazione ti crea una situazione di disagio.

Il modo per uscirne è abolire la scala di valori apparente del gruppo e identificare la tua (che non avrà nessun avvallo da altri, sarà vera perché è vera per te), assumere il controllo della tua Mente, e iniziare un percorso individuale indipendentemente da quanto ti allontana dal Gregge.

Nel momento in cui farai queste cose, il tuo Ego morirà, perché lui è il tuo asservimento al groviglio linguistico nella tua Mente. Nel momento in cui tu - quindi la tua Coscienza - smetti di credere alle voci nella tua Mente e ne prendi il controllo cominciando ad usarla per i tuoi fini, spegnendola e accendendola quando ti serve, l'Ego non ha più voce in capitolo e si dissolve.

E' un colpo di Stato.

Questo rovesciamento di potere è spesso chiamato Risveglio, è l'unico modo di arrivare ad una realizzazione piena di sé ed è la spiegazione di quei casi di persone che ad un certo punto della propria vita scartano seccamente verso un percorso completamente diverso dalla traiettoria precedente, facendo scelte che alla massa appaiono prive di senso; tipici - perché vistosi - quelli di coloro che abbandonano una brillante carriera ben remunerata e si buttano in una vita più povera al servizio di gente ancora più povera di loro, oppure emigrano in paesi più poveri, passano da direttore di banca a pittore clochard, etc.

E, spesso, c'è di mezzo una cimice.




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