Dall'India con sudore - parte 4


Percorso ad oggi: Delhi (A), Jaipur (B), Pushkar (C), Agra (D).


» 15 agosto 2015, Agra

Dopo Jaipur con il suo Amber Palace e Agra con il suo Forte Rosso, residenze di Sultani, Imperatori e Maharaja (maharaja è un termine composto da maha = grande e raja = re, quindi grande re; in India la J si pronuncia come la G) con la relativa esplorazione storica dei loro avvicendamenti diventa evidente la fase storica del Dominio Maschile, quell'epoca - che è stata comune a buona parte del mondo - in cui erano i MaschioniAlfa a fare il bello e il cattivo tempo.



Pittura su una roccia di Hampi, che rappresenta l'attacco dei sultani islamici
che distrussero l'antica città, fiorente centro di scambi.





Questi personaggi erano sempre enormi umani, che - chi più chi meno - passavano la loro vita a capo di eserciti, riscuotendo tributi dai popoli che soggiogavano e costruendo con queste ricchezze immense fortificazioni e regge, a difesa di sé e delle loro mogli. Questi palazzi erano contemporaneamente notevoli opere ingegneristiche, artistiche ed egoiche: l'Amber Palace di Jaipur aveva al suo centro la zona delle mogli, 9 grandi stanze per 9 mogli attorno ad un cortile dove musicisti, nascosti dietro a delle tende, suonavano e le molte donne si intrattenevano e ballavano; intorno c'era un corridoio attraverso cui il Maharaja poteva accedere segretamente alla stanza della moglie che gli andava in quel momento senza che le altre ne fossero al corrente, e c'era un corridoio analogo al piano superiore da cui poteva guardarle mentre si intrattenevano nel cortile centrale.

Verso l'esterno c'era una grande piazza d'armi con due ingressi, uno ad Oriente, il lato in cui sorge il Sole, da cui solo il Maharaja poteva entrare, e l'altro rivolto a Occidente, il Sole calante o lato della Luna, da cui entrava il popolo.

Il forte si trova su una collina a lato del paese, e tutto il paese è cinto da una imponente muraglia lunga 36 Km, seconda solo alla Grande Muraglia Cinese, che scavalca colline e valichi.



Il lago sotto l'Amber Palace, con la Muraglia visibile sopra le colline.


Panoramica di una parte della Muraglia di Jaipur, con l'Amber Palace sulla destra.
Panoramica di una parte del muro del Forte Rosso.


Guardando su Wikipedia la tabella degli Imperatori Moghul si vede che la maggior parte di loro diventava Imperatore tra i 20 e i 30 anni, regnava da qualche anno a 20 anni, e poi moriva: la fine dei loro regni coincideva quasi sistematicamente con la loro data di morte; erano sempre in guerra con qualcuno che li attaccava o con qualcuno che attaccavano, tutta la storia di quei secoli indiani è un continuo avvicendarsi di eserciti e guerre, conquiste e distruzioni, come lo è anche la nostra di europei.


Enorme cannone su una torre ad Aurangabad.
Questi cannoni erano montati su perni al centro delle torri
e potevano essere orientati per colpire gli eserciti invasori.

 Dettaglio della sommità di una torre,
con il foro per il perno di rotazione del cannone e le scanalature laterali
per alloggiare - probabilmente - il resto della struttura di supporto.

Altro enorme cannone.


Erano re islamici, che potevano essere tolleranti e lasciare che i popoli seguissero le loro scelte religiose oppure fanatici e fissati con l'imposizione dell'Islam; il residuo di questo passato è evidente perché in India può capitare di trovarsi in una città islamica, in un'altra chiaramente Indù, e molte sono una miscela, con prevalenza indù ma sempre con una quota di islamici, riconoscibili spesso dall'abbigliamento.


Sopra e sotto , dettagli delle cesellature in una moschea di Aurangabad.



Nello stato del Goa, una ex colonia portoghese oggi nota per le belle spiagge tropicali, grazie alla permanenza portoghese con l'importazione della Santa Inquisizione per stanare e punire chi non si adeguava al cattolicesimo, ancora oggi ci sono crocifissi da tutte le parti, ma curiosamente trattati all'indiana, quindi ricoperti con fiori in modo molto simile a come gli indiani fanno con i Lingam, i pilastrini di pietra - considerati simboli fallici - che nell'induismo orientato a Shiva si trovano al cuore dei templi e su cui i fedeli versano del latte come atto sacrificale.


Lingam in un tempio indù.


» 16 agosto 2015, Khajuraho

Khajuraho (E)


Da Agra arriviamo a Khajuraho via treno notturno - un ottimo modo per coprire grosse distanze senza la noia del lungo viaggio, e risparmiando una notte d'albergo. Troviamo nell'hotel un bell'ambiente rilassante e facciamo amicizia con alcuni dei ragazzi che circolano nella struttura, finalmente cominciamo a penetrare nella situazione culturale del paese.


Stazione di Agra in attesa per il treno:
in India sdraiarsi per terra a dormire o pisolare è comune.


La tradizione vuole matrimoni combinati dai genitori e orde di figli, le donne sposate usano nascondersi nei loro veli coloratissimi, ma questi giovani ci spiegano che c'è un'onda di cambiamento in India, i giovani cominciano a mal sopportare la situazione e la nuova tendenza è quella di sposarsi più tardi e di fare un figlio o due, mentre molte donne indiane, specie nelle grandi città, iniziano a dismettere gli abiti tradizionali e adottano uno stile più occidentale, che significa più libero e più scoperto, basato su jeans e T-shirt.




Capita spesso di vedere coppie di ragazzi o uomini che camminano mano nella mano, un modo discreto ma chiaro di non-nascondere il tipo di rapporto che c'è tra loro.




Insomma sta accadendo in India, in modo compresso e accelerato, quello che è accaduto dalle nostre parti nell'ultimo secolo. Ed è un bene perché continuando secondo i dettami della tradizione l'India, già popolatissima e poverissima, sarebbe arrivata al disastro in pochi decenni senza questa virata. Ad esclusione dei giovani, ancora gli uomini di mezza età hanno sistematicamente almeno 3 figli, il che appare come lo standard culturale indiano così come il nostro, a partire dal dopoguerra, è stato quello della famiglia a 4, due genitori e due figli. Il famigerato Mulino Bianco.






Una virata del genere sta avvenendo in gran parte del mondo, ed è una delle più spinose ragioni delle tensioni culturali: mentre i più anziani restano ancorati alla tradizione i più giovani desiderano un'impostazione diversa, e anche all'interno delle stesse categorie ci sono orientamenti diversi e in tensione tra loro. Internet sta congiungendo gli estremi del mondo, avviene una fusione generale e la trasformazione è talmente rapida che più generazioni si trovano a cavallo del processo, con inevitabili frizioni.

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